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Romea Green: la conquista del green food a Pavia

di Federico Poni – Negli ultimi decenni la crescita dei fast food, tutto fritto, carne grassa e verdura piena di zuccheri, è aumentata a dismisura. Eppure questi luoghi hanno creato e ancora creano una sorta di dipendenza dal famigerato “cibo spazzatura” che molti continuano a mangiare. Basti pensare che i panini del colosso dei Fast food, ammuffiscono solo dopo mesi e mesi; ancora peggio, come si è visto in un video virale qualche anno fa, si può mettere un hamburger nell’acido cloridrico e… la forma rimane intatta.
Negli ultimi anni, però, c’è stata una presa di coscienza da parte della collettività: in molti si sono resi conto della pericolosità dei fast food, un po’ per l’economia non del tutto etica, un po’ per l’assoluta e indiscutibile cucina insana.
Insomma: c’è sempre più consapevolezza verso ciò che si mangia: meno sprechi, meno fritto, meno sale, meno zuccheri, meno carne, più verdura, più spezie, più etica. In una parola: più green.
Il Green Food è un tipo di cucina nata recentemente: la salute è al primo posto, i ristoranti Green eliminano del tutto la carne (si sa che contiene molte tossine tumorali), ma si condanna anche il sale: il sodio, se in eccesso, provoca ipertensione e vari problemi cardiaci.
Anche a Pavia la storia culinaria cambia, con la recente apertura della yogurteria – Green Food “Romea Green”, succursale della famosa Gelateria “Romea”, in Strada Nuova, vicino al Ponte Coperto. Lì si servono yogurt con pochi grassi, centrifugati e frullati, ma anche cereali in tutte le salse, caldi e freddi, polpette di legumi, torte salate di tuberi e lasagne, tutto completamente vegetale. Oltre ad essere Green, è anche Street: il cuoco Filippo prepara gustosi panini a tre piani con verdure e salse dello chef, vegburger e VegDog, hamburger e HotDog in chiave vegan. Ingredienti base sono seitan e tofu, sostituti delle proteine animali nella alimentazione vegetariana, per tutti i palati. Ovviamente ci sono anche i dolci green, dai budini alle torte, dalle macedonie alla cioccolata.
Sabato 28 Novembre, al pomeriggio, ci sarà la presentazione dei Cesti di Natale della Romea Green, tra chiacchiere e assaggi, cioccolata calda e dolcetti, con una selezione accurata di prodotti top del settore bio, kamut e couscous integrale, paste di grano e biscotti, creme spalmabili senza olio di palma e vini simbiotici.
Il Green food vuole un’alimentazione all’insegna della verdura di stagione, naturale, biologica. Nessun conservante, nessun zucchero raffinato e basse temperature per conservare meglio i prodotti.
Tante persone, però, non conoscono e non praticano questa alimentazione, sottolineando che la dieta Mediterranea è la migliore al mondo. Nulla da ridire (o quasi), ma realmente, adesso, alla fine del 2015, chi parla di dieta mediterranea sa davvero che cosa sia? Forse i nostri nonni la conoscevano e la seguivano in modo veramente completo. Chi sa riconoscere oggi un tipo di cereale dall’altro? Farro, orzo, sorgo: tanta gente non sa che aspetto abbiano. Ormai gli italiani mangiano solo pasta, riso, pane e pizza. Le verdure sono solo un contorno e i legumi, proteine molto più sane della carne, ben pochi li consumano. Non c’è un pasto che non contenga derivati animali.
Dal secondo dopoguerra gli occidentali mangiano quanto vogliono, senza pensare agli sprechi e alla propria salute. Ma i tempi cambiano fortunatamente.




Pavia, una mostra da non lasciarsi sfuggire

Ancora pochi giorni per godersi una mostra multimediale davvero particolare. Fino al 15 novembre infatti, al Castello Visconteo di Pavia, prende vita la Battaglia di Pavia, un momento storico sconosciuto ai più e che tuttavia ha cambiato il futuro dell’Europa.

