1

IL GRANDE SOGNO DI “BILLY ELLIOT” A MILANO

E’ lo spettacolo dell’anno, il più atteso, una produzione tutta nuova, per la prima volta allestito in Italia. Dopo il successo romano, finalmente arriva anche a Milano, nella magica atmosfera natalizia, il sogno straordinario di Billy Elliot.

Il 10 dicembre debutta al Teatro Nuovo “Billy Elliot il Musical”, una grande produzione di Massimo Romeo Piparo che firma, oltre alla Regia originale, anche l’adattamento italiano, completando così una trilogia di cui ha parlato tutta la stampa europea, iniziata con “The Full Monty” e proseguita con “Jesus Christ Superstar“.

Con le musiche pluripremiate di Elton John in un allestimento dal respiro internazionale realizzato dalla Peep Arrow Entertainment e Il Sistina, “Billy Elliot, il Musical” resterà in scena nel capoluogo lombardo fino al 10 gennaio accompagnando con il suo entusiasmo contagioso tutte le festività natalizie.

Lo spettacolo vedrà Luca Biagini nel ruolo del padre Jackie Elliot; Sabrina Marciano in quello di Mrs. Wilkinson (la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy); Cristina Noci nel ruolo della nonna, Donato Altomare ed Elisabetta Tulli, il fratello Tony e la mamma di Billy. Nel cast anche 30 straordinari performer coreografati da Roberto Croce. La direzione musicale è del Maestro Emanuele Friello, le scene sono di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, l’impianto luci di Umile Vanieri. 

A dare vita a una delle storie più amate del cinema europeo è Alessandro Frola. Il Billy Elliot italiano è nato a Parma: occhi chiari, sguardo timido e doti straordinarie, con il suo talento ha subito colpito il regista Massimo Romeo Piparo, che l’ha scelto tra oltre milleduecento aspiranti Billy. Alessandro muove i primi passi nella scuola di Danza diretta dalla madre Lucia Giuffrida e ancora piccolissimo si guadagna una borsa di studio e un biglietto per due destinazioni top nel mondo della danza: l’American Ballet di New York e il Royal Ballet di Londra. Un palmares da campione che l’ha portato a danzare anche a Parigi e a Berlino, in Europa come in Messico e negli Stati Uniti.

Insieme ad Alessandro Frola, una vera e propria schiera di piccoli talenti: Christian Roberto è Michael l’amichetto di Billy, Arcangelo Ciulla è Kevin e Billy del secondo cast. Sul palcoscenico del Teatro Nuovo anche le piccole ballerine della scuola “Settimo Ballet School” diretta da Elisa ed Eleonora Pravettoni, le allieve della classe di danza dove Billy scopre la sua passione: “Io non ho bisogno della mia adolescenza. Ho bisogno di ballare!”

Finalmente in Italia la storia del ballerino che fa sognare intere generazioni di talenti: il giovane Billy ama la danza e in una Inghilterra bigotta targata Thatcher, l’Inghilterra delle miniere che chiudono e dei lavoratori in rivolta, deve tristemente fare i conti con un padre e un fratello che vorrebbero diventasse pugile. L’amore, la passione, la voglia di farcela trionfano, così come l’amicizia tra adolescenti riesce a far superare ogni discriminazione di orientamento sessuale.

Basato sull’omonimo film di Stephen Daldry del 2000, Billy Elliot The Musical ha debuttato nel West End (Victoria Palace Theatre, Londra) nel 2005 ed è stato nominato per nove Laurence Olivier Awards – il massimo riconoscimento europeo per i Musical – vincendone ben quattro. L’incredibile successo conseguito ha fatto sì che lo spettacolo approdasse anche a Broadway nel 2008 dove ha vinto dieci Tony Awards – gli Oscar del Musical – e dieci Drama Desk Awards.

 

BILLY ELLIOT – IL MUSICAL

www.billyelliot.it

www.ilsistina.it

www.peeparrow.com

TEATRO NUOVO

Milano • Piazza San Babila 02.794026

info@teatronuovo.itwww.teatronuovo.it

PREZZI E REPLICHE

Settore INTERO

giallo € 59.50

blu € 54.50

verde € 49.50

Giovedì 10 Dicembre  20:45

Venerdì 11 Dicembre  20:45

Sabato 12 Dicembre  15:30

Sabato 12 Dicembre  20:45

Domenica 13 Dicembre  15:30

Martedì 15 Dicembre  20:45

Mercoledì 16 Dicembre  20:45

Giovedì 17 Dicembre  20:45

Venerdì 18 Dicembre  20:45

Sabato 19 Dicembre  20:45

Domenica 20 Dicembre  15:30

Martedì 22 Dicembre  20:45

Mercoledì 23 Dicembre  20:45

Sabato 26 Dicembre  17:00

Domenica 27 Dicembre 15:30

Martedì 29 Dicembre  20:45

Mercoledì 30 Dicembre  20:45

Giovedì 31 Dicembre  17:00

Giovedì 31 Dicembre  21:00**Brinda al Nuovo Anno con la Compagnia!

