“Tutte a casa” un testo dedicato a tutte le donne
Paola Gassaman, Mirella Mazzeranghi e Paola Tiziana Cruciani portano in scena “Tutte a casa” al Teatro San Babila di Milano dal 6 all’11 marzo, un testo dedicato a tutte le donne e che racconta il travagliato ingresso nel mondo del lavoro (ancora oggi declinato al maschile) delle donne italiane. Un racconto per celebrare la festa della donne dell’8 marzo, festeggiando e riflettendo sui passi fatti in cento anni di rivendicazioni e su quelli ancora da compiere per rompere il cosiddetto soffitto di vetro
Infuria la Grande Guerra e l’Italia è impegnata nel terribile conflitto che miete vite, giovani e meno giovani, dalle trincee del Carso ai picchi delle Dolomiti. Mentre gli uomini sono al fronte, molte donne per arrotondare il magro bilancio familiare, accettano le offerte di lavoro che piovono dalle imprese, i cui ranghi sono rimasti sguarniti a causa della coscrizione dei propri dipendenti. Improvvisamente le donne escono dalle case e s’improvvisano tranviere, operaie, impiegate.
“Tutte a casa” si concentra quindi sull’ingresso delle donne nel mondo del lavoro: un primo e imponente approccio, destinato all’epoca a non avere immediate conseguenze sul piano sociale, una volta terminato il conflitto, ma che di certo accelerò la presa di coscienza di molte donne. E – pur non dimenticando la tragedia sullo sfondo- lo fa nei toni della commedia e del sentimento, in una pièce dolce-amara tutta al femminile.
Margherita, una ricca signora dell’alta borghesia milanese il cui marito imprenditore è stato preso prigioniero dagli austriaci, decide di imbarcarsi nella difficile avventura di tenere in piedi l’azienda di famiglia, produttrice di autocarri. Un’avventura in cui è sostenuta da altre quattro donne. All’inizio Margherita si tuffa nell’impresa con la leggerezza con cui frequenta i salotti dell’alta società; ma andando avanti si ritrova a sfidare l’ostilità di un mondo prettamente maschile in cui tutti le sono contro: i colleghi, i politici, la stampa e persino i sindacati. In un crescendo di ostacoli da superare nel tentativo di salvare l’azienda, le cinque donne si confrontano fra loro e imparano a costruire un diverso modo di rapportarsi, declinato al femminile e ispirato ai valori della solidarietà umana e delle reciproca comprensione; e scoprono, ciascuna di se stessa, doti e aspirazioni che nemmeno pensavano di possedere.
Ma un bel giorno la guerra finisce e gli uomini tornano a casa, chi dal fronte, chi dalla prigionia. E il ripristino della normalità, una normalità tutta maschile, rappresenta per le nostre un brusco risveglio…