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Zermatt, regina delle nevi

Racchiusa al centro di ben 38 cime sopra i 4mila metri (praticamente il 33% di tutte le cime sopra i 4mila metri delle Alpi), Zermatt (1616 metri) è la regina delle nevi del Canton Vallese. D’inverno Zermatt è un sogno per tutti gli sciatori, dai principianti agli amanti del free ride, ma anche d’estate Zermatt è una destinazione da non perdere grazie ai 70 km di sentieri escursionistici tra boschi e pascoli e che offrono scenari particolarmente incantanti sulle cime.

Il villaggio alpino arroccato sul Monte Rosa e su cui domina il Matterhorn (ovvero il Monte Cervino per gli svizzeri) infatti è completamente pedonale e raggiungibile via treno o con romantiche carrozze, oltre che con meno suggestivi veicoli elettrici. Le macchine possono arrivare solo fino a Täsch, a 5 km da Zermat che poi è raggiungibile con un treno navetta della Matterhorn Gotthard Bahn ogni 20 minuti. 

Da non perdere, in qualsiasi stagione dell’anno, una tappa al Sunnegga un balcone sulla valle a 2.288 metri da cui si gode una impagabile vista sul Cervino, o meglio sul Matterhorn e raggiungibile in tre minuti dal centro del borgo grazie a un impianto di risalita sotterraneo, insomma una specie di metropolitana in quota che all’uscita lascia incantati a bocca aperta di fornite all’iconica forma del monte Cervino. Garantisce incredibili emozioni, in qualunque mese dell’anno, anche l’escursione a Gornergrat, a 3089 metri, risalendo la montagna con la ferrovia in cremagliera tra incomparabili scenari, piste, gallerie e muri di neve. Una gita che da sola vale il viaggio, anche per chi non scia. All’arrivo della funivia del Piccolo Cervino si può visitare il Palazzo di Ghiaccio, una serie di grotte scavate a 15 metri di profondità nel ghiacciaio.

L’offerta turistica di Zermatt è in grado di soddisfare qualsiasi desiderio per sportivi o meno sportivi: oltre alla prima traccia, alla discesa al chiaro di luna, all’heliski sul Monte Rosa (in teoria è possibile anche “circumnavigare il Monte Rosa, sci ai piedi, anche sul lato di Alagna grazie all’heliski e percorsi in free ride. È previsto un collegamento tra i due comprensori: Cervinia-Zermatt-Valtorunanche e Alagna-Champoluc e Gressoney), alle gite in slittino come alternativa allo sci, è prevista addirittura la possibilità di godersi gli ultimi raggi di sole che illuminano le vette intorno al villaggio alpino, gustando una fonduta in cabinovia. Per i più sportivi invece il comprensorio offre la possibilità di circuiti ad hoc come il “Matterhorn ski safari” silver o gold che, a seconda del circuito scelto, permette di percorrere tra 10mila e 12,5mila metri di dislivello in un giorno, senza mai utilizzare due volte lo stesso impianto. Si parte dal Rothorn, si prosegue attraverso Riffelberg, il ghiacciaio del Teodulo, Trockener Steg, il Matterhorn glacier paradise, Breuil-Cervinia, il Plateu Rosa e alla sera si ritorna a Zermatt passando per Stafelalp. E, soprattutto, soprattutto si scia circondati da uno scenario particolarmente suggestivo e protetti dall’ombra del Cervino e ai piedi, tra l’altro, del Monte Rosa.

Il “Matterhorn ski paradise”, ski area di Zermatt, garantisce una scelta di tracciati per tutti i livelli di sci grazie alle 26 piste blu, alle 76 rosse e alle 10 nere. E, per chi vuole godersi la giornata senza rischiare di essere travolti da chi predilige ritmi più “da gara”, il “Matterhorn ski paradise”“slow slopes”  offre la possibilità di “slow ski”. Le slow slopes sono situate nelle immediate vicinanze della zona sciistica dedicata ai principianti e sono nell’ordine la 5, la 6 e la 7 nel comprensorio di Rothorn, la 38 nel comprensorio di Gornergrat e la 56 nel comprensorio Matterhorn glacier paradise.

Da Zermatt si può scegliere di risalire verso il Sunnega Paradise e da lì proseguire per il Rothorn Paradise dove abbondano infinite piste rosse (come la 9 che poi prosegue in 11 e scende da quota 3100 fino a valle) e blu; o salire verso il Riffelberg e da lì al Gornergrat da cui si dipanano lunghissime piste, in prevalenza rosse, che offrono una vista suggestiva sul Cervino e sulla valle; o partire alla volta dello Scharzsee Paradise, dove si sviluppa il maggior numero di piste, e da lì, volendo, fino alla cima del Matterhor Glacier Paradise a 3883 metri. I tre comprensori di Zermatt sono tutti collegati sci ai piedi oltre che dallo ski bus elettrico. Non solo. Al momento il collegamento verso l’Italia (e Cervinia) è garantito sci ai piedi dal Matterhorn Glacier Paradise verso il Plateau Rosa (a 3480 metri) attraverso la pista 85 (rossa e blu), ma si prevede l’apertura di un impianto a fune che colleghi, prima o poi, le due cime. Una volta arrivati in vetta da non perdere la possibilità di scendere sul tracciato più alto del comprensorio e probabilmente uno dei più alti d’Europa: la Gobba di Rollin, a 3999 metri (raggiungibile da due skilift), da cui volendo ci si può tuffare in un percorso vertiginoso per 2200 metri di dislivello fino a Zermatt.

