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Stefano Colli racconta Il Magico Zecchino d’Oro

Sta per arrivare al Teatro Manzoni di Milano, il 24 e 25 marzo, Il Magico Zecchino d’Oro, un musical davvero speciale scritto proprio per celebrare i 60 anni della manifestazione canora più famosa d’Italia

Stefano Colli, che nel musical interpreta vari personaggi (Abdullà, il carciofo, Ignacio), ci racconta lo spettacolo.

Il Magico Zecchino d’Oro nasce da un’idea di Fondazione Aida di Verona, in collaborazione con l’Antoniano di Bologna e il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento. L’dea è nata proprio per celebrare i 60 anni di questa importante manifestazione che è lo Zecchino d’Oro.

La regia è firmata da Raffaele Latagliata che, insieme a Pino Costalunga, firma anche il libretto. Un testo che è stato approvato dall’Antoniano stesso che, per la prima volta, ha autorizzato un progetto costruito sulle canzoni dello Zecchino.

Lo spettacolo, dallo scorso novembre, ha girato per tutta l’Italia e ora siamo giunti quasi alla fine di questa prima tournée. Dopo le due date milanesi, saremo a Viterbo e chiuderemo poi a Roma al Teatro Italia il prossimo 8 aprile.

La storia parte dalla figura dell’Omino della Luna che vive sulla faccia luminosa della luna. L’Omino distribuisce, attraverso il suono di uno zecchino d’oro, i sogni a tutti i bambini della terra. La sua antagonista è la Strega Obscura che è molto infastidita dal suono dello zecchino e dai gridolini di felicità dei bambini che fanno bei sogni. La Strega vorrebbe soltanto abitare la parte buia della luna, prendere l’ombra tutto il giorno sulla sua sedia a sdraio e non essere disturbata da nessuno.

Un giorno, sfinita dal continuo tintinnio dello zecchino, la Strega Obscura decide di impadronirsene e affronta l’Omino della Luna. Durante il litigio, lo zecchino cade dalla luna sulla terra e finisce nella cameretta di una bambina di nome Alice.

Lo zecchino diventa così un portale di acceso ai sogni di Alice. Qui comincia l’avventura per Alice che, accompagnata dall’Omino della Luna, sempre inseguita dalla Strega Obscura, attraversa i suoi sogni, rappresentati da alcune canzoni dello Zecchino d’Oro. E così Alice incontrerà la Peppina con il suo caffè, Abdullà e Abdullì che cercheranno di vendere il Katalicammello alla Strega, il Torero Camomillo e il Carciofo bulletto che terrorizza tutte le verdure dell’orto di nonno Piero

Le canzoni scelte affrontano tematiche anche molto forti come il bullismo o la perdita di una persona cara. È un momento molto emozionante e commovente nello spettacolo la scena in cui Alice deve affrontare la perdita del nonno. Sarà proprio la Strega Obscura, con la canzone Prendi un’emozione, a spiegare alla bambina l’importanza di vivere ogni tipo di emozione, positiva o negativa come la tristezza e la malinconia, proprio perché è fondamentale per il percorso di crescita di un bambino imparare a viverle. Le emozioni non vanno tenute lontano, vanno vissute.

Nel musical ci sono dieci canzoni: cinque sono della storia più recente dello Zecchino, come Quel Bulletto del Carciofo, Prendi un’emozione, Chi ha paura del buio, Dove vanno i sogni al mattino; le altre cinque invece fanno parte della storia della manifestazione canora, come ad esempio il Katalicammello, Volevo un gatto nero o l’Omino della Luna.

Tutte le canzoni sono state riarrangiate da Patrizio Maria D’Artista. La scenografia è stata realizzata da Geomag ed è composta da cubi che, a seconda di come vengono girati, creano un ambiente, come la cameretta di Alice o l’orto di nonno Piero, o un pezzo della storia, come il cammello. La scelta dei cubi è molto interessante: vuole riportare lo spettatore a giocare con la creatività, rifacendosi un po’ ai giochi di una volta, oggi soppiantati dai computer, dai tablet e dai telefonini.