1525-2015 “Pavia, la Battaglia, il Futuro “. A 490 anni dalla Battaglia di Pavia, la città ricorda il cruciale scontro tra le armate francesi e quelle spagnole. La mostra espone uno dei celebri arazzi fiamminghi dedicati alla Battaglia proveniente dal Museo di Capodimonte, e ripropone virtualmente gli altri sei pezzi della serie, consentendo al visitatore, di osservare ogni singola scena, scoprire i protagonisti e le loro storie, rivivere l’atmosfera del combattimento.

Lo scontro feroce si consumò attorno a Pavia, durante la guerra d’Italia del 1521-1526, tra l’esercito ispano-imperiale guidato dal vicerè di Napoli Charles de Lannoy e i soldati capeggiati dal Re di Francia Francesco I. La battaglia decretò la fine di un’epoca politica, militare, culturale e sociale, con la sconfitta drammatica della cavalleria francese e la cattura del suo Re ancora attaccato a superati metodi di guerra e sentimenti di cavalleria. Gli aristocratici coperti di ferro e ostinatamente aggrappati agli ideali di un mondo al tramonto, furono massacrati senza pietà da cenciosi soldati, ma dotati di rivoluzionarie armi da fuoco. L’epoca della cavalleria si era conclusa.

Sul piano politico poi, la battaglia segnò il corso della storia europea, consegnando di fatto la Lombardia, e quindi l’Italia, alla Spagna, perché “le chiavi di Napoli erano a Milano” come ben sapeva ogni diplomatico avveduto. Negli anni immediatamente successivi, dopo che Francesco I fece ritorno in Francia dalla prigionia spagnola, ci furono altre battaglie, altri assedi, altri saccheggi. L’Italia attraversò uno dei periodi più cupi della sua millenaria storia, ma il quadro
strategico generale delineato dalla battaglia del 1525 non subì mutamenti.

Non solo. Alla giornata risolutiva dello scontro, il 24 febbraio del 1525, risale poi la creazione della tradizionale zuppa pavese un piatto che nella sua apparente povertà di ingredienti può ingannare il visitatore meno accorto. Un piatto che ancora oggi trionfa nei menù della città.
La leggenda narra che la famosa zuppa fu cucinata da una contadina della cascina Repentita dove il Re di Francia era stato portato subito dopo la cattura. Francesco I era affranto per la cattura, stanco per la
battaglia, ferito, ma solo leggermente, per il combattimento sostenuto, infreddolito. La spaurita contadina, a cui fu ordinato di portare subito qualcosa da mangiare a Sua Maestà, portò quindi al Re quello che aveva: del pane raffermo abbrustolito su cui ruppe un uovo, avendo cura di mantenerne intatto il tuorlo e del brodo che verso sopra a tutto. Nobilitata dalla Maestà Reale di Francesco I dal giorno della sua nascita oggi la “zuppa” è cucinata con una infinità di varianti. Il Sodalizio dei Cavalieri della Zuppa alla Pavese ha definito una “regola” che prevede un brodo di pollo, pane abbrustolito, uovo crudo e l’aggiunta di
foglioline di crescione.

La mostra è promossa dal Comune di Pavia, nell’ambito di Experienza pavese che si vale del patrocinio Expo 2015.

DOVE, COME E A QUANTO
La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18:
Biglietto intero 7 euro, ridotto 5 euro.




Domenica Pavia è vegan

di Federico Poni – Domenica 18 ottobre nel pieno centro di Pavia si svolgerà il festival completamente vegan”Vegan è e oltre“.

Piazza del Carmine ospiterà banchetti e carretti che esporranno prodotti del territorio.

Una bella opportunità per gli amanti della salute e del benessere! Per la prima volta Pavia sarà protagonista di un evento all’insegna dell’etica e nel rispetto di tutte le specie animali.

Degustazioni, conferenze sull’ambiente e sulla salute con ospiti esperti hanno come obbiettivo la sensibilizzazione di questa dieta, anzi, stile di vita.

Anche se non è subito immaginabile, ci saranno una grande varietà di prodotti, non solo culinari: non ci credete? Venite a scoprirlo.

Abbiamo intervistato una delle due organizzatrici, Rosella Stabile, che ci ha lasciato una breve intervista. Ecco il risultato.