Venerdì 01 Gennaio  17:00

Sabato 02 Gennaio  17:00

Domenica 03 Gennaio  15:30

Martedì 05 Gennaio  17:00

Mercoledì 06 Gennaio  17:00

Giovedì 07 Gennaio  20:45

Venerdì 08 Gennaio  20:45

Sabato 09 Gennaio  20:45

Domenica 10 Gennaio  15:30

Il credit delle foto di scena è: FOTO ANTONIO AGOSTINI

 




Processo a Pinocchio in arrivo al Sistina

Debutterà il prossimo 16 novembre al Teatro sistina di Roma, Processo a Pinocchio, vincitore dell’oscar italiano del musical 2014 alle musiche originali e candidato finalista come miglior musical off.  Processo a Pinocchio è scritto e diretto da Andrea Palotto.

La storia raccontata da Processo a Pinocchio parte da una domanda inquietante: chi ha ucciso con un colpo di martello il povero Salvatore Grillo di professione psicoterapeuta? Pino, accanto al corpo della vittima con in mano l’arma del delitto sembrerebbe la risposta più ovvia. Ma il presunto colpevole, che non tiene a freno le sue bugie, ha una moglie che non tiene a freno la sua lingua, “una” amante che non tiene a freno le sue voglie, “un” amante che non tiene a freno i suoi vizi e una mamma invadente che non tiene a freno la sua pazienza! Tutti presenti al momento del delitto, tutti convinti della sua colpevolezza. Tutti e nessuno! E allora non resta che ripercorrere eventi e situazioni, attraverso un percorso psicanalitico di gruppo condotto dalla vittima stessa, unica depositaria di una verità che non può rivelare per “segreto professionale”. Sarà lui a guidare il protagonista dentro e fuori dal tunnel della realtà per cercare, fra le sue psicosi, un movente che potrebbe dare un senso ai fatti e condurre la compagine verso un sempre rassicurante lieto fine! Perché in fondo ogni favola inizia con un “C’era una volta” e finisce con un “E vissero tutti felici e contenti”..O no?




Newsies … si può fare di più

Avrebbe dovuto essere il fenomeno dell’anno, la prima produzione al di fuori degli Stati Uniti del musical definito dall’ufficio stampa “fenomeno di Broadway“, ma alla prova dei fatti le attese su Newsies sono state deluse. Ovviamente, attese relative al cosiddetto “fenomeno di Broadway” che peraltro porta anche una firma di peso, quella della Disney (o a voler essere precisi Disney Theatrical Productions) e da cui, visto anche le produzioni in giro per il mondo (da La Bella e la Bestia, a Il Re Leone a Mary Poppins), ci si poteva decisamente aspettare qualcosa di più.  A iniziare dall’accortezza nella scelta di un teatro, il Barclays Teatro Nazionale,  che per la metà dei posti presenti, quelli in galleria, offre una visuale spaccata letteralmente a metà dalla balaustra (si veda la foto). Ovviamente una difficoltà presente anche in altre tipologie di show ma che per un musical come Newsies limita fortemente l’opportunità di apprezzamento di uno spettacolo fatto di coreografie e momenti scenografici e che, per di più, ha numerosi spazi svolti in platea e quindi difficilmente godibili dall’altra metà del cielo.

La storia raccontata in Newsies è interessante e poco conosciuta ed, encomiabilmente, tratta di giustizia sociale e amicizia. Una scelta sicuramente innovativa in uno scenario dove fin troppo spesso i musical altro non rappresentano che zuccherose storie d’amore. Newsies, tratto da un film del 1992 di Kenny Ortega, racconta dello sciopero indetto dagli strilloni di New York nel 1899. Una manifestazione che, nonostante la giovane età dei protagonisti (poco più che bambini nella realtà) fece capitolare mostri sacri dell’editoria come Joseph Pulitzer e William Randolph Hearst. I magnati dovettero infatti accettare la restituzione dei giornali invenduti da parte degli strilloni, una condizione oggi alla base dei contratti che regolano le vendite die giornali in edicola ma che 120 anni fa non era così scontata. Fino appunto alla lotta dei bambini strilloni rappresentati in Newsies come adolescenti.  Peccato che, nel materiale sul “fenomeno di Broadway”, la realtà storica della vicenda rappresentata in Newsies, forse la parte più autenticamente interessante dello show, non sia minimamente accennata, un’occasione persa.