La soddisfazione più grande, per me, è il consenso che sta ricevendo lo spettacolo: ogni sera i teatri sono pieni. Il pubblico è coinvolto completamente, sia i bambini sia gli adulti. È bellissimo sentire la gente partecipare allo spettacolo: tutti cantano e battono le mani a tempo quando partono le canzoni. Non per niente lo Zecchino d’Oro è una delle manifestazioni più importanti del nostro paese e ha segnato l’infanzia di tutti. Le sue canzoni creano un trait d’union tra le generazioni: le mamme cantano Volevo un gatto nero, i figli Quel bulletto del carciofo.

Il Magico Zecchino d’Oro è un vero e proprio family show: fa commuovere, divertire, ballare e cantare grandi e piccini. È assolutamente da vedere!

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Sul palco con Stefano, ad interpretare questo magico spettacolo, troviamo Rebecca Pecoriello, Giada Maragno, Maddalena Luppi, Enzo Forleo e Gennaro Cataldo.

Teatro Manzoni – Milano
24 – 25 marzo 2018

Il Magico Zecchino d’Oro
regia di Raffaele Latagliata




UNA STANZA PIENA DI EMOZIONI

di Morgan Le Fay – Ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo, è stata Ambasciatrice per la Danza nel Grande Giubileo del 2000, ha aperto le Paraolimpiadi di Torino del 2006, ha partecipato al Festival di Sanremo, ha scritto libri, i suoi quadri sono esposti in Mostra Permanente nella città di London Ontario, in Canada…

Era quasi inevitabile che le strade di Simona Atzori e dell’associazione “Wondy sono io” si incrociassero. “Tutte le cose più significative della mia vita, soprattutto quelle belle, sono nate da un incontro”, afferma la danzatrice. E proprio grazie a questo incontro, il 10 gennaio Simona ha deciso di portare in scena il suo spettacolo “Una stanza viola” al teatro Manzoni di Milano, con il sostegno del Gruppo 24 Ore. Al termine, si è raccontata davanti al pubblico, chiacchierando con Alessandro Milan, giornalista di Radio 24 e presidente dell’associazione, creata in memoria di sua moglie Francesca Del Rosso, giornalista e scrittrice, mancata poco più di un anno fa, dopo una lunga battaglia contro il cancro.

DANZARE PER FRANCESCA

In una sala gremita, il pubblico è stato travolto da un turbine di musiche, anche inaspettate (dalle ballate irlandesi a Vasco Rossi…), colori, emozioni e, naturalmente, danze contemporanee, coinvolgenti nei gesti e nei ritmi, ora dolci ora indiavolati, con coreografie mai convenzionali.

Il tema centrale, l’amore, in tutte le sue sfumature, con il suo carico di speranza, ma anche di inquietudine, delusione, tormento. L’amore può essere amicizia, empatia, solidarietà, ma può sfociare nel tradimento, nella violenza e nella prevaricazione.

Perché una stanza viola? La stanza è il luogo in cui tutto può succedere e di cui il palcoscenico diventa il simbolo. Il viola è il colore della rinascita, creato dal bianco, dal rosso e dal blu, una sorta di fusione tra maschile e femminile.

Sul palco, oltre a Simona Atzori, i suoi collaboratori (“ma prima di tutto amici” ha precisato l’artista al termine dell’esibizione), i ballerini Beatrice Mazzola e Mariacristina Paolini della SimonArte Dance Company, Marco Messina e Salvatore Perdichizzi del balletto della Scala di Milano, tutti bravissimi e applauditissimi dagli spettatori entusiasti.

UNA STORIA DI RESILIENZA

Wondy sono io” è un’associazione culturale, nata per diffondere quella che è la più grande eredità di Francesca Del Rosso: la resilienza, la capacità di reagire alle avversità della vita, di reggerne gli urti senza spezzarsi, e di trasformare ciò che può apparire un limite o un ostacolo in un’opportunità di crescita e cambiamento. Perché – diceva lei – siamo tutti un po’ supereroi e la resilienza è alla portata di ciascuno di noi.