E’ da gennaio dell’anno scorso che organizzo corsi di cucina vegan, presso il Centro Studi Fd, in Piazza del Carmine, al palazzo Orlandi.
Da dieci anni mi sono avvicinata allo studio della cucina vegan, una cucina dove non si utilizza alcun prodotto di origine animale, prima per motivi di alimentazione in famiglia, poi per passione.
Una sera, ridendo e scherzando, per un gioco di parole è nato il nome del corso, “Vegan èe oltre”: perché vegan è oltre, deve essere oltre la quotidianità, ed è anche oltre, poiché ci sono più aspetti di questa filosofia.
Verso febbraio di questo anno, grazie ai volantini che sponsorizzano i miei corsi, vengo contattata dalla signora Maria Teresa Noè, proponendomi di organizzare un festival vegan.
Si è lavorato tutta l’estate: una collaborazione tra il Centro Studi Fd e l’Agenzia Reclam.
Sono molto contenta di far conoscere lo stile di vita vegan, con una cucina gustosa, senza sacrificarsi mangiando poco: lo scopo è cucinare piatti ricchi, ancor di più rispetto a quelli tradizionali.
Bisogna provare a togliere gli ingredienti di tutti i giorni e sostituirli con prodotti più naturali, ad esempio farine non trattate banalmente.. poi il cambiamento vien da solo.
Bisogna andare a fondo con la conoscenza, non bisogna accontentarsi dei media. Bisogna star bene mangiando: questo festival è una sfida.
Bisogna sensibilizzare i cittadini ma la scelta è individuale, ognuno ha un percorso di vita. Una svolta ci dovrà essere prima o poi, la consapevolezza deve essere al primo posto.
Ognuno deve dare il proprio contributo, oggi e domani, chiunque partecipi (..e non solo!) a questa avventura
“.

La giornata comincerà alle 9 della mattina, con l’apertura dei vari stand.

Alle 10 ci sarà la prima conferenza, “Nutrizione benessere con i funghi medicinali” tenuta dalla dott.ssa Savino dell’Orto Botanico Università di Pavia: verterà sull’utilizzo dei funghi medicinali e sulle loro proprietà, come nutrizione e cura dall’interno.

Alle ore 11, si darà via alla conferenza “La via della salute” a cura del naturopata Matteo Mazzucco che affronterà il tema della necessità e dell’esigenza di prendersi cura del proprio corpo e della nostra anima, dell’evolversi per farci crescere spiritualmente.

Nel pomeriggio, alle ore 15, ci sarà l’incontro “Vegan e … Oltre” a cura del professor Vincenzo Caprioli, psicoterapeuta e saggista. Condurrà il pubblico in alcune riflessioni relative alla estesa e rapida diffusione dell’orientamento alimentare vegano che, inquadrato in un preciso momento storico, parte dalla consapevolezza del sistematico abuso delle risorse, forme di allevamento intensivo assurde, consumi mondiali in relazione ai diversi stili alimentari.

Alle ore 16, Rosella Stabile approfondirà il tema della cucina vegana e delle sue caratteristiche con la presentazione dei corsi di cucina “Vegan è e Oltre”. Seguirà buffet finale che darà la possibilità al pubblico di degustare ricette 100% vegetali, sane, saporite e sostenibili.

Inoltre, presso il ristorante “Locanda del Carmine”, si potrà gustare un pranzo o cena a base di ricette Cruelty Free.

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GustArti a Pavia

E’ in arrivo GustArti! Venerdì 16 ottobre a Pavia verrà inaugurata la prima mostra di arte contemporanea diffusa su tutto il territorio pavese.

Tradizionali luoghi di accoglienza, ristoranti e alberghi, si trasformano in location non convenzionali per le opere di oltre 70 artisti italiani e stranieri che hanno aderito al progetto con l’obiettivo di creare un appetito estetico all’interno di luoghi tradizionalmente deputati al gusto e al buon cibo.

Si tratta di un’iniziativa unica nel suo genere, per la prima volta avviata in un territorio ricco di arte.

Il progetto è promosso da Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con Ascom e Confcooperative nell’ambito di Pavia vive Expo.