Detto questo in Newsies c’è un’orchestra (un dato non così scontato), trenta persone in scena molto valide, delle coreografie molto interessanti tra un gusto un po’ retro e l’innovazione pura (ma poco godibili dalla galleria perché tagliate a metà dalla balaustra), e un  cast eccezionale davvero energico.  Cosa non funziona o meglio funziona meno delle attese considerando una simile produzione e le firme riportate da Newsies (Alan Menken come colonna sonora ad esempio)? Prima di tutto il teatro, o meglio, come si è già detto, la galleria che rovinava il godimento dello spettacolo, ma lo si è già detto. La lunghezza, forse eccessiva, di Newsies. Venti minuti in meno avrebbero  giovato a Newsies, tanto più che talvolta si ha l’impressione che l’intervento cantato sia un po’ forzato. Il titolo, Newsies per un italiano non vuol dire proprio nulla, uno sforzo di adattamento alla lingua di Dante forse era necessario e dovuto. Quanto alla colonna sonora, nonostante abbia vinto nel 2012 il Tony Award (l’altro premio vinto da Newsies Broadway è per le coreografie), che dire? E’ indubbiamente piacevole ma spesso ppare ripetitiva e, in definitiva, priva di quello che spesso si cerca in un musical … una canzone portante che resti impressa. Magari anche più di una ….




Nunsense, suore scatenate per un musical da scoprire

C’è tempo solo fino al 1 novembre per scoprire al Teatro Martinitt  di Milano Nunsense (gioco di parole tra nun – suora – e nonsense) di Dan Goggin. La commedia, un musical off che ha debuttato a Broadway nel 1985 (ben prima di “Sister Act”), compie quest’anno trent’anni di successi in tutto il mondo.

L’adattamento italiano e la regia sono di Fabrizio Angelini con la collaborazione di Gianfranco Vergoni, lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia dell’Alba che ha fra i sui successi “Aggiungi un posto a tavola”. Nunsense si avvale anche della co-produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo.

In scena un gruppo di suore scatenate fanno divertire il pubblico grazie a un testo ironico e surreale, le attrici sono delle esilaranti performer che quasi sembrano improvvisare con gli spettatori: in Nunsense le consorelle recitano, cantano e ballano dimostrando le proprie capacità ma anche le proprie umane debolezze. Le protagoniste sono ben calate nella vita di oggi con tutti i nessi e connessi, ben informate sugli avvenimenti e sulla cronaca nonché sugli eventi televisivi, non è stato scelto per caso l’allusivo sottotitolo “Le amiche di Maria”.

Impegnate a giocare a Bingo presso le Focolarine, la Madre Superiora e un piccolo gruppo di consorelle sopravvivono alla fatale zuppa al finocchio che la povera Suor Giulia ha servito per cena alle altre 52 sorelle del Certosino Zelo: tornate in convento le suore trovano tutte le altre con la faccia nella minestra. Non avendo la possibilità economica di seppellirle tutte, sono costrette a conservare le ultime quattro sfortunate… nel congelatore! Ma le “amiche di Maria” non si danno per vinte e decidono di mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi e poter donar loro una giusta sepoltura.

In scena Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Monja Marrone, Alberta Cipriani, Edilge Di Stefano, Giorgia Bellomo e Valentina Di Deo, la regia associata è di Alessia de Guglielmo e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo.

Lo spettacolo toccherà poi Torino, al Teatro Gioiello, dal 27 al 29 novembre.




Pinocchio si prepara a salutare Milano

Ultimi giorni per “Pinocchio – Il grande Musical” al Teatro della Luna di Milano, dopo il grande successo, premiato con serate sold out, di questa edizione 2015, rialllestita da Compagnia della Rancia in occasione di EXPO2015. Lo show si prepara ora a partire per un nuovo tour italiano.

Lo spettacolo di Saverio Marconi, scritto con Pierluigi Ronchetti con le musiche e le canzoni dei Pooh, ha conquistato anche questa volta il cuore del pubblico e della critica. Il successo dello spettacolo in questi anni è andato ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia, i 500.000 spettatori e le tournèe internazionali in Corea (2009) e a New York (2010), che hanno accolto con entusiasmo la versione musical di una delle storie italiane più conosciute all’estero e tradotta in 240 lingue. Un personaggio come “Pinocchio” non poteva mancare quindi in occasione di una manifestazione come EXPO.