Oltre allo skipass internazionale che consente di sciare anche sulle due ski aree italiane (Breuil Cervina e Valtournanche), è possibile acquistare lo Snowpass Valais Unlimited per sciare in tutti i 2800 km di piste del Vallese. Chi poi non si volesse accontentare dell’offerta di Zermatt, con o senza le sue stazioni italiane (Cervinia e Valtournanche), piò scegliere tra ben 18 comprensori a pochi minuti d’auto.

 

 




Zucchero a Ischgl: blues e magia a 2400 metri

Debutta a 2400 metri di altezza la nuova tournée di Zucchero, il Black Cat World Tour, accompagnato da una band di 13 elementi tra cui Brian Auger, il chitarrista Kat Dyson, Queen Cora Dunhma alla batteria e il basso Polo Jones.  Il bluesman italiano,  lo scorso 30 aprile, ha incantano oltre 20mila spettatori giunti in Tirolo, a Ischgl, da ogni parte d’Europa per ascoltare il Top of the Mountain Closing Concert che chiude una delle più eccitanti stagioni sciistiche al mondo. Un’occasione in cui, come hanno recitato i lanci locali “la Dolce Vita” ha incontrato il rock di Ischgl dove il finale della stagione di sci si celebra con due giorni di party scatenati, après ski, dj session, band musicali per le strade del borgo e il mitico concerto che, nel corso degli anni, ha visto intervenire artisti come Robin Williams ed Elton John. Un luogo magico e un’atmosfera elettrizzante per un posto che, incredibilmente, nonostante la vicinanza ai confini italiani (Ischgl è a un’oretta e mezza da Innsbruck, a sua volta a un’ora dal Brennero) rimane ancora secreto al pubblico italiano.

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Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, è il secondo cantante italiano, dopo Gianna Nannini nel 1999, a raggiungere le vette austriache per  celebrare la fine della stagione estiva di fronte a una platea internazionale di sciatori, sortivi e meno sportivi che ha ballato (spesso con gli scaroponi ai piedi)  e cantano per le oltre due ore di concerto dal palco di Idalp collocato nell’arena naturale Silvretta Arena, a 2320 metri di altezza, da cui si dipanano 240 km di piste. La splendida giornata di sole e l’incanto del Silvrette Arena circondata dalle cime innevata del comprensorio hanno reso l’occasione ancora più speciale.

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“Avrei già dovuto esibirmi a Ischgl per il Top of the Mountains Closing Concert nel 2007, ma poi ho dovuto rinunciare (nell’occasione fu chiamata sul palco Mel C ndr) . E oggi, dieci anni dopo, recupero” racconta Zucchero nel corso della conferenza stampa che ha preceduto l’evento e che ha richiamato giornalisti da tutta Europa. L’artista si è poi detto entusiasta della località ospitante ma, a chi gli chiedeva della sua esperienza sci ai piedi, considerato che Ischl è tra le più belle e moderne località sciistiche europee (esiste persino una funivia a due piani) e, tra l’altro, anche tra le  più divertenti, ha risposto: “Ho provato a sciare solo una volta con Alberto Tomba, a Cortina, ed è stato una catastrofe. Già mi vedevo finire contro un albero. Non sono esattamente sportivo. E poi non capisco….in molte località diverse da Ischgl (qui gli skipass sono richiesti solo per salire dalla valle in vette e in Svizzera,  il comprensorio è infatti al confine tra Austria ed Engadina. Le code non si formano ndr) si sta in coda un’ora e poi si scende in cinque minuti…Non è per me”. Se, a quanto pare, Zucchero può vivere tranquillamente senza sci,  le tre cose senza cui invece l’artista non potrebbe vivere, secondo le sue stesse parole, sono “la musica, le donne e la tavola con gli amici“, tre elementi protagonisti, non a caso, nel repertorio di Zucchero.

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L’artista ha proposto inizialmente alcuni brani del suo ultimo album “Black Cat”, tra cui una toccante “Hey Lord”, per poi passare ai grandi classici come “Baila Morena”, “Miserere” dedicata da Zucchero a Luciano Pavarotti, “Per colpa di chi”, “Diavolo in me”,”Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’azione cattolica”, vero e propri inno generazionale per tutti quelli che negli Anni 80 erano adolescenti, fino a chiudere con “”Senza una Donna”. Voce calda e profonda, l’artista ha regalato pura magia al pubblico di Ischgl tra cui, nei momenti più emozionanti, spiccava persino una enorme bandiera italiana.

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Un consiglio? Due: le tappe del Black Cat World Tour di Zucchero sono 150, sarebbe un vero peccato non  approfittarne. E poi, chiunque sia l’artista chiamato a dare il calcio di inizio alla stagione sciistica 2017/18 (negli anni Rihanna e Kate Perry…) ….meglio segnarsi la data del 25 novembre ed organizzarsi un week end (almeno) a Ischgl ….sarà indimenticabile.

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Un buon indirizzo dove prenotare, nel caso, è l’Hotel Brigitte (Oberer Kirchenweg 3, 6561 Ischgl, Austria – +43 5444 5646), camere ampie e arredate con stile alpino,  ottima cucina, spa ampia e personale attento e amichevole. Ma soprattutto l’Hotel Brigitte è a cinque passi dagli impianti e dalla strada principale …una distanza adeguata per avere tutto a portata di mano ma poter, allo stesso tempo,  dormire mentre nei locali le feste si scatenano. E Ischgl gli aprés ski vanno avanti fino a notte inoltrata. Non a caso lo slogan scelto dalla località è “Ischgl …relax if you can”. un programma!

