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Jesus Christ sempre Superstar

di Giuliana Tonini – A grande richiesta è ritornata a Milano, al Teatro Nuovo, nell’allestimento di Massimo Romeo Piparo, la mitica ‘opera rock’ Jesus Christ Superstar, di Tim Rice ed Andew Lloyd Webber, uno dei musical più famosi e amati di sempre.
Lo spettacolo che nel 2014 ha sbancato i botteghini dei teatri di tutta Italia è stato, strameritatamente, l’evento teatrale dell’anno. ‘Osannato a Milano e nel mondo’ , come ci dicono le locandine sparse per tutta la città. E la tappa milanese è solo l’inizio di un tour che questa volta porterà la produzione tutta italiana della Peep Arrow Entertainment anche in giro per l’Europa.
E come non poteva essere il successo teatrale dell’anno una produzione con protagonista Ted Neeley nel ruolo di Gesù, con quel carisma e quella voce che sono nel cuore di tutti i ‘Jesusmaniacs’ da più di quarant’anni, dall’indimenticabile versione cinematografica di Norman Jewison del 1973?
Per non dire della ‘reunion edition’ dello scorso autunno. Un evento unico e imperdibile, che ha visto di nuovo insieme, per la prima volta dall’uscita del film-culto, oltre a Ted Neeley, anche Yvonne Elliman e Barry Dennen, nei ruoli di allora, Maria Maddalena e Ponzio Pilato.
Ovviamente sono corsa a vedere, (quasi) in prima fila, la prima del 5 giugno. Dal punto di vista tecnico, la messa in scena del Teatro Nuovo perde un po’ in resa scenica e acustica rispetto all’allestimento del Teatro degli Arcimboldi. Ma le emozioni che lo spettacolo trasmette al pubblico rimangono intatte. Come lo rimarrebbero anche se Jesus Christ Superstar venisse rappresentato in uno scantinato. Ancor più con Ted Neeley come protagonista. Quelle emozioni che spero di essere riuscita a descrivere nel mio pezzo di novembre su Cosmopeople, dopo avere assistito, due volte, alla reunion edition.
Perché Jesus Christ Superstar, da quarantacinque anni, da quando nel 1970 è uscito il doppio 33 giri che ha subito lasciato il segno, continua a riscuotere un enorme successo ovunque?
Proviamo a capirlo andando indietro agli anni in cui l’opera è nata.
Tim Rice, l’autore dei testi delle meravigliose canzoni, racconta che, sin da quando era un ragazzo appassionato di musica rock, ha sempre avuto un grande interesse per la figura di Giuda Iscariota. Se fosse stato un pittore, uno scultore o uno scrittore, lo avrebbe considerato un ottimo soggetto per una propria opera. Era affascinato dall’idea di raccontare la storia di Gesù dal punto di vista di Giuda, l’apostolo che tanto lo ammirava, ma che lo tradisce nel momento in cui inizia a pensare che stesse perdendo il controllo della situazione.
L’occasione di tradurre in realtà questa idea si presenta quando, grazie ad un agente teatrale, nel 1965 Tim Rice conosce Andrew Lloyd Webber, musicista con la passione di comporre musica per il teatro.
E così nasce la storia di Gesù raccontata attraverso gli occhi di Giuda, che i due artisti cercano di portare sul palcoscenico. Ma nessun produttore teatrale ha il coraggio di dare fiducia ad un’opera dal tema così delicato. Così Rice e Webber si devono ‘accontentare’ di fare conoscere la loro creazione solo su disco. Prima viene inciso e messo sul mercato il singolo con la canzone ‘Superstar’, che piace al pubblico ed apre la strada alla pubblicazione, nel 1970, del disco doppio. È subito successo, e solo un anno dopo le porte dei teatri si spalancano per l’opera rock Jesus Christ Superstar. Opera perché è una narrazione cantata, senza dialoghi, e rock perché…..beh, è incontrovertibilmente rock! Una grande opera moderna.
Ovviamente, al momento della sua uscita, la creatura del formidabile duo ha fatto non poco scalpore, venendo anche accusata di blasfemia. Ma Rice e Webber hanno sempre messo in chiaro che la loro intenzione era di rappresentare la storia di Gesù in un’ottica non religiosa, bensì umana. Ai due autori interessava delineare la figura di Gesù come uomo. Presentare il suo aspetto umano, coi suoi tormenti interiori, non quello divino.
Nella loro opera non si dice che Gesù è il figlio di Dio, e allo stesso tempo non si dice che non lo è. Jesus Christ Superstar non prende posizione e lascia alla gente la possibilità di interpretare, ciascuno secondo il proprio sentire, la rappresentazione che viene fatta a teatro, o sullo schermo, della storia di Gesù. Non a caso Jesus Christ Superstar si conclude con la crocifissione, non con la resurrezione. Credere o meno che dopo ci sia la resurrezione sta ad ognuno di noi.
Ed è questo aspetto la ragione principale del successo ultraquarantennale di Jesus Christ Superstar. Perché si rivolge a tutti e può raggiungere chiunque – cristiani, non cristiani e anche non credenti – col suo travolgente racconto a suon di rock della magnifica, come dice lo stesso Rice, e universalmente conosciuta storia di Gesù di Nazareth.
Non stupisce che niente meno che papa Paolo VI, che vide in anteprima il film in Vaticano prima che venisse proiettato nelle sale, non solo non ebbe nulla da eccepire sulla rappresentazione della storia, ma anzi – come ha poi riferito il regista Jewison – osservò che quell’opera nuova avrebbe contribuito, tramite il linguaggio universale di quella musica moderna, alla conoscenza del cristianesimo nel mondo.
Non dimentichiamo, inoltre, che la rappresentazione della storia di Gesù come uomo è stata al centro di un’altra meravigliosa opera in musica. L’album ‘La buona novella’ del nostro grandissimo Fabrizio De Andrè, ispirato ai Vangeli Apocrifi e pubblicato nel 1970, lo stesso anno del doppio 33 giri di Jesus Christ Superstar.
Andate a teatro a vedere Jesus Christ Superstar. Non ve ne pentirete.