Spettacolari cambi scena, coloratissimi costumi e un grande cast danno vita a oltre due ore di spettacolo dal ritmo travolgente, affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità, la famiglia, il rapporto genitori-figli, l’amicizia e permette al pubblico di accompagnare il burattino più famoso nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita.

Dopo i sold-out dello scorso week-end, ultime recite ed ultimissimi biglietti disponibili, quindi, per vedere – o rivedere – questo trascinante musical: venerdì 16 e sabato 17 alle ore 21, domenica 18 alle ore 16 ed alle ore 20.

I biglietti sono in vendita in tutti i punti vendita TicketOne, on line su www.ticketone.it, telefonicamente chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica) e ovviamente al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo.

PINOCCHIO – Il grande Musical
Teatro della Luna
via G. di Vittorio, 6
20090 Assago (MI)
Tel. 02 488577516
www.teatrodellaluna.com – www.facebook.com/teatrodellaluna – twitter @tdellaluna

PROGRAMMAZIONE
venerdì 16 ottobre 2015 ore 21
sabato 17 ottobre 2015 ore 21
domenica 18 ottobre 2015 ore 16
domenica 18 ottobre 2015 ore 20

PREZZI DEI BIGLIETTI

Poltronissima Blu € 55,00
Poltronissima € 44,00
Poltrona € 33,00

Riduzioni under 14 e over 70
Gruppi di almeno 10 persone a prezzi speciali:
Ufficio Gruppi Teatro della Luna ufficiogruppi@teatrodellaluna.com, Telefono 02/48857333




Edizione straordinaria: Newsies – Il Musical a Milano!

Bags Live (Cats in tour europeo, Cinecittà con Christian De Sica, Roberto Bolle and Friends), attraverso uno speciale accordo con Disney Theatrical Productions e in seguito a un allestimento di prova realizzato lo scorso luglio, presenta per la prima volta nel mondo dopo gli USA il fenomeno di Broadway Newsies. Lo spettacolo andrà in scena, in lingua italiana e solo a Milano, al Barclays Teatro Nazionale dal 31 ottobre 2015.

Il musical vanta una colonna sonora vincitrice del Tony Award (l’Oscar del teatro) composta dall’otto volte premio Oscar Alan Menken con parole delle canzoni di Jack Feldman, e un libretto del quattro volte vincitore del Tony Award Harvey Fierstein.

Ambientato a New York alla fine del secolo, Newsies è ispirato dal vero sciopero degli strilloni del 1899” e racconta l’esaltante storia di Jack Kelly, il carismatico leader di una banda sgangherata di giovani venditori di giornali, che sogna una vita migliore lontano dalle avversità della strada. Quando i giganti dell’editoria alzano i prezzi della distribuzione a spese degli strilloni, Jack vede un motivo per combattere e raduna i giovani venditori di tutta la città per scioperare a favore dei propri diritti.

Lo spettacolo ha debuttato a Broadway nel marzo del 2012 ricevendo 23 importanti nomination in ambito teatrale e vincendo i premi Tony, Drama Desk e Outer Critics Circle per la miglior colonna sonora e le migliori coreografie. Lo show ha inoltre recuperato l’intero investimento più velocemente di qualsiasi altro musical della Disney ed è ora in tour negli USA con enorme successo dopo aver raggiunto 1005 rappresentazioni a New York.

Il musical sarà diretto da Federico Bellone (Grease, Disney – High School Musical, Sugar-A qualcuno piace caldo), coreografato da Gillian Bruce (Disney – High School Musical, Peter Pan, Frankenstein Junior), con la supervisione musicale di Simone Manfredini (Grease, Disney – High School Musical e La bella e la bestia), l’adattamento del libretto di Alice Mistroni (Queen – We Will Rock You, Mamma Mia!, Dirty Dancing) e le parole italiane delle canzoni di Franco Travaglio (Disney – High School Musical e La bella e la bestia, Cats). Il cast sarà composto da 34 interpreti che canteranno dal vivo accompagnati da un’orchestra di 11 elementi.

