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Tutti i luoghi energetici del Renon

Il Renon, balcone panoramico sulle Dolomiti a 12 minuti di funivia dal centro di Bolzano, è un luogo ricco di energia naturale e spirituale. La sua conformazione geologica, la presenza di antiche tradizioni locali e la forte connessione con la natura ne fanno un punto di riferimento per coloro che cercano luoghi di pace, benessere e contatto con con l’ambiente circostante. Attraversato da una rete di sentieri che si snodano tra boschi, prati e rocce l’altopiano del Renon regala paesaggi unici e vibrazioni positive.
La bella stagione è il momento perfetto per andare alla scoperta di questi luoghi energetici. Ecco dove.

Le Piramidi di terra. Queste formazioni geologiche, costituite da torri di terra e pietra create dall’erosione e dal tempo, sono veri e propri monumenti naturali che, secondo alcune credenze, sono in grado di  stimolare la creatività e il benessere psicofisico. Sono tre le località sul Renon in cui possono essere ammirati questi bizzarri coni d’argilla alti fino a venti metri: Incantevoli anche i sentieri per raggiungerli, con punti panoramici e panchine per godersi la vista.

Le passeggiate, mindfulness e cultura. I sentieri che attraversano il Renon sono catalizzatori di energia molto amati da chiunque scelga di trascorrere qui un soggiorno di relax e benessere. Tra i percorsi più apprezzati ci sono la “Freud Promenade”, una passeggiata sulle tracce del celebre ospite del Renon che porta da Soprabolzano a Collalbo in quasi sei chilometri di percorso e la passeggiata che da Collalbo gira attorno al colle Fenn per una via storica, dove già sette secoli fa passavano imperatori, eserciti e commercianti in quanto collegava i paesi del nord con quelli del sud.

Il Lago di Costalovara. Nel cuore dell’altopiano del Renon, il Lago di Costalovara è uno dei laghi d’acqua dolce più puliti d’Italia. Qui la quiete del lago, il riflesso delle montagne nell’acqua e la bellezza del paesaggio creano una sensazione di pace profonda.

Il Sentiero Kneipp nel bosco I boschi del Renon sono un altro punto di forza energetico. Camminare tra gli alberi secolari, immersi nel silenzio della natura, permette di sentirsi rigenerati.  Lungo un sentiero di 1,2 chilometri che si snoda nel bosco tra Bad Siess e l’Hotel Tann è stato di recente realizzato un percorso Kneipp davvero unico: cinque stazioni nel cuore della natura ispirate ai cinque pilastri della filosofia Kneipp (ordine esistenziale, movimento, erbe, acqua e alimentazione) concepite per trasformare la passeggiata in un’esperienza sensoriale. I profumi inducono alla riflessione, le erbe hanno un effetto curativo, l’acqua fresca è un toccasana per il fisico. Lungo il percorso non mancano punti di appoggio per soste meditative e pannelli con informazioni e suggerimenti per sfruttare al meglio i benefici Kneipp. Fondamentale camminare sul sentiero a piedi nudi per percepire a fondo i diversi tipi di terreno e vivere un’esperienza wellness davvero immersiva.

Bad Siess e l’acqua termale benefica  A 1.450 metri di altitudine, la sorgente di Bad Siess sgorga da una fonte nella roccia a una temperatura costante di 6,7° C in tutte le stagioni. È stata riscoperta intorno al 1870 e da allora in questo luogo di grande energia è iniziata la cultura della balneazione e del benessere. Limpidissima e pura, rigorosamente neutra, con pochissimi sali minerali, quest’acqua termale trova applicazione soprattutto in caso di reumatismi e per la cura della pelle.




I primi cent’anni della Route66

La Route66 si avvia a compiere cent’anni  nel 2026. Non c’è momento migliore, potendo, per organizzare un road trip negli Usa sull’autostrada che collega Chicago a Santa Monica divenuta, nel corso dei decenni, icona stessa del viaggio e della libertà.