Ted Neely: “42 anni da Jesus, 5mila repliche e voglio proseguire ancora”

Sono da 42 anni Jesus in Jesus Christ Superstar. Prima nei cinema con il cult del 1973 firmato da Norman Jewison e poi con oltre 5mila repliche nei teatri di tutto il mondo. E voglio proseguire ancora e ancora. Non mi stancherò mai di questo ruolo. Quello di Jesus è il ruolo più entusiasmante del mondo!” sostiene Ted Neely con Cosmopeople a margine della presentazione del nuovo tour, questa volta europeo (il che per uno spettacolo italiano, soprattutto per quanto riguarda il genere musical, è più unico che raro), di Jesus Christ Superstar firmato da Massimo Piparo. Lo spettacolo debutta stasera, venerdì 5 giugno, al Teatro Nuovo di Milano per restarvi fino al prossimo 28 giugno, dopo aver rischiato di essere rinviato a causa dell’imprevisto occorso a Ted Neely che nel tragitto tra gli Usa e Roma Fiumicino ha perso il passaporto trovandosi costretto a ritornare negli Usa per rifarsi i documenti. Insomma oltre 100mila miglia in meno di una settimana, una sola prova con il cast che solo in parte ripropone quello della “reunion” andata in scena lo scorso autunno (dove oltre al Jesus del cult del 1973 figuravano anche Maddalena e Pilato “originali”) eppure Ted Neely è entusiasta di ritornare ancora una volta a rivestire i panni del Messia, di Jesus Christ Superstar per l’appunto.

Sorridente e affabile con tutti, Ted Neely, Jesus, emana un’energia fuori dal comune anche lontano dalle scene. Cosmopeople ha avvicinato la leggenda per carpire qualche curiosità in più.