Per informazioni ww.gustarti.eu




Un calendario per contare i giorni della speranza

Una giornata di sole caldo e intenso; i colori delle colline pavesi a Fortunago, uno dei borghi più suggestivi dell’Oltrepò: questa la cornice dove ogni anno si svolge la giornata dell’Associazione SOS Ospedale di Bukavu, una ONLUS, nata nel 2002 che nutre, protegge e difende i bambini della città di Bukavu, in Congo, terra dilaniata da guerre, da epidemie e da una situazione economica disastrosa.
L’associazione, un centinaio di membri in tutto, ha costruito un centro nutrizionale e ora lo mantiene; si occupa dei degenti dell’Ospedale ed è attiva su molti progetti che ogni anno vengono segnalati dalle religiose che prestano la loro opera nell’ospedale.
Non è facile garantire un costante contributo economico. Si devono inventare iniziative, proporre attività diverse, che riescano a portare all’attenzione di tutti il dramma di questa terra.
In principio furono i mercatini natalizi e primaverili, poi le bomboniere, che i soci realizzano su ordinazione per le più diverse ricorrenze, poi ancora largizioni e donazioni individuali e molto altro.
Da quest’anno entrano in scena anche i calendari della associazione.
Grazie alla collaborazione con la Tipografia Commerciale Pavese, che ha creato il format e preparato il modello, chi lo desidera può acquistare tutti i calendari che vuole, personalizzandoli con una dedica, un augurio di buon anno o un saluto a un amico. Basta contattare il numero o la mail sulla brochure, fare l’ordine ed entro novembre si potranno ritirare i calendari prenotati.
La ONLUS ha un piccolo ricavo, ma soprattuto ha visibilità, diffonde la propria mission.
Amici di Cosmopeople, perché non acquistiamo uno, dieci, tanti calendari? Con poco (un calendario costa 10 euro), aiutiamo una ONLUS bella e sana. Con una spesa minima facciamo un regalo utile, raccontiamo il bene fatto a chi ne ha bisogno e mettiamo in circolo un po’ di amore.

Per informazioni:

www.bukavu.it

aiutobukavu@libero.it

 




La “città ideale” in mostra a Pavia

A Pavia, dal 26 maggio al 26 giugno 2015, presso la Sala delle Sibille (Pal. San Tommaso), Piazza del Lino 2, si potrà visitare la mostra progetto “Storie di città tra cielo e terra. La città che non c’è, ma che si vede“. Un evento organizzato dall’Osservatorio Permanente sull’Antico a cui hanno partecipato i licei pavesi Istituto Volta, Foscolo, e San Giorgio che si sono confrontati sul tema della città ideale.

Ci sono città – o parti di esse – che attendono ancora di essere portate alla luce e che, nondimeno, si intravedono attraverso il velo del tempo, attraverso uno sguardo dall’alto, immortalato ‘tra cielo e terra’ dall’aerofotografia. Sono città – o parti di esse – che ‘non ci sono’ (ancora), ma che, nonostante tutto, si vedono e, timidamente, parlano e raccontano storie.

E ci sono pure città che non sono state mai fondate e mai costruite e che, dunque, non ci sono per davvero. Sono i ‘non-luoghi’ immaginati dagli antichi; sono i ‘luoghi felici e perfetti’ inventati dai filosofi; sono le ‘isole’ lontane come l’Atlantide di Platone o come l’Utopia di Thomas More.

Ci sono città che nessuno ha mai visto perché non esistono sulla terra e mai sono esistite: sono ‘idee’ di città, sospese ‘tra cielo e terra’. Eppure, una ‘esistenza’ ce l’hanno: non sulla terra, ma nei libri. È qui che sono: nascoste e in attesa di essere mostrate. E qui, insieme o accanto ai ‘mondi’ altri e irrimediabilmente ‘estranei’ al piano delle possibilità reali, esistono anche città ideali e realizzabili, progettate senza mai perdere di vista le città della storia e dichiaratamente contrapposte alle utopie politiche e urbanistiche.

La città che non c’è, ma che si vede fa parte del patrimonio dell’umanità. E ha gli stessi diritti della città che c’è (o c’è stata) ma che ora non si vede più o del tutto.