www.newsies.it

www.facebook.com/newsiesit

instagram.com/newsiesit

twitter.com/newsiesit

NEWSIES POSTER picc

NEWSIES il musical

dal 31 ottobre al 27 dicembre 

www.teatronazionale.it

Via Giordano Rota 1 – (ex Piazza Piemonte 12) Milano

Orari biglietteria: dalle 13.00 alle 19.00, da martedì a domenica

Infoline: 02 00640888 dalle 15.00 alle 18.00, da mercoledì a sabato

Ufficio gruppi Barclays Teatro Nazionale

tel.: 02 00640835/59 – mail: b2b@stage-entertainment.it

Orari

da martedì a venerdì ore 20.45

Sabato ore 15.30 e 20.45 – Domenica ore 15.30 e 19.30

Lunedì 9 novembre e lunedì 23 novembre ore 19.30

Prezzi

Martedì, mercoledì, giovedì, domenica sera

Poltronissima Vip € 60

Poltronissima € 50

Poltrona € 40

Galleria € 30

Visibilità Ridotta € 17

Venerdì, sabato pomeriggio e sabato sera

Poltronissima Vip € 64,50

Poltronissima € 54

Poltrona € 44,50

Galleria € 34

Visibilità Ridotta € 21

Lunedì 9 e 23 novembre

Poltronissima Vip € 48

Poltronissima € 40

Poltrona € 32

Galleria € 24

Visibilità Ridotta € 13,50

Meet The Newsies biglietto speciale che include l’incontro con il cast a fine spettacolo e gadget esclusivi.

I prezzi sono esclusi di diritto di prevendita. Previsti ridotti per gli under 12 e per gruppi.

Biglietti in vendita anche sui circuiti ticketone.it e Vivaticket




A Milano torna PINOCCHIO – Il Grande Musical

È il musical italiano per antonomasia, con un impianto scenico stupefacente, effetti speciali strabilianti, costumi sgargianti e canzoni indimenticabili. Stiamo parlando di PINOCCHIO – Il Grande Musical, scritto da Saverio Marconi con le musiche dei mitici Pooh, che torna in scena con una nuova edizione a Milano al Teatro della Luna (costruito nel 2003 appositamente per il debutto del musical) dall’1 settembre al 18 ottobre in concomitanza con l’ultimo periodo di EXPO2015.
Definito, a pieno titolo, dalla stampa come “la più grande produzione italiana di sempre”, PINOCCHIO – Il Grande Musical sintetizza la cultura, la creatività e l’identità italiana: il personaggio di Pinocchio è senza dubbio uno dei più famosi al mondo, nato dalla penna di Collodi e rappresentato in centinaia di forme artistiche, dalla letteratura ai film, dalla musica ai videogiochi, fino a dare il nome a un asteroide (Pinocchio 12927). Il successo dello spettacolo firmato Saverio Marconi con le musiche dei Pooh in questi anni è andato ben oltre le centinaia e centinaia di repliche in tutta Italia, i 500.000 spettatori e le tournèe internazionali in Corea (2009) e a New York (2010), che hanno accolto con entusiasmo la versione musical di una delle storie italiane più conosciute all’estero e tradotta in 240 lingue.
PINOCCHIO – Il Grande Musical è uno spettacolo adatto a tutta la famiglia: un musical che diverte e commuove, sorprende con grandiosi effetti speciali, con canzoni e coreografie che restano nel cuore degli spettatori. Le emozioni accompagnano tutto lo spettacolo: dal suggestivo numero di apertura, quando, nel corso di un temporale, un fulmine abbatte il pino da cui prenderà magicamente vita il burattino, passando per scene esilaranti o di pura magia, fino al toccante finale, sempre accompagnato da grande commozione e applausi.
Spettacolari cambi scena, coloratissimi costumi e un grande cast danno vita a oltre due ore di spettacolo dal ritmo travolgente, affrontando problematiche sempre attuali, come la diversità, la famiglia, il rapporto genitori-figli, l’amicizia e vi porterà ad accompagnare il burattino più famoso nell’impegnativo “viaggio” verso la crescita.
Inoltre, per la prima volta al Teatro della Luna, sarà attivata una rete wireless dedicata dalla quale gli spettatori potranno ricevere, scaricando una App iOs o Android sui propri dispositivi mobili, i sottotitoli multilingua in italiano e inglese delle liriche e delle parti recitate dello spettacolo tutto italiano, oltre a numerosi contenuti speciali.
I biglietti sono in vendita in tutti i punti TicketOne, on line su www.ticketone.it, telefonicamente chiamando l’892101 (numero a tariffazione specifica) e ovviamente al botteghino del teatro nelle sere di spettacolo.

pinocchio.musical.it

www.facebook.com/pinocchioilmusical

Twitter @CompagniaRancia

Instagram @compagniadellarancia

#pinocchio #musical #100%italiano

Dal 1 settembre al 18 ottobre 2015
Teatro della Luna
via G. di Vittorio, 6
20090 Assago (MI)
Tel. 02 488577516
www.teatrodellaluna.com
www.facebook.com/teatrodellaluna
Twitter: @tdellaluna

Prezzi dei biglietti € 33 – 55 (riduzioni per under 14 e over 70 a € 20)

Gruppi di almeno 10 persone a prezzi speciali.