Dopo 42 anni e 5mila repliche di Jesus, non è stanco?
Per niente. In Jesus interpreto il ruolo più entusiasmante e carismatico del mondo. Sin dall’inizio per me è stata una gioia immensa poter interpretare la figura di Jesus grazie agli studi biblici che avevano accompagnato la mia giovinezza. In seguito poi ho realizzato a potenza del ruolo e del musical che avvicina le persone tra di loro e talvolta ai Vangeli e innesca un circolo di energia positiva tra le stesse. Sono cresciuto con Jesus e sono felice di tornare in scena con Jesus Christ Superstar.

Qual è il ricordo principale legato alla produzione del film?
L’aver girato in Israele, nei luoghi dei Vangeli ha rappresentato per me una gioia immensa. Senza considerare il cast, all’epoca eravamo tutti attori di Broadway amici tra di noi, e la forza travolgente della musica che ancora oggi ritorna ogni sera sul palcoscenico. Con il cast originale del film, salvo Carl Anderson (Giuda) purtroppo mancato, ci siamo ritrovati lo scorso aprile per delle proiezioni che celebravano i primi 41 anni del film in un’atmosfera di festa, con il pubblico che spesso cantava. Potremmo fare quasi concorrenza al Rocky Horror Show.

E delle numerose tournée teatrali a cui negli ultimi anni ha partecipato come Jesus c’è qualche episodio particolare?
In genera nel corso degli anni per me è stata una gioia conoscere il pubblico, assistere all’alternarsi delle generazioni e fermarmi a parlare con le persone per scoprire in alcuni casi di aver concorso tramite il film prima e le tournée dopo di Jesus Christ Superstar, a portare un po’ di luce e di speranza nella vita dei singoli. Più in particolare invece,  mi ricordo le contestazione a Broadway negli anni ’70. Quando trovavo manifestanti fuori dal teatro che accusavano Jesus Christ Superstar di blasfemia pur senza aver assistito al musical. Spesso invitavo, come miei ospiti, i manifestanti  che, una volta assistito al musical, cambiavano idea rispetto allo show percependo l’energia positiva che proveniva e proviene ancora, ogni sera,  da Jesus Christ Superstar.

Qual è la forza di Jesus Christ Superstar?
Quella di raccontare la vita di Jesus come uomo visto dai propri amici. Un  uomo che tuttavia trasmette un messaggio universale ancora attuale

foto Gianmarco Chieregato

 

 

 

 

 




Jesus Christ Superstar di nuovo in scena

Torna a Milano l’evento teatrale  della stagione 2014, Jesus Christ Superstar firmato da Massimo Romeo Piparo e con Ted Neeley, storico interprete dell’omonimo  film di Norman Jewison, nel ruolo di Jesus Christ Superstar.

L’’indimenticabile protagonista del successo cinematografico del 1973 sarà in scena al Teatro Nuovo dal prossimo 5 giugno, dopo il trionfo in tutti i teatri italiani, tra standing ovation e applausi a scena aperta.

Lo spettacolo, un grande allestimento prodotto dalla Peep Arrow Enterteinment, resterà in scena al Teatro Nuovo di Milano (Piazza San Babila) fino al prossimo 28 giugno per poi proseguire con il Tour europeo.

Dove, come e a quanto

Teatro Nuovo, Milano dal 5 al 28 giugno
Biglietti da 39 euro




E’ tempo di EXPO Dinner Show al Teatro Nuovo

Da maggio Milano avrà un nuovo spazio dove poter trascorrere una serata all’insegna del godimento del palato e del divertimento: EXPO Dinner Show al Teatro Nuovo di Milano. La formula Dinner Show abbina due piaceri: quello del palato con quello intellettuale. Per chi vuole sarà quindi possibile con i Dinner Show, menù di livello a spettacoli che variano dagli one man show, alle commedie, ai musical.

Forte dell’esperienza e del successo delle due passate stagioni estive, il Teatro Nuovo cambia forma e si trasforma, la storica platea da 1000 poltrone rosse passerà a 400 posti di cui 200 seduti a tavola per poter cenare con i menù creati da Daniel Canzian. Niente vacanze quindi per il Teatro Nuovo che, consapevole del mutare delle abitudini metropolitane,  ha scelto di vivere l’estate “insieme” alla città con un calendario di eventi, in un ambiente informale, climatizzato e completamente riadattato per l’occasione. Serate quindi dedicate a chi rimane a Milano e a chi a Milano arriva da ogni parte d’Italia e del mondo.