Sono, dunque, le città disegnate ‘a tavolino’ da architetti ante litteram. Chiuse nelle pagine dei libri; e che vivono nelle parole dei filosofi. Sono realtà (non reali) che attendono di essere disvelate, attraverso lo studio delle fonti, attraverso la realizzazione di modelli, a partire da una attenta interpretazione dei testi e da ipotesi di ricostruzione.

Storie di città tra cielo e terra. La città che non c’è, ma che si vede
presso Sala delle Sibille (Pal. San Tommaso), Piazza del Lino 2, Pavia
dal 26 maggio al 26 giugno 2015

apertura della mostra: dal martedì al giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.00
per visite in orari e giorni diversi scrivere a osservatoriosullantico@unipv.it




A GRAAL vince il Bene

di Emanuele Domenico Vicini – Si è conclusa la mostra concorso Creative food per giovani artisti presso la Galleria GRAAL spazio arte di Pavia, importante manifestazione che da ormai tre anni invita gli studenti più creativi a partecipare con idee, mezzi, intuizioni, per inventare la propria arte, nelle forme più libere e originali.
Quest’anno l’Expo ha dettato legge e il tema scelto è stato quindi il cibo e l’alimentazione: Creative food era il titolo dell’evento, perché il cibo è creatività, invenzione, cultura e come poche altre cose al mondo può stimolare l’ingegno artistico.
Ha vinto Samantha Musina, quinta liceo, che ha centrato l’obiettivo con un’ingegnosa quanto semplice soluzione. Il nostro bene più importante è una scatola di cartone colma di terra con l’indicazione “fragile”. La terra è l’origine di ogni cosa. Da lì derivano il nostro cibo e la nostra stessa vita. Ma la terra oggi è sotto attacco: l’uomo stesso, che per primo trae vita dalla terra, ne minaccia l’esistenza. Non si parla allora solo della terra da cui nasce ogni frutto ma della Terra, della Madre Terra dell’origine stessa della vita.
Il linguaggio è semplice e chiarissimo e, proprio per questo, molto efficace. L’invito è rivolto a tutti. Attenzione: la vita della Terra è a rischio.
Samantha è una studentessa del corso di arti figurative che ha passato questi anni di scuola a lavorare sul colore, sul disegno, sulla forma plastica, sulla sfumatura e sul chiaroscuro. Eppure qui pensa da artista concettuale, elabora un’idea, che diventa messaggio preciso, e la sviluppa recuperando un linguaggio metaforico che allude alle soluzioni delle avanguardie degli ultimi anni Sessanta. Il riferimento più diretto è all’Arte Povera, i cui protagonisti combattevano contro le convenzioni di una forma complessa e artificiosa, per evocare le strutture più antiche e originali del linguaggio della società contemporanea.
Samantha sceglie la semplicità del concetto e della forma.  E la semplicità vince. Così Musina si è  aggiudica il premio della giuria critica di GRAAL e il premio assegnato dagli internauti che online hanno visitato la mostra qui su Cosmopeople e su Facebook.
Vince l’arte concettuale, vince il pensiero sulla forma e vince la speranza che le giovani generazioni capiscano che la Terra è il nostro bene più prezioso.



Ultimi giorni per VOTARE per la mostra CREATIVE FOOD

CREATIVE FOOD la mostra concorso indetta da GRAAL SPAZIO ARTE sta per volgere al termine. Mancano, infatti, ancora pochi giorni per votare l’opera preferita eseguita dai giovani artisti del Liceo Artistico Alessandro Volta di Pavia.

Fino a domenica 26 potrete votare sulla pagina Facebook di CosmoPeople l’artista e la sua creazione che più vi è piaciuta.

I voti arrivati fino ad oggi sono davvero tanti e, da una stima provvisoria, vedono in testa Samantha Musina con “Il nostro bene più importante “, il trio Timur De Angeli, Gabriele Marchetti e Gabriele Fossi con l’imponente “I 5 continenti” e Aurora Galeppi con “Junk still life 3”.

Tutto però può ancora cambiare!