 

 

 

 




Destinazione Innsbruck. Arte, natura e sport

Innsbruck 3Destinazione Innsbruck. La capitale del Tirolo è una meta ideale per almeno un week end lungo  in qualsiasi stagione dell’anno: è infatti uno scrigno di otto secoli di arte e storia racchiuso in uno scenario naturale impressionate, tra boschi, cime innevate e ghiacciai perenni. In primavera poi Innsbruck si presenta nella sua veste più bella. Il cielo azzurro, l’aria tersa, le cime delle montagne che la circondano ancora innevate, con il sole primaverile che invita a sedersi all’aperto nei tipici caffè, avvolti da morbide coperte, ammirando la luce che si riflette sui palazzi nobiliari. La scelta è ampia e comprende il super chic Cafè Sacher all’interno del sontuoso Palazzo Imperiale dove provare l’autentica delizia di cioccolato e confettura e magari decidere di fare provviste per portarsi a casa un pezzetto d’Austria, il più goloso. La primavera a Innsbruck accompagna poi una delle feste più amate, la Pasqua, che trasforma la città con decorazioni a tema, danze e musica folkloristica, un mercatino colorato (oltre 30 bancarelle, all’ombra del “Tettuccio d’Oro” proporranno artigianato locale e delizie tirolesi) e   tanti appuntamenti legati alla tradizione tirolese e un calendario di eventi culturali molto intenso.

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Già dopo pochi minuti emerge l’atmosfera unica di Innsbuck, capitale anche economica del Tirolo e paradiso degli sport all’aria aperta. Passeggiando nel dedalo di stradine del borgo gotico della città asburgica si nota subito che l’unione sorprendente dello struscio borghesia locale passeggia a quello degli studenti del polo universitario locale, senza considerare che i numerosi turisti provenienti da tutto il mondo e il pubblico eterogeneo di sportivi di ogni età, il tutto mentre Ciclisti e runner percorrono la Innpromenade. Al mattino presto alle fermata degli autobus, ad attendere i mezzi di trasporto si incrociano manager e sportivi con attrezzature da montagna, sci e snowboard compresi. Nel comprensorio di Kuhtai si scia fino a fine aprile. Insomma tacchi a spillo e scarponi.

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Il bello di Innsbruck infatti è che arte e cultura si sposano con una natura senza uguali: il roccocò dell’Hofburg Imperial Palace, il “Tettuccio d’oro” con le sue 2657 tegole di rame dorate a fuoco commissionate dall’imperatore Massimiliano I nel ‘500, oltre al trampolino olimpico sul Bergisel disegnato da Zaha Hadid così come la ripida  funicolare che dalla città sale in vetta, sono tutti simboli di Innsbruck che, non a caso, è stata più volte città olimpica.

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Dal centro cittadino si possono prendere gli impianti della Nordkette che in mezz’ora portano a oltre duemila metri. Qui, in inverno, si può sciare su piste piuttosto ripide ammirando i tetti della città tirolese dall’alto, si può passeggiare esplorando il territorio circostante o godere il panorama sulle comode sdraio del rifugio Seegrube a quasi 2mila metri per con un gluttenwein (un vin brulè che d’inverno riscalda il sangue) o una coca cola ghiacciata. Da qui lo sguardo spazia dalla cima del Glugenzer allo Stabaier Galtscher dalla cima dello Schrankogel di quasi 3500 metri fino al Pirchkogel. Qui poi ogni venerdì sera si può approfittare dell’apertura degli impianti della Seegrubenbahn fino alle 23.00, per aspettar eil tramonto lasciandosi poi dalle mille luci notturne di Innsbruck davanti a una tipica specialità tirolese.

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Per gli amanti della montagna, in qualsiasi stagione dell’anno, la scelta da Innsbruck comunque non manca. A mezz’ora circa dalla capitale infatti si può infatti esplorare, tra l’altro, il comprensorio dello Stubai, uno dei più grandi ghiacciai austriaci o scegliere il più famigliare Schlick2000, poche piste ma lunghe e divertiti. La Valle dello Stubai offre quattro comprensori sciistici con neve da ottobre ad aprile e alcuni impianti aperti anche d’estate, oltre a 80 km di sentieri per escursioni sulla neve, 62 km di sci di fondo, la più grande pista da slittino del Tirolo (la pista Olympia). Per chi poi non soffre di vertigini la Valle inoltre è un vero e proprio paradiso per il parapendio e il deltaplano. Nei dintorni di Innsbruck peraltro i comprensori sciistici sono addirittura nove con oltre 300 km di piste e fanno parte dell’Olympia SkiWorld Innsbruck: con un unico skipass si può sciare ovunque.

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Un’alternativa allo sport è la visita ai luoghi asburgici (oltre al Palazzo Imperiale, la magnifica Hofkirche che ospita il cenotafio dell’imperatore Massimiliano I) e al museo più glamour al mondo, lo Swarosvski Kristallwelten, inaugurato a Wattens, sede storica della società, nel 1995, in occasione del centesimo anniversario dell’azienda e che con una concezione piuttosto innovativa per l’epoca voluta dall’artista multimediale André Heller rileggono le camere delle meraviglie tipiche dei castelli rinascimentali come appunto quella all’interno del vicino castello di Ambras.

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Lo Swarosvski Kristallwelten, così come il Castello di Ambras e i luoghi asburgici sono inclusi nella Innsbruck Card che garantisce l’utilizzo dei mezzi pubblici, permette l’utilizzo di alcuni impianti di risalita sulle montagne circostanti e dà accesso ai principali luoghi turistici dell’area per 24, 48 o 72 ore (il cui costo varia rispettivamente da 39 euro a 48 euro fino a 55 euro). Vale la pena considerare l’acquisto della Innsbruck Card qualora si vogliano visitare più attrazioni: si consideri che per il solo Swarosvski Kristallwelten si spendono 19 euro per entrare nel museo (oltre ad eventuali 9 euro di navetta per raggiungere la località su cui sorge) .