Simona Atzori ha confessato che lei, di resilienza, non sapeva granché, prima di imbattersi in “Wondy sono io” e nella storia di Francesca. In teoria. Perché, nella pratica, tutta la sua vita ne è la celebrazione. Nata senza braccia, amatissima dai genitori, che l’hanno sempre incoraggiata a non farsi determinare dalla sua particolarità fisica e a seguire le sue passioni, è diventata una ballerina e una pittrice apprezzata in tutto il mondo, tiene corsi e seminari motivazionali nelle aziende, testimonia ovunque la sua esperienza, le lotte contro la paura, le difficoltà ma soprattutto i pregiudizi (“spesso il limite della disabilità è soltanto negli occhi degli altri”), usando sempre come “arma” il suo sorriso solare e la sua ironia. Sorriso e ironia che non la abbandonano mai, come quando, a un certo punto dell’incontro, si libera delle calzature: “Scusate, ora che avete visto queste bellissime scarpe, me le tolgo, perché io devo gesticolare!”.

Racconta che ha capito realmente la resilienza quando ha dovuto affrontare la malattia e la morte dell’adorata mamma, cinque anni fa. Un percorso doloroso, da cui è però nata una Simona più forte e coraggiosa. È stato in quel momento difficile che ha deciso di dipingere di viola la sua stanza da letto: era necessario ripartire, intraprendere nuove strade, imparare a percepire la presenza della madre con modalità diverse.

È fondamentale diventare protagonisti della propria vita, non lasciare che le cose ci accadano e basta” conclude l’artista.

A fine serata, con tutti i ballerini, i fondatori e molti amici di “Wondy sono io” riuniti sul palco, è stato annunciato anche il prossimo appuntamento importante: il 5 marzo, sempre al teatro Manzoni, ci sarà la premiazione del primo concorso letterario dedicato alla resilienza. La giuria, presieduta da Roberto Saviano (che, come sottolineato da Milan, è lui stesso un esempio di resilienza) e con molti altri nomi di peso, proclamerà il vincitore tra le sei opere finaliste, scelte tra le tantissime che hanno partecipato.
Intanto, continua a girare l’Italia la mostra fotografica “In viaggio con Wondy”: i viaggi fatti da Francesca Del Rosso con la sua famiglia negli ultimi sei anni, quando era già ammalata. La malattia, infatti, non l’ha mai fermata, non ha minimamente scalfito il suo tenace attaccamento alla vita.

Noi spargiamo dei semi – ha spiegato Milan al termine dell’incontro – non sappiamo quanti attecchiranno, ma continueremo a farlo”.

Per info, www.wondysonoio.org

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Caprioglio e Jannuzzo sul palco del Manzoni con “Alla faccia vostra”

Dall’autore de ”L’inquilina del piano di sopra”, Pierre Chesnot, un vero e proprio meccanismo ad orologeria fatto di tempi perfetti, di entrate ed uscite a ripetizione e di continui colpi di scena: Alla faccia vostra.
Intrighi, sotterfugi, equivoci, ipocrisia, per una vicenda che mette a nudo la parte più meschina e cinica dell’animo umano, che dovrebbe scandalizzare, ma che invece cattura lo spettatore, coinvolgendolo in un vortice di comicità e regalandogli due ore di divertimento e risate.
In scena, nei panni dei protagonisti, una coppia di attori super collaudata: l’esilarante Gianfranco Jannuzzo e la splendida Debora Caprioglio. La regia e l’adattamento sono invece affidati a un maestro della commedia teatrale: Patrick Rossi Gastaldi.

Alla faccia vostra

dal 2 al 19 Marzo 2017

TEATRO MANZONI 

Via Manzoni 42 – Milano

Biglietti da € 15,00 a € 35,00




Due Partite e la sfida continua dell’essere donna

Due Partite debutta il 2 febbraio al Teatro Manzoni di Milano dove resterà in scena fino al 19 febbraio. La commedia di Cristina Comencini e diretta da Paola  Rota, annovera tra i suoi protagonisti  Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua.

Due Partite prende avvio negli anni Sessanta con quattro donne che, ogni giovedì, si ritrovano per giocare carte, chiacchierare e passare il pomeriggio, mentre nella stanza accanto, a loro volta, giocano le rispettive figlie.

Nel secondo atto di Due Partite, a distanza di 45 anni, quattro donne vestite di scuro arrivano alla spicciolata in un’altra casa, per partecipare ad un funerale. Capiamo che sono quelle bambine che nel primo atto giocavano nella stanza accanto. A poco a poco le colleghiamo una dopo l’altra alle madri. Qualche volta per rassomiglianza, qualche volta per assoluto contrasto. A differenza delle loro madri lavorano tutte, sono più consapevoli, ma anche tanto stanche.