Continuate a votare, sostenete le opere, gli artisti e gli amici!

Ricordiamo che le regole per votare sono poche e semplici:

1- vai sulla pagina Facebook di Cosmopeople facebook.com/CosmoPeopleMagazine e metti MI PIACE sulla pagina;

2- cerca l’articolo CREATIVE FOOD – LA VOTAZIONE e aggiungi in un commento la tua preferenza indicando il nome dell’artista e dell’opera scelta;

3- saranno conteggiati tutti i voti pervenuti entro le ore 12 del 26 aprile 2015.

Non dimenticate di sostenere gli artisti anche nella galleria GRAAL SPAZIO ARTE!

Per rivedere le opere clicca https://www.cosmopeople.eu/test/creative-food-la-votazione/




Creative food – LA VOTAZIONE

E’ tempo di votare e far sì che la vostra opera preferita, esposta nell’ambito della mostra concorso CREATIVE FOODorganizzata da GRAAL SPAZIO ARTE, vinca il premio offerto da Cosmopeople: due biglietti per il musical “The Rocky Horror Picture Show” presto in scena a Milano al Teatro della Luna.

Le regole per votare sono poche e semplici:

1- vai sulla pagina Facebook di Cosmopeople facebook.com/CosmoPeopleMagazine e metti MI PIACE sulla pagina;

2- cerca l’articolo CREATIVE FOOD – LA VOTAZIONE e aggiungi in un commento la tua preferenza indicando il nome dell’artista e dell’opera scelta;

3- saranno conteggiati tutti i voti pervenuti entro le ore 12 del 26 aprile 2015.

Di seguito troverete i nomi e le opere di tutti i partecipanti.

Se voleste però vederle o rivederle dal vivo, tutte le opere sono esposte da GRAAL SPAZIO ARTE in Corso Garibaldi 28, Pavia.

In bocca al lupo a tutti gli artisti!

ALESSANDRO ALBERTELLI – I COLORI DEL CIBO

Ha 16 anni e frequenta la III liceo artistico, nella sezione di Arti decorative. Ama la pittura e per la sua opera si è ispirato alla TV, cogliendo suggestioni dal mondo dei nuovi reality, sul cibo e la cucina.

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ALBI ALVORA – IL DONO

Ha 18 anni e vuole fare l’artista (e ha già il suo piccolo mercato…). Appassionato di calcio ha scelto come nome d’arte Cristiano Ronaldo. Il suo dono, ci racconta quanto il cibo sia prezioso per l’umanità e il suo valore vada trasmesso tra le generazioni.

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VERONICA BOSCOLO – JUNK STILL LIFE 1

Quando dipinge passa dal classico di un bel cesto di frutta, sana e nutriente, alla gassata modernità di una M molto famosa….

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LETIZIA CAMPAGNOLI – JUNK STILL LIFE 2

Studentessa di terza liceo, ama dipingere e citare un busto antico un po’ obeso, forse perché ha bevuto troppa red bull!

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TIMUR DE ANGELI, GABRIELE MARCHETTI, GABRIELE FOSSI – I 5 CONTINENTI

I tre compagni di classe (17 anni i primi due, 18 il terzo) hanno rappresentato nei 5 continenti il Duomo di Pavia, ben riconoscibile. E’ una croce greca i cui quattro bracci (che simboleggiano quattro continenti), si incontrano nella cupola che rappresenta l’Europa, l’Italia e Expo. Ogni continente si identifica con raffigurazione di cibi tipici. Ma l’Europa è il centro di tutto.

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AURORA GALEPPI – JUNK STILL LIFE 3

Studentessa di terza liceo, si diletta di pittura e gioca tra classico e moderno, associando natura morta antica e una modernissima bibita da fast food

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MARTINA LOSIO – JUNK STILL LIFE 4

Ha 17 anni e lavora sulla pittura. Ha riprodotto un gesso antico, che ha perso la sua eleganza e proporzionata bellezza, perché… ha mangiato un Kinder!

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GIULIA LOSIO – JUNK STILL LIFE 5

Diciassettenne come la sorella, ha lavorato anche lei sulla scultura antica riproducendola e deformandola con… un Twix. Il Junk food non perdona nessuno!