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Di sera, dopo le fatiche dello shopping o dello sport, niente di meglio che un aperitivo al tramonto (per una birra piccola si spendono 3,5 euro) sulla terrazza al 12° piano dell’Hotel Adlers, dove le cime che circondano Innsbruck sembrano a portata di mano. Volendo si può anche cenare in terrazza accompagnati dalle luci che si accendono progressivamente sulla città e da un’ottima selezione di musica. Un’alternativa nel centro storico invece può essere la Gastholf Hotel Weisser Rossl (Kiebachgasse 8, +43 (0) 512-583057) che propone le specialità tirolesi in un ambiente tipico (si cena con 25 euro circa).

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Per un fine settimana lungo al di là delle Alpi, una buona base di partenza è costituita dallo storico Grand Hotel Europa di Innsbruck (al di là di singole offerte, per una camera doppia i prezzi partono da 113 euro a notte … e si dorme in un hotel di fine ‘800) della catena JSH Hotels Collection. L’Hotel sorge proprio di fronte alla stazione internazionale di Innsbruck, luogo di arrivo e partenza per qualsiasi mezzo di esplorazione della città e dei suoi dintorni e, la sua posizione centrale rende facilmente raggiungibile qualsiasi attrazione della città dal palazzo Imperiale, al “Tettuccio d’oro” fino agli impianti di risalta che circondano la capitale. Di particolare fascino la stube (Europa Stuberl Brixner Strasse 6. +43 (0)512/5931-0), dove si può cenare a prezzi competitivi (per una immensa wiener schnitzel con verdure e una birra si spendono sui 30 euro), e l’ambientazione ricreata negli ambienti comuni dell’hotel che richiamano il tema del viaggio con cartine antiche, vecchi bauli e testimonianze dell’Europa dei primi del ‘900.

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Santa Caterina Valfurva, nel cuore del Parco dello Stelvio

Santa Caterina Valfurva è un piccolo borgo, arroccato a 1738 metri nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, un borgo di montagna dove rilassarsi immersi in boschi di larici e abeti e andare a sciare sulle piste dei campioni del mondo. Un paradiso per lo sci, per la bici e per lo sport all’aria aperta. Non è un caso che proprio a Santa Caterina Valfurva sono nati fuoriclasse come appunto la Compagnoni, Marco Confortola, Tino Pietrogiovanna, Silvano Barco e Pietro Vitalino. Chi risale la statale che da Sondrio, in 78 km di strada, porta in quota, si rende subito dell’atmosfera differente che regna a Santa Caterina, meno città e più montagna. Può persino capitare di avere un maestro di sci che di cognome fa “Compagnoni” o di condividere un caffè al bar dell’Hotel Sport con Giorgio Di Centa e con Pietro Piller Cottrer, indimenticabili campioni dello sci di fondo arrivati a Santa Caterina Valfurva a seguitò della nazionale.

Fat Bike Santa Caterina

Santa Caterina Valfurva offre 35 km di piste di ogni difficoltà, tra cui la celebre Compagnoni dedicata alla regina della neve e su cui si celebrano le gare di coppa del Mondo e di un numero svariato di sci club che proprio sulle nevi di Santa Caterina Valfurva vengono ad allenarsi. Le piste partono dai 2800 metri e arrivano in paese dopo oltre mille metri di dislivello tra muretti, boschi e tornanti. Il divertimento è assicurato. La neve non manca mai e infatti il comprensorio resta aperto fino al 25 aprile. Da non perdere la cabinovia a otto posti che dal paese arriva dritta a 2700 metri, su una terrazza assolata, la Sunny Valley circondati dalle cime dell’Ortles-Cevedale e dell’Adamello fino ad arrivare alle creste del Pizzo Tresero e del Corno dei Tre Signori. Da qui si dipanano piste per sciatori di livello medio che possono salire fino a sfiorare il cielo, a 2900 metri di altezza e poi scendere in piste a perdifiato nella neve accompagnati solo dal rumore del vento. Se si preferisce la tavola allo sport, l’indirizzo è quello del  rifugio Sunny Valley Kelo Resort (contatti: 0342 935 422; 335 603 4200) dove concedersi una pausa particolarmente gustosa (il rifugio è dotato di una maxi griglia a carbonella e produce un proprio vino grazie all’iniziativa “adotta un vigneto”).  Per chi ama lo sci di fondo, c’è invece la “pista Valtellina” (con anelli da 5 e da 8 km), circondata da boschi di pini, già teatro di numerose competizioni internazionali, ma con tracciati anche turistici (con anelli da 1,5 a 8 km).  Per chi non scia le alternative non mancano tra escursioni con o senza ciaspole e passeggiate in fat bike, ovvero speciali biciclette dalle ruote enormi, simili a quelle dei motorini, che garantiscono la presa anche sulla neve e sul ghiaccio. La Fat Bike Emotion, organizza e gestisce escursioni in fat bike, anche elettriche, per mattinate, pomeriggi e sere (si tratta di passeggiate da tre ore circa) a 40 euro a persona per gruppi di almeno tre persone, attrezzature di qualità comprese (per informazioni Andrea 347 4875041 ed Elena 348 8750971).