“Due Partite lavora su diversi livelli, è un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicità a momenti di vera e propria commozione, ma quello che più mi colpisce è un altro aspetto, fondamentale a teatro, che è quello fantastico, fantasmatico” sostiene Paola Rota per poi proseguire: “Le protagoniste della storia raccontata da Due Partite sono donne che si proiettano madri, madri che immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine. Queste bambine che non vediamo mai e il loro perenne struggimento della crescita sono l’anima della commedia”.

 

 




Aperitivo in concerto con la travolgente Ester Rada

Come ogni anno, “Aperitivo in Concerto” festeggia il Natale con uno spettacolo di alta qualità ideativa e massima capacità d’intrattenere. Domenica 11 dicembre ore 11,00, al Teatro Manzoni di Milano è di scena la cantante etiope-israeliana Ester Rada, spettacolosa interprete che ha dimostrato di saper rileggere, con trascinante ed esplosiva vitalità, tradizioni come quella etiope e quelle mediorientali all’insegna di una vocalità che trae esempio dalle lezioni di interpreti storiche africano-americane come Ella Fitzgerald, Nina Simone, Aretha Franklin e, in tempi ancora più vicini a noi, Eryka Badu e Lauryn Hill.

Autentico animale da palcoscenico, Ester Rada, classe 1985, testimonia la nuova creatività che quotidianamente ormai ci giunge da ogni parte del globo, fondendo linguaggi, culture e tradizioni diverse e dando vita a sincretismi che già oggi sono la colonna sonora del nostro domani.

Oggi Ester Rada è una fra le più significative interpreti internazionali a emergere dalla scena israeliana, in un contesto dominato da sempre dalle grandi voci africano-americane. Il connubio fra culture e tradizioni diverse che il suo stile di canto incarna aggiunge ulteriore fascino all’impresa.

APERITIVO IN CONCERTO” – stagione 2016/2017
Teatro Manzoni, via Manzoni 42 Milano

CONCERTO DI NATALE

DOMENICA 11 DICEMBRE 2016 – ORE  11

Prima e Unica data italiana
La nuova stella nel firmamento del soul  ESTER RADA

Prevendita
Biglietto intero €15 – Ridotto giovani € 10 – alla cassa del Teatro
Numero Verde 800-914350
Online: www.teatromanzoni.it – www.Ticketone.it + Call Center 892.101




Alan Bennet arriva a teatro

“Nudi e Crudi” debutterà al Teatro Manzoni di Milano il prossimo 24 novembre e rimarrà in scena fino all’11 dicembre. La commedia, tratta dal romanzo di Alan Bennet del 2001, vede protagonisti della scena Paolo Calabresi e Maria Amelia Monti. Alla regia Serena Sinigaglia

Paolo Calabresi e Maria Amelia Monti interpretano una coppia impeccabile inglese, i Ransome creata dalla brillante penna di Alan Bennet. I due, tornando a casa dopo una serata a teatro, trovano l’appartamento completamente vuoto, svaligiato da ladri che non hanno lasciato né un interruttore, né un rubinetto, né la moquette sul pavimento? La loro vita tranquilla e ripetitiva viene completamente sconvolta. Però la reazione dei due è diversa: lui si incupisce e si arrabbia sempre più, lei prova un senso di sollievo e quasi di liberazione. E mentre il gioco dei caratteri, esasperato da visite inattese, diventa sempre più esilarante, il mistero del furto trova un’imprevista soluzione.

“Mr e Mrs Ransome sono due archetipi creati da Alan Bennet. Cosa può accadere se di colpo i Ransome si ritrovano “nudi e crudi”?” commenta Sinigaglia per poi aggiungere: “Forse se riuscissimo a convivere con il nostro lato dionisiaco, se avessimo forza e coraggio per sostenere con garbo la libertà di cui in teoria siamo dotati, forse riusciremmo ad essere veramente più vicini a ciò che siamo. Qui sta il punto, a mio parere, qui Bennett diventa universale e parla a tutti noi, nessuno escluso. La vita è tutta nel cambiamento, nel movimento imprevisto, in quella vertigine che ti dà il vuoto”.