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EDOARDO MEZZASALMA

A diciassette anni ha una visione della vita molto pessimistica. Partecipa alla mostra con due opere:

LE POSATE

lavoro realizzato per scuola in più versioni, semplice e diretto, è alla mostra quasi a sua insaputa!

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EXPO

rappresenta l’Italia che va male. Il colore nero richiama la storia e in particolare la vicenda dell’E42, l’esposizione universale organizzata, ma mai realizzata, dal fascismo, per la quale si costruì il quartiere dell’EUR a Roma. Il taglio è l’immagine del disfacimento totale. Anche Expo finirà così?

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SAMANTHA MUSINA

Ventenne, ama ricordare che proviene dalla campagna e alla terra, alla sua terra oltrepadana, è molto legata, perché da lì trae ispirazione e forza, ma vede per sé un futuro come truccatrice o nel mondo degli effetti speciali. Anche Samantha espone due opere.

HIBAKUSHA

rappresenta la tragedia della bomba nucleare su Hiroshima e Nagasaki. L’uomo può distruggere in un attimo quello che la natura ha creato con pazienza e amore.

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IL NOSTRO BENE PIU’ IMPORTANTE

Tutto proviene dalla terra e alla terra torna. Ecco perché essa è il nostro bene più importante. Mai dimenticarlo!

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PRISCILLA SCLAVI – NINFEA IN PRIMAVERA

Diciannovenne, affascinata dalle ninfee, viste su una rivista di fiori, ha unito il fiore al cibo per mettere in evidenza il cibo non solo come qualcosa di quotidiano ma anche di raffinato, come il cake design insegna.

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FEDERICO PONI

Ha diciotto anni e le idee molto chiare sui suoi eroi. Se dovesse uscire a cena con qualcuno ci andrebbe con Hemingway, Magritte e Pasolini. Federico espone due opere.

IL CAPITALE

video concettuale sul valore assoluto del cibo e della terra

IL SONNO DI POCHI

Un ready made che gioca sul contrasto tra avarizia e speranza, rappresentati entrambi dal colore verde. Il titolo nasce dal verso di una canzone del gruppo Lo Stato Sociale.

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GRUPPO 3C

 




Creative Food: mostra concorso per giovani talenti

di Emanuele Domenico Vicini – Quindici ragazzi, studenti del liceo artistico Alessandro Volta di Pavia, stanno esponendo in questi giorni presso la Galleria Graal della loro città, in Corso Garibaldi, le loro opere che parlano di cibo.

Il tema, quasi “obbligato” di questi tempi (Expo docet), affidato a menti fresche e originali, diventa ironia, gioco, riflessione, dramma, pugno e schiaffo.
C’è pittura, scultura, cake design, disegno, video, installazione concettuale. Non manca nulla in questa mostra, a dimostrare che adolescenti spesso troppo sottovalutati, a volte considerati sordi davanti ai grandi temi del nostro tempo, magari ritenuti incapaci del coraggio che serve a guardare il futuro senza discostarsi dalla memoria e dal passato, sono invece tra i più acuti e spietati giudici della nostra attualità.
L’ironia dei giovanissimi, che giocano con statue classiche un po’ sformate e obese, perché bevono bibite gassate o fanno incetta di junk food, si affianca alla riflessione dolorosa e inappellabile di chi (pre)vede già lo sfacelo di Expo 2015.
Il senso del cibo come dono, valore e ricchezza inestimabile viene raccontato dalla pittura e dalle installazioni. L’amarezza per un domani incerto e inquietante aleggia come un’ombra scura su tutti.
E’ una mostra bella, forte, varia, inafferrabile, come gli artisti che l’hanno riempita con i loro lavori. Può darci molti spunti di riflessione e forse nascondere i talenti di domani.

Ora sta a tutti voi decidere chi ha meglio interpretato il tema del cibo che crea arte.

Votate l’opera preferita e decretate quella vincitrice sulla pagina Facebook del web magazine Cosmopeople.eu . All’artista andranno due biglietti per lo spettacolo Rocky Horror Picture Show,presto in scena a Milano!