Hotel Sport Santa Caterina

Per un week end lungo o una settimana bianca, a l’Hotel Sport (Via Magliaga, 2, telefono: 0342 925100), a meno di 50 metri dagli impianti di risalita di Santa Caterina offre uno dei migliori rapporti tra qualità e prezzo dell’area. L’hotel offre camere luminose, dai tipici arredamenti in legno e dalla calda atmosfera alpina. La cucina tipica valtellinese a base di pizzoccheri, formaggi d’alpe, sciatt, polenta e salmì di cervo, dolci fatti in casa e la cantina particolarmente curata, sono un ulteriore valore aggiunto per l’ospite che, una volta arrivato in hotel, può staccare il pensiero dai mille pensieri quotidiani e rilassarsi affidandosi alle cure del proprietario Norberto Pedranzini che è in grado di gestire qualsiasi richiesta.




Party e sci in alta quota

Party e feste scatenate contrassegnano la fine della stagione sciistica nei più noti comprensori italiani ed esteri. Perderli sarebbe un peccato…tanto più che, tra marzo e aprile, si moltiplicano le offerte sulla neve. Insomma un week end a buon prezzo per sciare, prendere il sole in quota, scoprire le meraviglie dell’enogastronomia di montagna e divertirsi il più possibile.

Ecco alcuni degli eventi da non perdere per dare l’arrivederci a tuta e scarponi. Si comincia con l’1 e il 2 aprile quando Alta Badia dedica un intero fine settimana  allo sci vintage con lo Ski Carousel Vintage Party: sci, abbigliamento e persino cucina oltre a party anni 80-90. In valle e sulle piste sarà ricreata l’atmosfera di una località sciistica d’antan, dove gli sciatori sfoggeranno abbigliamento e attrezzatura retrò, catapultando il moderno comprensorio nei tempi passati.  Un salto indietro nel tempo grazie a cui il comprensorio che va da Corvara a La villa, da San Cassiano a Colfosco porterà gli sciatori indietro nel tempo, ricreando sia in valle che sulle piste da sci, l’atmosfera degli spensierati Eighty, quando tutto sembrava realizzabile e non solo. A La Villa da non perdere i vintage party in programma sabato sera a La Bercia, mentre domenica è in programma sulla pista la Para una gara in cui sarà obbligatorio rispolverare i vecchi sci da troppo tempo lasciati in cantina. Tutto poi a festeggiare all’après ski L’Murin a Corvara in cui verrà premiato l’abbigliamento vintage più originale.

Il 3 aprile  inizia lo Snowbombing a Mayrhofen, sei giorni di puro divertimento in un mix di sport invernali e musica elettronica con i migliori dj che si esibiscono in un festival di musica elettronica ambientato sulle montagne della Zillertal. Non si può lasciare Mayrhofen senza buttarsi sulla leggendaria pista numero 34: una pista per i più arditi visto che la pendenza arriva al 78%. Protagonisti di questa settima edizione sono i Run The Jewels, i Groove Armada, i De La Soul e la band inglese The Enemy. Fino all’8 aprile ci sarà quindi tempo per scoprire Mayrhofen, località tirolese meta  per tutti gli sportivi di ogni età grazie ai versanti del Penken e dell’Ahorn che offrono puro divertimento a grandi e piccini.

Il 6 e 7 aprile sarà la volta di Sölden che farà da palcoscenico all’Electric Mountain Festival, una due giorni ad alta quota in cui la località sciistica si trasformerà in un club a cielo aperto. Igloo rave party, gare negli snow park e musica dal vivo con dj set e gruppi come i Chase&Status e il the Bronx Street APrty animeranno il week end in una delle più belle località alpine austriache.  

 L’8 e 9 aprile a fare festa con due giorni di gare, sport e musica è Madonna di Campiglio. Un fine settimana nel comprensorio Adamello-Brenta, scorre veloce. Si scia sui 150 chilometri di piste che collegano la Perla delle Alpi con Pinzolo e Folgarida-Marileva: un vero e proprio paradiso della neve. Per i più esperti il canalone Miramonti, sede della storica dello slalom di Coppa del Mondo di sci alpino e la leggendaria Spinale Diretta sono tappe obbligatorie, ma non mancano opportunità per divertirsi anche per i principianti grazie a ben 45 piste blu adatte a tutti tra cui la magnifica Cinque Laghi o la Pradalago. Madonna di Campiglio è inoltre un Paradiso per i “foodies” con due ristoranti stellati (“Il Gallo Cedrone” e il “Dolomieu”) e tanti altri da scoprire.  

Il 15 aprile è la volta del Corvatsch (St Moritz) con Kunz& Florian e una festa tra piste e rifugi in programma dalle 11.30 alle 22.

Il 21 aprile al ghiacciaio del Rettenbach va in scena Hannibal, spettacolare messa in scena, con oltre 500 partecipanti, dell’attraversamento delle Alpi da parte del generale cartaginese Annibale in uno scenario naturale mozzafiato aerei storici, elicotteri, paracadutisti, base jumper, motoslitte, paracadutisti, sciatori e ballerini tra fuochi d’artificio, giochi di luce sulla neve e tanta musica.

Il 30 aprile a Ischgl sul palco del Top of the Mountain salirà Zucchero Fornaciari per un concerto a 2.300 metri di altezza, seguito da apres ski e feste per un week end da non perdere. A Ischgl si scia su 238 km di piste tra i 1.400 e i 2.870 metri con neve fino a inizio maggio.