Dopo due stagioni con Angela Finocchiaro nella commedia La Scena di Cristina Comencini, Maria Amelia Monti – uno dei volti più noti della tivù (Finalmente soli con Gerry Scotti) e del teatro italiano (Tante belle cose di Edoardo Erba con Gianfelice Imparato) – si misura col personaggio della perfetta moglie inglese, creato da Alan Bennett.  Paolo Calabresi (già  protagonista della serie Rai Zio Gianni, dal 2008 una “iena” ufficiale de Le Iene su Italia 1, al cinema in Un Natale stupefacente, regia di Volfango De Biasi 2014)  in Nudi e Crudi interpreta un indimenticabile marito e, grazie a Alan Bennet, torna in teatro dopo due stagioni a fianco di Lella Costa.

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DOVE COME E A QUANTO – “NUDI E CRUDI”

Teatro Manzoni di Milano – 24 novembre – 11 dicembre
Oraei:: feriali e 7 dicembre ore 20,45 – domenica e 8 dicembre ore 15,30
Biglietti da 23 euro




Il Sarto per Signora è Emilio Solfrizzi

Sarto per Signora inaugura la stagione del Teatro Manzoni di Milano. La commedia di Georges Feydeau , un capolavoro di leggerezza ma allo stesso tempo costruita su un meccanismo preciso, va in scena dal 13 al 30 ottobre con la regia di Valerio Binasco. Sul palco Emilio Solfrizzi.
Il Sarto per Signora è costruito attorno alla figura del dottor Molineaux, un libertino fresco di matrimonio, ma dai dubbi comportamenti coniugali. Scambi d’identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti sono gli elementi di base del divertente vaudeville di Feydeau che nel sarto per Signora ritrae un’umanità assurda, stramba che si ficca in situazioni impossibili e ne esce all’ultimo secondo con un balzo ancora più assurdo.

Il dottor Molineaux, protagonista de Il sarto per Signora tradisce la moglie con un’avvenente signora e, per poter incontrare la sua amante senza destare alcun sospetto, si finge sarto, creando così una serie di gag che coinvolgono tutti i protagonisti della piéce. Una comicità amplificata dal virtuosismo tecnico dell’autore capace di assommare colpi di scena comici ed equivoci con la precisione di un chirurgo. I personaggi dell’ opera sono quelli tipici della commedia degli equivoci. E in effetti, in Sarto per signora le incomprensioni, casuali e volute, non mancano di certo. Feydeau preparava i suoi testi secondo schemi geometrici in cui le uscite e le entrate, gli incontri impossibili, le false scoperte, i rimandi e le coincidenze, disegnavano figure impeccabili che tuttavia sottendono una società borghese fondata solo sull’apparenza. La follia catastrofica senza senso rivela alla fine sulla scena un crollo totale dei valori. L’attualità di questo commediografo francese, sta nel fatto che il pubblico di oggi, rivedendo i suoi vaudevilles, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in essi una relazione con il presente e con la società attuale.  In Sarto per signora c’è già tutto l’estrodi Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Epoque, di quel periodo privo di preoccupazioni e che sfociò, poi, nella Grande Guerra.

DOVE, COME E A QUANTO

Teatro Manzoni di Milano 13-30 ottobre
Feriali ore 20,45 – Domenica ore 15,30
Biglietti da 23 euro




Bang! To the Heart debutta a Milano

Bang! To the Heart debutta al Teatro Manzoni di Milano il prossimo 22 settembre e resterà in scena fino al 24 settembre. Bang! To the Heart  è un dance show, un racconto, tessuto dei sogni e uno spettacolo che si fonda su una storia di strada, collettiva, iconica e aperta, di giovani che combattono tutti i giorni con il concetto di appartenenza: a se stessi, al proprio clan, ai propri sogni, all’amore. La storia originale e regia di Bang! To the Heart sono di  Luca Lisci, le coreografie di Vito Coppola e le scenografie Gabriele Gambini

Bang! To the Heart racconta le avventure di due street gang, fra grattacieli e metropolitane, fra le ombre e le luci della città. Sono dieci i danzatori in scena per Bang! To the Heart  e danno vita ad una storia immersa in sonorità multiple, dall’hip hop alla musica classica, grazie alla colonna sonora originale. Uno straordinario mood capace di avvolgere con voci fuori campo, effetti sonori e puro ritmo lo spettatore. Bang! To the Heart è un’avventura metropolitana nella quale i graffiti disegnati sui muri si animano tramite il videomaking, accompagnati da strutture scenografiche mobili ed effetti speciali.