Ufficio Gruppi Teatro della Luna ufficiogruppi@teatrodellaluna.com, Telefono 02/48857333

image




Priscilla, la regina di Milano

di Giuliana Tonini – Dal 27 maggio al 19 luglio è tornato a Milano, al Teatro Manzoni, lo sfavillante e coloratissimo musical ‘Priscilla la regina del deserto’. Ora il pullmino più famoso del mondo e i suoi simpaticissimi passeggeri si prendono una meritata vacanza estiva per poi salire di nuovo sul palco del Manzoni dal 4 settembre al 18 ottobre. Non solo, una volta conclusa la tappa milanese, Priscilla ingranerà la marcia alla volta di Roma, dove lo spettacolo sarà in scena al Teatro Brancaccio dal 21 al 25 ottobre.
‘Priscilla la regina del deserto’ è l’acclamato musical tratto dall’omonimo film australiano, diretto da Stephan Elliot, del 1994. Racconta la storia di tre artisti drag queen, Tick, Ralph e Adam – in arte Mitzi, Bernadette e Felicia – che da Sidney intraprendono un viaggio attraverso il deserto dell’entroterra australiano verso Alice Springs, dove dovranno esibirsi in uno spettacolo e dove, soprattutto, Tick/Mitzi si reca per conoscere il bambino di otto anni che ha avuto dalla sua ex moglie. È stata infatti la mamma del bimbo, organizzatrice dello spettacolo di Alice Springs, a chiedere a Tick di venire a conoscere il figlio.
I tre amici affrontano il lunghissimo viaggio a bordo di uno sgangherato pullmino che hanno chiamato Priscilla, e che durante il tragitto dipingeranno di rosa. Attraverso il deserto vivranno esilaranti ed emozionanti avventure e alla fine, per ognuno di loro, sarà stato un viaggio alla ricerca di se stessi.
Lo spettacolo, diretto da Simon Phillips, è un caleidoscopio di colori e musica. I protagonisti sfoggiano più di cinquecento magnifici costumi (proprio per i costumi il film del 1994 si è aggiudicato un meritatissimo Oscar) e vivono le loro divertenti avventure al ritmo di una colonna sonora composta da una trentina di travolgenti hit cantate dal vivo (salvo i casi in cui i personaggi ostentano la loro capacità di cantare in play-back). Per gli spettatori è difficile stare fermi e composti sulle loro poltrone. Ad esempio, ascoltiamo What’s Love Got To Do With It, Don’t Leave Me This Way, Material Girl, Go West, I Will Survive, Color My World, Girls Just Want To Have Fun, Hot Stuff, True Colours, It’s Raining Men, Finally. Per non dire dell’aria di Violetta ‘Sempre libera deggi’io’ della Traviata, che Adam/Felicia si diverte ad eseguire in play-back, sinuosamente adagiata su una scarpa gigante argentata, nella scena che rappresenta la locandina dello spettacolo.
La resa scenica sul palco del Manzoni è un po’ sacrificata rispetto alle edizioni rappresentate al teatro degli Arcimboldi e alla Fabbrica del Vapore, dove la maggiore profondità del palco rendeva più spettacolari i numeri di danza e canto, ma anche in questa edizione ‘Priscilla’ mantiene intatta la sua carica travolgente.
Super applausi per tutti, con una menzione particolare per gli strepitosi attori protagonisti Cristian Ruiz (Tick/Mitzi), Marco D’Alberti (Ralph/Bernadette) e Riccardo Sinisi (Adam/Felicia).
Mi raccomando, a settembre tutti sul pullmino Priscilla, e non dimenticatevi di farvi le foto nel foyer del teatro con i cartonati dei protagonisti e accanto alla scarpa gigante.