 




Monte Lussari, sciare dentro a un sogno a forma di Presepe

Sciare sul Tarvisio, a Monte Lussari, è come sciare dentro a un sogno a forma di Presepe.  Non a caso proprio il profilo di Monte Lussari, nel biancore invernale, è una delle icone più classiche del Friuli Venezia Giulia.  Monte Lussari è un minuscolo borgo nato attorno ad un convento, luogo tutt’oggi di pellegrinaggio, e arroccato a 1790 metri nel cuore delle Alpi Giulie al confine tra ben tre Paesi, Italia, Austria e Slovenia.  Non che d’estate non abbia il suo fascino. Ma d’inverno, sommerso dalla neve e nel silenzio più totale della valle, lo scenario di Monte Lussari è magia pura. Anche perché una volta chiusi gli impianti di risalita, in inverno si è completamente isolati dal resto del mondo. Il borgo infatti, sospeso tra sogno e magia, è raggiungibile solo con la cabinovia Camporosso da Tarvisio o a piedi.

A Monte Lussari le giornate scorrono pigre tra i piaceri della tavola e la meraviglia dello spettacolo naturale su cui si affaccia il borgo. Ma volendo non mancano proposte un po’ più attive. Ed  è proprio lo sport all’aria aperta è il protagonista delle giornate nel Tarvisiano e, soprattutto, lo sport sulla neve. Rispetto al resto d’Italia a Monte Lussari è difficile infatti che ci sia carenza di neve: lo scenario è  infatti generalmente coperto dal manto immacolato della neve da novembre ad aprile grazie alla particolare posizione geografica del comprensorio. Qui si può sciare su 33 km di piste e, in particolare, sulla leggendaria Di Pampero che per molti anni è stata teatro dei mondiali di sci femminili e che Monte Lussari scende a valle, per quattro km e mille metri di dislivello con repentini cambi di pendenza e lo schuss finale. Qui si può sciare anche in notturna. Per alternare, a breve distanza da Monte Lussari e dal Tarvisiano si può scegliere anche il comprensorio di Sella Nevea o le stazioni sciistiche di Arnold Dreilaendereck in Austria, Kranjska Gora in Slovenia, Passo Pramollo ancora in Austria e Bovec in Slovenia. Il Polo della Val Saisera con i sui 40 km di piste è invece l’approdo ideale per chi preferisce il fondo alla discesa, mentre per passeggiare, magari ciaspole ai piedi, si possono scegliere diversi percorsi tra cui i laghi di Fusine, il Saisera Wild Trek e il sentiero degli abeti di Risonanza. Nel tarvisiano si può perfino sperimentare la slitta trainata dai cani husky, ovvero lo sleddog magari con Ararad, uno dei fondatori della scuola Internazionale Mushing che ha sede a Fusine in Valromana e protagonista, tra l’altro, della mitica spedizione “Sulle orme di Balto”, 1200 chilometri in Alaska. A portata di macchina inoltre si possono raggiungere le stazioni termali in Carinzia e città d’arte come Ljubljana o Klagenfurt.

foto Claudio Costerni

  




Capodanno sugli sci al Corvatsch

Capodanno sugli sci. Scandire gli ultimi minuti del 2016 e i primi del 2017 in uno dei comprensori più adrenalinici del mondo, quello del Corvatsch a St Moritz, potrebbe essere una valida alternativa o via di fuga a cenoni e tombolate. Sciare a Capodanno al Corvatsch costa meno di un cenone (37 franchi, all’incirca la stessa cifra in euro), diverte molto di più e soprattutto consente di smaltire tutte le calorie in eccesso consumate in queste ultime e impegnative giornate di festa. E in più dagli oltre 3300 metri del Corvatsch si possono ammirare i fuochi di artificio che festeggeranno il nuovo anno in tutta la regione.

Si sale sugli impianti del Corvatsch a oltre 3300 metri a partire dalle 19 del 31 dicembre e poi si può sciare ininterrottamente fino alle prime ore del mattino sulla leggendaria pista dell’Hahnensee, illuminata a giorno, che scende verso St. Moritz per ben nove chilometri con vista sui laghi dell’Alta Engadina e attraverso un bosco fiabesco. Oppure ci si può rifugiare al buffet di Capodanno alla stazione intermedia Murtèl o cercarsi un altro rifugio confortevole sulle piste del Corvatsch l’anno che sta per iniziare.

Alternative più romantiche e meno adrenaliniche della snow night al Corvatsch sono, a pochi chilometri di distanza Berghaus Diavolezza, il rifugio ristorante di montagna a 3000 metri, raggiungibile con la funivia Diavolezza da Pontresina dove per 165 franchi, comprensivi dellla funivia, si festeggia Capodanno e volendo ( e prenotando una camera) si può rimanere a dormine in quota o il  Romantik Hotel Muottas Muragl, con festa, musica live con Pascal Silva e cena con vista sui laghi dell’Engadina.

Se poi la sola e lunghissima serata di Capodanno non dovesse bastare per gli appassionati di sci Engadin St Moritz propone un’offerta davvero irresistibile soggiornando più di una notte negli hotel convenzionati si può sciare su tutti i comprensori di St Moritz (Corvatsch, Corviglia e Diavolezza) pagando solo 35 franchi al giorno, praticamente la metà della quota normalmente prevista. La scelta è illimitata: 88 piste, 3 snowpark, 58 impiani di risalita oltre all’uso dei trasposi pubblici su tutta l’Engadina. L’offerta è valida anche durante le Feste di Capodanno e i Campionai di sci (6-19 febbraio 2017) fino alla fine stagione prevista il 21 maggio.