Dalle 20,30 si potrà accedere al teatro per cenare, e alle 21,15 assistere allo Show.

“Ho trovato interessantissima l’idea di poter personalizzare i miei menu all’interno di un teatro in funzione ai personaggi che si esibiranno.” ha dichiarato  Daniel Canzian per poi proseguire: “Mi piaceva l’idea che lo spettatore trovasse anche nel piatto l’accostamento ideale allo spettacolo che si accingeva a vedere. Poi, onestamente, trovo molto stimolante l’idea di unire due piaceri come la tavola e lo spettacolo. Chiaramente la mia cucina, in questo caso, dovrà solamente accompagnare la serata lasciando protagonista lo spettatore e l’attore”.

COSA VEDERE E A QUANTO

Gli spettacoli da non perdere sono davvero numerosi: dalla “Famiglia Canterina” con le Sorelle Marinetti (7-8 maggio) che ripropongono lo swing Anni ’40, al tributo al musical pacifista vero e proprio cult degli Anni ’70 “Hair” (9 maggio), fino al ritorno a Milano di Arturo Brachetti (10 luglio) dopo il tutto esaurito registrato ad aprile. Vale comunque la pena spendere cinque minuti nel ricco cartellone del Teatro Nuovo per trovare la propria combinazione ideale di spettacolo e menù. Prezzi in media (Brachetti costa leggermente di più): il Dinner Show, ovvero lo spettacolo con cena: 79 euro; spettacolo con spumante: 49 euro; solo spettacolo: 39 euro.

In arrivo infine a giugno di “Jesus Christ Superstar” (5-21 giugno) che vede in scena Ted Neeley, l’indimenticabile Jesus dell’omonimo film  di Norman Jewison del 1973 tratto dal  musical di Llyod Webber e Tim Rice. La regia del musical, in scena da oltre 20 anni, è firmata da Massimi Piparo. Prezzi da 39 euro.




Alessandro Preziosi è Don Giovanni

Alessandro Preziosi debutta stasera al Teatro Nuovo di Milano in Don Giovanni di Molière. Lo spettacolo resterà in scena fino  al 15 febbraio.
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La scelta di Khora.teatro di produrre, in collaborazione con il Teatro Stabile D’Abruzzo, Don Giovanni in tutta la complessità del personaggio e con un allestimento tecnologico e multimediale, è l’ideale conclusione di una trilogia di riproposizione di classici seicenteschi, dopo Amleto e Cyrano (per il quale Alessandro Preziosi ha ricevuto il Premio Maschera D’oro del teatro italiano 2014 per il Miglior Monologo),  rivolta  al vasto  pubblico ma sempre  attenta  nel  confezionamento editoriale alle nuove generazioni.
Nel Don  Giovanni,  Alessandro  Preziosi è  interprete  e  regista.  La  scelta artistica di Preziosi  prende  le  mosse  dalla straordinaria contemporaneità di questo classico e dalla volontà di rendere un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme come strumento educativo.
“In una società che oramai sembra implorare la finzione per raggiungere la felicità convivendo nella costante  messa  in  scena  di  sentimenti,  emozioni,  anche  famigliari,  il  Don  Giovanni  di  Molière smaschera questo paradigma di ipocriti comportamenti, di attitudini sociali figlie di una borghesia stantia  e  decadente!!” commenta Alessandro Preziosi per pois aggiungere:   “Don Giovanni accumula su di sé, come una cavia, l’ipocrisia del mondo,  e  diviene  consapevolmente  la  vittima sacrificale  e  contemporanea  della  società  in  cui  vive.  In  sostanza,  il  personaggio  letterario,  che
attraverso  questo  sacrificio  continua  ad  essere  mito  dell’individualismo  moderno  finisce  per immolarsi, rifiutando la misericordia divina, per il pubblico di oggi, e per questo rimanendo mito del ventunesimo secolo; non rimane che sperare che questa spettacolarizzazione dei vizi dell’anima crei nel  pubblico,  indispensabile  per  il  nostro  Don  Giovanni,  un  contraccolpo  di  reale  riflessione  sul senso e il mistero della vita: la salvezza dello spirito è radicalmente legata alla nostra autenticità. Quale migliore augurio per il teatro di oggi”
 PREZIOSI-locandina
DOVE E COME
Teatro Nuovo di Milano 3-15 febbraio
PREZZI:
da €.49,50 a €.59,50 (comprensivi di prevendita)
Settore Giallo €.59,50
Settore Blu   €.54,50
Settore Verde €.49,50
ORARI:
Inizio spettacolo ore 20.45 –
Sabato 7 febbraio – domenica 8 e 15 febbraio ore 15.30 e 20.45
LA TURNE’
17 – 22 febbraio     Teatro Comunale  IMOLA
24 febbraio – 1 marzo  Teatro Donizetti  BERGAMO
3 marzo   Teatro Comunale  GORIZIA
4 marzo   Teatro Comunale LONIGO
5 marzo Cinema Teatro LEGNANO
6 – 8 marzo   Teatro Comunale  FIGLINE VALDARNO
10 – 15 marzo    Teatro Comunale VERONA
17 marzo     Teatro Sociale CITTADELLA
18 marzo Teatro Comunale  PORTOGRUARO
20 – 22 marzo  Teatro Comunale  REGGIO EMILIA
24 – 26 marzo  Teatro Nuovo   UDINE
27 – 29 marzo  Teatro Comunale  PORDENONE
31 marzo Auditorium GDF  L’AQUILA