Jesus Christ sempre Superstar

di Giuliana Tonini – A grande richiesta è ritornata a Milano, al Teatro Nuovo, nell’allestimento di Massimo Romeo Piparo, la mitica ‘opera rock’ Jesus Christ Superstar, di Tim Rice ed Andew Lloyd Webber, uno dei musical più famosi e amati di sempre.
Lo spettacolo che nel 2014 ha sbancato i botteghini dei teatri di tutta Italia è stato, strameritatamente, l’evento teatrale dell’anno. ‘Osannato a Milano e nel mondo’ , come ci dicono le locandine sparse per tutta la città. E la tappa milanese è solo l’inizio di un tour che questa volta porterà la produzione tutta italiana della Peep Arrow Entertainment anche in giro per l’Europa.
E come non poteva essere il successo teatrale dell’anno una produzione con protagonista Ted Neeley nel ruolo di Gesù, con quel carisma e quella voce che sono nel cuore di tutti i ‘Jesusmaniacs’ da più di quarant’anni, dall’indimenticabile versione cinematografica di Norman Jewison del 1973?
Per non dire della ‘reunion edition’ dello scorso autunno. Un evento unico e imperdibile, che ha visto di nuovo insieme, per la prima volta dall’uscita del film-culto, oltre a Ted Neeley, anche Yvonne Elliman e Barry Dennen, nei ruoli di allora, Maria Maddalena e Ponzio Pilato.
Ovviamente sono corsa a vedere, (quasi) in prima fila, la prima del 5 giugno. Dal punto di vista tecnico, la messa in scena del Teatro Nuovo perde un po’ in resa scenica e acustica rispetto all’allestimento del Teatro degli Arcimboldi. Ma le emozioni che lo spettacolo trasmette al pubblico rimangono intatte. Come lo rimarrebbero anche se Jesus Christ Superstar venisse rappresentato in uno scantinato. Ancor più con Ted Neeley come protagonista. Quelle emozioni che spero di essere riuscita a descrivere nel mio pezzo di novembre su Cosmopeople, dopo avere assistito, due volte, alla reunion edition.
Perché Jesus Christ Superstar, da quarantacinque anni, da quando nel 1970 è uscito il doppio 33 giri che ha subito lasciato il segno, continua a riscuotere un enorme successo ovunque?
Proviamo a capirlo andando indietro agli anni in cui l’opera è nata.
Tim Rice, l’autore dei testi delle meravigliose canzoni, racconta che, sin da quando era un ragazzo appassionato di musica rock, ha sempre avuto un grande interesse per la figura di Giuda Iscariota. Se fosse stato un pittore, uno scultore o uno scrittore, lo avrebbe considerato un ottimo soggetto per una propria opera. Era affascinato dall’idea di raccontare la storia di Gesù dal punto di vista di Giuda, l’apostolo che tanto lo ammirava, ma che lo tradisce nel momento in cui inizia a pensare che stesse perdendo il controllo della situazione.
L’occasione di tradurre in realtà questa idea si presenta quando, grazie ad un agente teatrale, nel 1965 Tim Rice conosce Andrew Lloyd Webber, musicista con la passione di comporre musica per il teatro.
E così nasce la storia di Gesù raccontata attraverso gli occhi di Giuda, che i due artisti cercano di portare sul palcoscenico. Ma nessun produttore teatrale ha il coraggio di dare fiducia ad un’opera dal tema così delicato. Così Rice e Webber si devono ‘accontentare’ di fare conoscere la loro creazione solo su disco. Prima viene inciso e messo sul mercato il singolo con la canzone ‘Superstar’, che piace al pubblico ed apre la strada alla pubblicazione, nel 1970, del disco doppio. È subito successo, e solo un anno dopo le porte dei teatri si spalancano per l’opera rock Jesus Christ Superstar. Opera perché è una narrazione cantata, senza dialoghi, e rock perché…..beh, è incontrovertibilmente rock! Una grande opera moderna.
Ovviamente, al momento della sua uscita, la creatura del formidabile duo ha fatto non poco scalpore, venendo anche accusata di blasfemia. Ma Rice e Webber hanno sempre messo in chiaro che la loro intenzione era di rappresentare la storia di Gesù in un’ottica non religiosa, bensì umana. Ai due autori interessava delineare la figura di Gesù come uomo. Presentare il suo aspetto umano, coi suoi tormenti interiori, non quello divino.
Nella loro opera non si dice che Gesù è il figlio di Dio, e allo stesso tempo non si dice che non lo è. Jesus Christ Superstar non prende posizione e lascia alla gente la possibilità di interpretare, ciascuno secondo il proprio sentire, la rappresentazione che viene fatta a teatro, o sullo schermo, della storia di Gesù. Non a caso Jesus Christ Superstar si conclude con la crocifissione, non con la resurrezione. Credere o meno che dopo ci sia la resurrezione sta ad ognuno di noi.
Ed è questo aspetto la ragione principale del successo ultraquarantennale di Jesus Christ Superstar. Perché si rivolge a tutti e può raggiungere chiunque – cristiani, non cristiani e anche non credenti – col suo travolgente racconto a suon di rock della magnifica, come dice lo stesso Rice, e universalmente conosciuta storia di Gesù di Nazareth.
Non stupisce che niente meno che papa Paolo VI, che vide in anteprima il film in Vaticano prima che venisse proiettato nelle sale, non solo non ebbe nulla da eccepire sulla rappresentazione della storia, ma anzi – come ha poi riferito il regista Jewison – osservò che quell’opera nuova avrebbe contribuito, tramite il linguaggio universale di quella musica moderna, alla conoscenza del cristianesimo nel mondo.
Non dimentichiamo, inoltre, che la rappresentazione della storia di Gesù come uomo è stata al centro di un’altra meravigliosa opera in musica. L’album ‘La buona novella’ del nostro grandissimo Fabrizio De Andrè, ispirato ai Vangeli Apocrifi e pubblicato nel 1970, lo stesso anno del doppio 33 giri di Jesus Christ Superstar.
Andate a teatro a vedere Jesus Christ Superstar. Non ve ne pentirete.