Tra gli hotel aderenti all’iniziativa c’è anche l’Hotel Schloss di Pontresina ricavato in un  castello di fine Ottocento nel cuore dell’Alta Engadina, a soli 5 Km da St. Moritz. Dal castello, completamente ristrutturato, si ammira un panorama unico sulla Val Roseg e sui suggestivi ghiacciai della catena del Bernina. Da non perdere la spa dove ci si può lasciare guidare da una “spanner” ovvero un’esperta del benessere che può suggerire come godere a pieno di un percorso benessere.  Per chi vuole concedersi un vero e proprio sogno ad occhi aperti, sempre a Pontresina, ci si può ritagliare un soggiorno praticamente perfetto Grand Hotel Kronenhof, primo hotel del borgo. L’edificio, risalente al 1848, è stato classificato monumento nazionale e vanta saloni affrescati degni di un a reggia oltre ché una zona spa affacciata sui ghiacciai dove rilassarsi dopo le fatiche di una giornata sulla neve.

 

 

 

 




Feste sportive a Pozza di Fassa

Pozza di Fassa è una terrazza sulle torri del Vajont e, per le Feste di Natale, promette vacanze all’insegna dell’adrenalina dello sport, del benessere delle terme e dello shopping tra mercatini incastonati in paesaggi da fiaba. 

A Pozza di Fassa infatti sarà inaugurata una nuova pista nera per sciatori professionisti: “Volata”, un tracciato velocissimo e tecnico che parte dai 2510 metri, dalla stazione a monte della funivia Col Margherita, per arrivare tutto d’un fiato a 1879 metri sviluppandosi per 2,3 km tra pendenze mozzafiato fino al 57%, il doppio della media normale di una nera, e scenari suggestivi sull’arco dolomitico, fino alla volata finale nel bosco. Per chi non si azzarda ad affrontare simili pendenze…il Sellaronda rimane uno dei circuiti più belli del mondo da percorrere sci ai piedi …e forchetta in mano per esplorare tutti rifugi gourmand sulle piste. Da Pozza di Fassa si aggiunge facilmente la ski area Baffaure che vanta una delle piste più lunghe della Val di Fassa (16 km) con partenza dai 2050 metri del Baffaure e arrivo a fondovalle, dopo aver ammirato il Caticcio, il Latemar ei l gruppo del SassoLungo. Grazie poi a collegamento con il Ciampac si raggiunge facilmente anche alla Ski Area Belvedere a Canazei e da lì, per chi ha gambe, fare il giro dei passi (Sellaronda). Per appassionati a Pozza di Fassa non manca neppure la possibilità di sciare in notturna presso lo Ski Stadium Val di Fassa, uno stadio della neve illuminato a giorno. Per gli amanti della sci, Pozza di Fassa offre due eventi da non perdere: il 15 dicembre infatti ci sono i campionati europei di slalom in notturna e il 30 i campionati italiani.

Pozza di Fassa offre poi un vasto programma di eventi sportivi e non solo: l’arrampicata sul ghiaccio (tutti i sabati a 60 eur con proposte per tutti i livelli),  il volo in tandem in parapendio per sorvolare le Dolomiti  (tra i 70 e i 100 euro) e il freeride in Val Zmerdì (a partire da 90 euro). Non solo sport estremi. Sono infatti organizzate anche ciaspolate al tramonto con aperitivo o cena, “Happy Cheese on the snow” (degustazioni in alta quota) e la colazione in rifugio
 

Per rilassarsi Pozza di Fassa è anche un’oasi di benessere e tranquillità grazie alle acque termali della sorgente solforosa Aloch di Pozza di Fassa che sgorgano a 1320 metri da una sorgente solforosa, ricca di antiossidanti,  e attorno a cui si sta costituendo un vero e proprio polo del wellness con Terme di Dolomia che offrono trattamenti curatici ed estetici, e QC Terme. Il 14 dicembre saranno infatti inaugurate le QC Terme Dolomiti a Pozza di Fassa (con probabile apertura a al pubblico dal 6 dicembre):  4mila metri quadri disposti su tre livelli tra pescine, vasche idromassaggio, percorsi kneip, cascate d’acqua, bagno giapponese, bagni di vapore, saune e biosaune, stanze del sale e aree massaggi e di riposo.  Terme di Dolomia: stabilimento termale dove si abbiano i classici trattamenti termali ai trattamenti estetici. A poca distanza, a Canazei, si trova invece il centro Eghes Wellness.

 Per immergersi in pieno nell’atmosfera natalizia infine, niente di meglio di una passeggiata tra  i mercatini di Pozza di Fassa e dintorni. Si inizia a Pian, un presepe in miniatura a 1540 metri che a partire dal 3 dicembre si trasforma nel borgo del Natale. Meta ideale per una passeggiata nella natura (Pina non può essere raggiunta dalle macchine), tra boschi e paesaggi innevati, partendo a piedi dalla chiesa di Campitello (a quota 1480 metri) e seguendo il sentiero che risale lungo  pendio. Si può poi proseguire per una giornata di natura e shopping verso il  lago del Carezza dove, sulle rive del lago si possono fare acquisti in tipiche casette dalla forma di grandi lanterne




Innsbruck, sci, mercatini e Swaroski

Non è mai troppo presto per programmare un week end a Innsbruck, nel cuore delle Alpi, per un fine settimana di shopping, sport e cristalli. Innsbruck infatti, sotto Natale, diventa un luogo fiabesco tra i numerosi mercatini che prendono vita nel borgo gotico, le tradizioni tirolesi dai canti tirolesi alla sfilata di San Nicolò fino alle corse dei diavoli e il gigantesco albero di Natale con oltre 170mila cristalli Swaroski che illuminano le lunghe notti invernali. Per gli sportivi poi dal centro storico della città si possono raggiungere in venti minuti di funicolare (realizzata dall’archistar Zoha Hadid) i 2mila metri e i nove comprensori sciistici dell’Olimpia SkiWorld Innsbruck per un totale di 300 km di piste serviti da 90 impianti di risalita.