Con Cinecittà, De Sica apre il suo album di ricordi

Torna  “Cinecittà”, lo spettacolo di Christian De Sica record di incassi nel 2014 (terzo show italiano per incassi, dato Siae, dei primi sei mesi del 2014.

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Cinecittà” è un musical in grande stile, con orchestra, ballerini, scale illuminate, piume di struzzo, paillettes e tanto amore per il cinema.

Christian De Sica con Cinecittà rende omaggio agli indimenticabili studi romani aprendo agli spettatori il suo amarcord ricco di materiali che vengono dalla famiglia, in particolare dal padre Vittorio e dall’incontro con altri indimenticabili divi che hanno fatto la storia del cinema. Nello show si incontrano Anna Magnani, Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Marcello Mastroianni, Anthony Quinn, ma anche Audrey Hepburn, Cary Grant e Gregory Peck. Allo “zio” Alberto Sordi è dedicato un affettuoso omaggio, mentre Federico Fellini è una presenza ricorrente in tutto lo spettacolo.

Ma i ricordi di Christian De Sica sono fatti anche da divertenti aneddoti legati al “dietro le quinte”, aneddoti di macchinisti, comparse, truccatrici e doppiatori che hanno lavorato e vissuto Cinecittà e che Christian Sica racconta con l’abilità di un istrionico showman.

Coadiuvato da un’orchestra di 19 elementi diretta dal Maestro Marco Tiso, Christian De Sica mette in evidenza le sue doti canore e da bravo crooner interpreta un repertorio swing fatto di brani classici come “Baciami piccina”, “Ma ‘ndo vai?”, “New York, New York”, ma anche dell’inedito “Cinecittà” scritto da Claudio Mattone appositamente per lo show.

Sul palco, al fianco di Christian De Sica, tre giovani ed ecclettici attori, Ernesta Argira, Daniele Antonini e Alessio Schiavo, e un corpo di ballo di sei elementi che interpretano le coreografie stilizzate alla Bob Fosse di Franco Miseria. Regia firmata da un grande protagonista del teatro e della televisione italiana come Giampiero Solari.