Ted Neely: “42 anni da Jesus, 5mila repliche e voglio proseguire ancora”

Sono da 42 anni Jesus in Jesus Christ Superstar. Prima nei cinema con il cult del 1973 firmato da Norman Jewison e poi con oltre 5mila repliche nei teatri di tutto il mondo. E voglio proseguire ancora e ancora. Non mi stancherò mai di questo ruolo. Quello di Jesus è il ruolo più entusiasmante del mondo!” sostiene Ted Neely con Cosmopeople a margine della presentazione del nuovo tour, questa volta europeo (il che per uno spettacolo italiano, soprattutto per quanto riguarda il genere musical, è più unico che raro), di Jesus Christ Superstar firmato da Massimo Piparo. Lo spettacolo debutta stasera, venerdì 5 giugno, al Teatro Nuovo di Milano per restarvi fino al prossimo 28 giugno, dopo aver rischiato di essere rinviato a causa dell’imprevisto occorso a Ted Neely che nel tragitto tra gli Usa e Roma Fiumicino ha perso il passaporto trovandosi costretto a ritornare negli Usa per rifarsi i documenti. Insomma oltre 100mila miglia in meno di una settimana, una sola prova con il cast che solo in parte ripropone quello della “reunion” andata in scena lo scorso autunno (dove oltre al Jesus del cult del 1973 figuravano anche Maddalena e Pilato “originali”) eppure Ted Neely è entusiasta di ritornare ancora una volta a rivestire i panni del Messia, di Jesus Christ Superstar per l’appunto.

Sorridente e affabile con tutti, Ted Neely, Jesus, emana un’energia fuori dal comune anche lontano dalle scene. Cosmopeople ha avvicinato la leggenda per carpire qualche curiosità in più.

Dopo 42 anni e 5mila repliche di Jesus, non è stanco?
Per niente. In Jesus interpreto il ruolo più entusiasmante e carismatico del mondo. Sin dall’inizio per me è stata una gioia immensa poter interpretare la figura di Jesus grazie agli studi biblici che avevano accompagnato la mia giovinezza. In seguito poi ho realizzato a potenza del ruolo e del musical che avvicina le persone tra di loro e talvolta ai Vangeli e innesca un circolo di energia positiva tra le stesse. Sono cresciuto con Jesus e sono felice di tornare in scena con Jesus Christ Superstar.

Qual è il ricordo principale legato alla produzione del film?
L’aver girato in Israele, nei luoghi dei Vangeli ha rappresentato per me una gioia immensa. Senza considerare il cast, all’epoca eravamo tutti attori di Broadway amici tra di noi, e la forza travolgente della musica che ancora oggi ritorna ogni sera sul palcoscenico. Con il cast originale del film, salvo Carl Anderson (Giuda) purtroppo mancato, ci siamo ritrovati lo scorso aprile per delle proiezioni che celebravano i primi 41 anni del film in un’atmosfera di festa, con il pubblico che spesso cantava. Potremmo fare quasi concorrenza al Rocky Horror Show.

E delle numerose tournée teatrali a cui negli ultimi anni ha partecipato come Jesus c’è qualche episodio particolare?
In genera nel corso degli anni per me è stata una gioia conoscere il pubblico, assistere all’alternarsi delle generazioni e fermarmi a parlare con le persone per scoprire in alcuni casi di aver concorso tramite il film prima e le tournée dopo di Jesus Christ Superstar, a portare un po’ di luce e di speranza nella vita dei singoli. Più in particolare invece,  mi ricordo le contestazione a Broadway negli anni ’70. Quando trovavo manifestanti fuori dal teatro che accusavano Jesus Christ Superstar di blasfemia pur senza aver assistito al musical. Spesso invitavo, come miei ospiti, i manifestanti  che, una volta assistito al musical, cambiavano idea rispetto allo show percependo l’energia positiva che proveniva e proviene ancora, ogni sera,  da Jesus Christ Superstar.

Qual è la forza di Jesus Christ Superstar?
Quella di raccontare la vita di Jesus come uomo visto dai propri amici. Un  uomo che tuttavia trasmette un messaggio universale ancora attuale

foto Gianmarco Chieregato