La più grande stagione di sempre al teatro Manzoni di Milano

Il Teatro Manzoni di Milano lancia la sua stagione 2016-2017, la più grande e importante della capitale meneghina. Parliamo infatti di una stagione che ne contiene cinque: il cartellone prevede ben più di 250 serate con titoli per tutte le età, che spaziano dalla prosa al musical e al cabaret.

La stagione si apre il 13 ottobre con la pièce “Sarto per signora” interpretata da Emilio Solfrizzi. A seguire, nella categoria prosa, “Il bagno” con Stefania e Amanda Sandrelli, “Nudi e crudi” con Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi, “Tradimenti” con Ambra Angiolini, Francesco Scianna e la regia di Michele Placido, “Due partite” con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua, “Alla faccia vostra!” con Gianfranco Jannuzzo, Debora Caprioglio e Antonella Piccolo, “Serial killer per signora” con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, “Il sorpasso” con Giuseppe Zeno, “Calendar Girls” con Angela Finocchiaro.

La stagione, però, vede sul palco anche spettacoli di cabaret con spettacoli collaudati e molto amati dal pubblico come “Ormai sono una milf” con Angelo Pintus, “Perché non parli” con Paolo Cevoli, “Hotel Forest” con Mister Forest, “Platone – La caverna dell’informazione. Il lato comico dell’attualità” con Leonardo Manera e Alessandro Milan.

Numerosi poi gli appuntamenti per i bambini e le famiglie nonché gli eventi culturali promossi ed organizzati dal Teatro.

Grandi titoli, grandi produzioni, grandi interpreti nel teatro più in di Milano. Un successo assicurato!

Per maggiori informazioni sulla stagione:
www.treatromanzoni.it

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Coming soon: West Side Story, Footloose e The Bodyguard

Sarà una stagione bollente quella che si sta preannunciando alle porte per i teatro. Sono infatti in arrivo produzioni di alto livello per tre Blockbuster del West End: West Side Story, assente dalla Penisola da oltre vent’anni, Footloose, per cui l’attesa è stata dimezzata e The Bodyguard, al debutto sui palcoscenici italiani.

WEST SIDE STORY” debutterà il prossimo 27 settembre al Teatro Manzoni di Milano per sole 15 repliche.  L’evergreen basato su “Romeo e Giulietta” e vincitore di 1 Grammy (premio per la musica), ben 6 Tony (gli Oscar del teatro) e, nella sua versione cinematografica con Natalie Wood,  addirittura 10 Oscar, sarà in scena al Teatro Manzoni fino al 9 ottobre e si prenuncia come un evento da non perdere grazie a con un cast di 33 elementi e all’orchestra in scena che riproporrà  indimenticabili melodie come “Maria”, “America”, “I Feel Pretty” e “Tonight”. West Side Story è prodotto in Italia da Wizard Productions e diretto da Federico Bellone. Lo spettacolo è fedele alla tradizione con le coreografie originali di  Jerome Robbins, le musiche di Leonard Bernstein e  il libretto di Stephen Sondheim e Arthur Laurents, adattate da Franco Travaglio.

FOOTLOOSE, icona musical anni ’80, sarà invece in scena dal 24 settembre al 31 dicembre al  Barclays Teatro Nazionale di Milano. Con Footloose, Stage Entertainment festeggia il ritorno alla produzione, dopo tre anni di pausa, con cast eterogeneo, ricco di talenti giovani e di artisti con grande esperienza nel panorama teatrale italiano. Ren McCormack è interpretato da  Riccardo Sinisi mentre Ariel Moore è Beatrice Baldaccini.

 

THE BODYGUARD sarà infine uno degli spettacoli di punta della seconda parte della stagione, sempre al  Barclays  Teatro Nazionale di Milano.