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DOVE E COME

dal 17 al 22 febbraio Teatro Nuovo di Milano
ore 20.45 – domenica ore 15.30
prezzi esclusa prevendita: € 52.00/€ 47.50/ € 43.00

LA TURNE’

MARZO

dal 5 all’8 -SALERNO – TEATRO VERDI
10 – LECCE – POLITEAMA
12 – TARANTO – PALAMAZZOLA
14 e 15 – REGGIO CALABRIA – T.CILEA
17 e 18 – CATANIA – T. METROPOLITAN
dal 20 al 29 – PALERMO – T. AL MASSIMO
31 – COSENZA – T. RENDANO

APRILE

2 – BARLETTA – T. CURCI
10 e 11 – TRIESTE – T. ROSSETTI
14 e 15 – SANT’ARPINO – TEATRO LENDI
17 – LATINA – T. D’ANNUNZIO
18 e 19 – AVEZZANO – T. DEI MARSI
21 – SAN BENEDETTO DEL TRONTO – T. PALARIVIERA
23 e 24 – SPOLETO – T. NUOVO

 

 




50 sfumature- il Musical. Torna a Milano lo spettacolo evento della stagione per una unica replica il 31 gennaio al Teatro LinearCiak

Lo spettacolo rivelazione dell’anno, dopo una lunga e proficua, tournée, dove ha riempito, ogni sera, le sale quasi al completo, si prepara a tornare nella città che per prima lo ha consacrato: Milano. Stiamo parlando della commedia musicale più irriverente e divertente di questi ultimi anni, 50 sfumature – il Musical. Lo spettacolo si diverte a smontare la già esile trama dell’omonimo romanzo di E.L.James, e a prenderne ferocemente in giro i contenuti. Ecco allora nascere gag e canzoni che fanno letteralmente sbellicare lo spettatore dalle risa. Io, personalmente, sono stato male dal ridere fin dalla prima canzone “c’è un buco dentro me”. Non riuscivo a smettere di ridere. Ma se il plauso per questa divertente opera va senza ombra di dubbio attribuito al testo, parimenti va attribuito al cast stellare di giovani che interpretano i personaggi di questa storia. Attori di indubbie capacità recitative, in grado di far ridere solo alzando un sopracciglio, capaci di far sentire il pubblico complice nel prendere in giro il testo del libro. Un’operazione geniale con cui solo un cast di così alta preparazione poteva confrontarsi con successo. A partire dal grande e istrionico Christian Ginepro e alla sua degna compare Giovanna d’Angi fino alla finalmente pantera a aggressiva Loretta Grace. Tutto il cast meriterebbe di essere qui menzionato per l’altissimo livello. Uno spettacolo ben costruito anche a livello scenico, con una pedana rotante per creare di volta in volta i vari luoghi in cui si svolge la storia. Storia che, dal canto suo, è portata avanti con ritmo serrato fino al brano finale.
Che cosa dire. Quello che sulla carta sembrava essere un musical mediocre, grazie alla compagnia di questi giovani affiatati attori si è trasformato in un successo di pubblico e critica assolutamente meritati.
Il prossimo 31 gennaio, lo show torna a Milano al Teatro LinearCiak, un evento imperdibile per chi ancora non avesse visto questo musical ma anche un’ottima occasione per chi volesse sbellicarsi dalle risate ancora una volta. Inoltre, su volere di Christian Ginepro, parte del ricavato dalla vendita dei biglietti verrà dato in beneficenza per aiutare bambini di paesi poveri che vivono difficili situazioni di vita.




Alessandro Preziosi è un Don Giovanni in tournée

Alessandro Preziosi porta il Don Giovanni in tournée. Dapprima è la volta di Trieste (dal 14 gennaio al Politeama Rossetti), seguita da Napoli (dal 21 gennaio al Teatro Diana), Milano (dal 3 febbraio al Teatro Nuovo) per poi proseguire in altre 12 piazze italiane e concludersi il 31 marzo a L’Aquila

La scelta di Khora.teatro (in collaborazione con il Teatro Stabile D’Abruzzo) di produrre Don Giovanni, in tutta la complessità del personaggio e con un allestimento tecnologico e multimediale, è l’ideale conclusione di una trilogia di riproposizione di classici seicenteschi, dopo Amleto e Cyrano (per il quale Alessandro Preziosi ha ricevuto il Premio Maschera D’oro del teatro italiano 2014 per il Miglior Monologo), rivolta ad un vasto pubblico popolare, ma sempre attenta nel confezionamento editoriale alle nuove generazioni.