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Innsbruck si veste a festa a partire dal 15 novembre con il via ai sei tipici mercatini e alle oltre 200 bancarelle, pieni di tentazioni dolci e artigianali: dal centro storico animato da uno dei più romantici mercatini di tutto l’arco alpino;  a Maria Theresien Strasse che ospita stand da tutto il mondo su un viale illuminato da alberi in cristallo e vista sulla catena delle Nordkette; a Wiltener Platzl fino a quello di St.Nikolaus, il quartiere più antico di tutta Innsbruck. Non manca neppure il mercatino panoramica sulla Hurgerburg, sopra Innsbruck.

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Un fine settimana a Innsbruck non può che chiudersi agli Swaroski Kristallwelten dove l’istallazione luminosa “magico mondo invernale” trasformerà, da novembre a gennaio, il giardino del Gigante in un luccicante paesaggio da fiaba. Da fine gennaio al 19 febbraio infine avrà luogo il Festival delle luci.

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Castagne e sci: dalla Val Chiavenna all’Engadina

È un viaggio tra due mondi quello che partendo dalla Val Bregaglia, la valle svizzera di lingua italiana che collega la Val Chiavenna con l’Engadina, arriva fino a St Moritz per poi ridiscendere a Tirana tra laghi alpini, boschi e le valli da sogno attraversate treno rosso del Bernina. La tradizione e i borghi dove il tempo pare essersi fermato da un lato, dall’altro il glamour e l’innovazione. È un viaggio all’insegna della lentezza, della scoperta e della sorpresa. Anche per questo, potendo concedersi il lusso di qualche ora di tragitto in più vale la pena di salire sugli autobus gialli svizzeri, i tipici postali, in partenza da Chiavenna per poi proseguire con calma, tappa dopo tappa, sulla strada che tocca il castagneto storico di Castasegna, tra i più grandi d’Europa, Stampa, il passo del Maloja, il lago di Sils e arriva a Saint Mortiz scoprendo la luce, il verde dei prati, l’azzurro acceso dei laghi e dei torrenti di montagna che hanno incantato un artista come Giovanni Segantini, i Giacometti (Alberto certo, ma anche Diego, Bruno, Giovanni e Augusto) e Varlin (Willy Guggenheim). È un viaggio per tutte le stagioni, ma l’autunno può riservare sorprese inattese come il Festival delle castagne della Val Bregaglia, giunto ormai alla sua dodicesima edizione (quest’anno si è tenuto tra il 1 e il 23 ottobre),  in cui il prezioso frutto diventa protagonista dei menù, delle passeggiate e della riscoperta di un territorio che, per l’occasione, si tinge del giallo e del rosso dei castagni. Per chi poi volesse giocare d’anticipo e spolverare gli sci, non mancano le piste aperte a pochi km di distanza.  Il 22 ottobre infatti apre la stagione il Diavolezza, mentre a novembre è la volta di alcuni impianti del Corviglia e del Corvatsch storiche località del comprensorio di St Moritz.

L’arrivo a Stampa, località di origine dei Giacometti è già una sorpresa con il castello di Castelmur del XVIII secolo che si staglia nella valle, le cascine dove si procede al lungo processo di essicazione delle castagne e i castagni secolari, di dice portati in questa valle in epoca romana, che si inerpicano sui ripidi pendii fino Soglio, paese a 1090 metri di altezza baciato tutto l’anno del sole e che sembra uscito direttamente da un’altra epoca. E non si tratta solo dell’armonia generata dall’insieme di case in pietra con i tipici tetti costruiti con “piotte” (sassi piatti) e antichi fienili, dal labirinto di strette viuzze acciottolate e dalla miriade di fontane affacciate sulle cime del gruppo Sciora e del Pizzo Badile che domina la valle. In una giornata soleggiata lo scenario che  da Soglio si apre sulla valle è di quelli che si dimenticano difficilmente, se poi si volessero seguire le orme di Segantini che a Soglio passava spesso i suoi inverni tanto da descriverla come “la soglia del paradiso”, e rimanere più a lungo, gli hotel non mancano e neppure le alternative immersi nella natura:   la possibilità di soggiornare nei dintorni nelle cascine adibite all’essicazione delle castagne (per avere i dettagli è bene rivolgersi all’ufficio del turismo di Bregalia) e, volendo, di prendere parte alle attività agricole in compagnia dei castanicoltori che, dopo la raccolta di ottobre a metà novembre, si occupano della battitura del frutto. In questa stagione la castagna è la protagonista indiscussa dei menù sia delle valli: gnocchi e pasta a base di farina di castagne, come accompagnamento alla selvaggina e nei dolci. Nel borgo persino il turista occasionale percepisce fin da subito il sentimento di appartenenza alla comunità. Non è un caso che in un posto così ci sia persino un negozio, “la Bottega”, privo di venditori e dove ci si affida completamente all’onestà altrui nel pagare gli acquisiti effettuati in una apposita cassetta. E finora, a quanto pare, i conti son sempre tornati. Riprendere il cammino può essere difficile vista la serenità e la poesia emanate Soglio, ma lo sforzo sarà comunque ampiamente ripagato. L’autunno a St. Moritz d’autunno è infatti la stagione dell’oro con i larici dell’Engadina che si tingono di giallo-arancio e si specchiano nei laghi e nei corsi d’acqua che circondano la perla delle Alpi.