Nel Don Giovanni, Alessandro Preziosi  è interprete e regista. La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità di questo classico ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme come strumento educativo.

Le versioni del mito di Don Giovanni sono ben superiori alle donne sedotte dall’ammaliatore sivigliano e contano oltre 4000 riscritture. Numerosissime erano state le rappresentazioni teatrali con protagonista questo personaggio, la cui immensa fortuna letteraria era cominciata nel 1630, quando Tirso de Molina, probabilmente ispirandosi a racconti popolari che utilizzavano i padri Gesuiti, negli spettacoli edificanti dei loro piccoli allievi facendone il prototipo dell’eretico blasfemo per definizione, scrisse il suo Burlador de Sevilla. Venne in seguito ripreso dalla Commedia dell’Arte italiana, che lo incluse nel suo repertorio accentuando gli aspetti più comici della vicenda.

Molière attinge a queste fonti italiane e le rielabora per ricavarne un suo personale Don Giovanni, ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico, dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione. Nella scelta del Don Giovanni Khora.teatro ha intravisto nella compresenza di toni drammatici e comici, un materiale drammaturgico teso a coniugare l’esaltazione ed il senso tragico del personaggio archetipico, mito dell’individualismo moderno, e le mirabili leve sulle parti comiche, necessarie per meglio andare incontro al gusto del pubblico, il testo ideale nel compimento di una particolarissima trilogia di ambientazione seicentesca, Amleto, Cyrano , Don Giovanni. Il Don Giovanni di Molière non è un banale donnaiolo, collezionista di femmine per sfogo fisiologico o edonistico svago, ma a dominare è una volontà di potenza, di affermazione di sé che nasce da un vuoto esistenziale, da una sorta di noia metafisica, e insieme da un timore di fallimento, un Don Giovanni che ormai, prossimo al termine della sua carriera, sembra quasi svelare la maschera ipocrita della cinica empietà, per smascherare i cattivi pensieri e le ipocrisie della società in cui viviamo. La scelta artistica prende le mosse non solo dalla straordinaria contemporaneità del classico la cui rilettura si rende necessaria in considerazione del dilagante relativismo dell’attuale società in cui impera l’immagine fine a se stessa e si continua a riscontrare il totale sgretolamento dei valori, ma soprattutto nell’ottica della messa in scena come un omaggio sentito e coraggioso alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e soprattutto al Teatro, in tutte le sue forme.

Ecco dove e quando vederlo:

  • 14 – 18 gennaio                     Teatro Politeama Rossetti     TRIESTE
  • 21 gennaio – 1 febbraio        Teatro Diana                          NAPOLI
  • 03 – 15 febbraio                     Teatro Nuovo                         MILANO
  • 17 – 22 febbraio                     Teatro Comunale                   IMOLA
  • 24 febbraio – 1 marzo            Teatro Donizetti                     BERGAMO
  • 03 marzo                                 Teatro Comunale                   GORIZIA
  • 04 marzo                                 Teatro Comunale                   LONIGO
  • 05 marzo                                 Cinema Teatro                       LEGNANO
  • 06 – 08 marzo                        Teatro Comunale                   FIGLINE VALDARNO
  • 10 – 15 marzo                        Teatro Comunale                    VERONA
  • 17 marzo                                Teatro Sociale                        CITTADELLA
  • 18 marzo                                Teatro Comunale                    PORTOGRUARO
  • 20 – 22 marzo                        Teatro Comunale                   REGGIO EMILIA
  • 24 – 26 marzo                        Teatro Nuovo                         UDINE
  • 27 – 29 marzo                        Teatro Comunale                   PORDENONE
  • 31 marzo                                 Auditorium GDF                      L’AQUILA