Conosciuta anche come Mother Road, la Route66 è stata la prima autostrada completamente asfaltata degli Stati Uniti e si estende per quasi 4.000 km attraverso otto Stati: IllinoisMissouriKansasOklahomaTexasNew MexicoArizona e California. Questo leggendario percorso ha contribuito a lanciare la tradizione del Grande Viaggio Americano e oggi diventa un viaggio nel tempo e nel cuore della provincia americana tra centinaia di motel vintage, pompe di benzina kitsch, diner improbabili, siti storici,  cinema drive in, muffler man (statue giganti che sponsorizzano attività commerciali), insegne al neon, attrazioni stradali e strade principali di piccole città da esplorare lungo il percorso.

Un tempo via principale per chi si spostava verso ovest, La Route66 ha favorito l’espansione di piccole attività commerciali, stazioni di servizio e aree di sosta lungo il percorso, diventando simbolo di un’epoca grazie. La sua presenza nella letteratura, nel cinema e nella musica ha consolidato la sua fama internazionale.




In Sicilia per Pasqua

Pasqua e i ponti di aprile offrono un’occasione perfetta per immergersi nella cultura e nelle tradizioni della Sicilia. Le giornate lunghe e tiepide e la primavera rendono un viaggio in Sicilia per Pasqua ancora più bello.

Ogni provincia vanta una sua tradizione secolare in cui fede e folklore si mescolano dando vita a riti come il “ballu di li diavoli” di Prizzi nel palermitano nella domenica di Pasqua, o la Pasqua bizantina di Piana degli Albanesi  con la sfilata in abiti tradizionali o la processione dei misteri siciliani di Trapani con la ricostruzione della via Crucis con venti gruppi sacri. La processione dei Misteri di Barette Messina risale addirittura al 1610, mentre quella di Lipari si tiene nel contesto particolarmente suggestivo del centro storico della città fino al castello normanno.  A Ispica, nel Ragusano, la via Crucis inizia alle due del mattino. In provincia di Siracusa, a Sortino nella notte del giovedì santo si accendono piccoli falò, fareti, al passaggio della processione. A Messina infine le statue della Madonna e del Cristo Risorto si cercano per le strade della città.

Un viaggio ideale in Sicilia in primavera non può comunque che iniziare dalla distesa di mandorli fioriti della Valle dei Templi di Agrigento, l’antica Akragas definita da Pindaro la più bella tra le città dei mortali, per poi proseguire a Piazza Armerina dove dedicare tutta la giornata alla Villa del Casale e ai suoi straordinari mosaici.

Al di fuori dai classici tour, Caltanissetta ed Enna, facilmente raggiungibili, possono essere considerate due tappe interessanti a livello culturale ed enogastronomico. Ancora di più a Pasqua.

Sul centro storico di Caltanissetta,  considerata a inizio novecento la capitale mondiale della produzione di zolfo, spicca il monumentale Palazzo Moncada, reggia cinquecentesca in stile barocco con influenze rinascimentali, la cui costruzione non fu mai ultimata. Da non perdere anche una visita all’antica Abbazia di Santo Spirito e al monumento al “Redentore” da cui si gode uno splendido panorama sulla città, sulle Madonie e sull’Etna. Vanto della città è poi la raffinata pasticceria. Proprio qui, secondo la leggenda, è nato il cannolo. A Caltanissetta, la Settimana Santa, gemellata con quella di Siviglia, si celebra con rituali antichi che si sviluppano nell’arco di sette giorni. Si parte dal corteo della Real Maestranza, fino alle “Vare”, i grandi gruppi statuari che sfilano la sera del Giovedì Santo, per arrivare alla processione del Cristo Nero, accompagnata dalle ladate dei “fogliamari”, i raccoglitori di verdure selvatiche.

Dal capoluogo nisseno, per raggiungere Enna bastano appena trenta minuti di auto o treno. La città è arroccata su un monte terrazzato, definito nei tempi antichi “ombelico della Sicilia”. Il Duomo, dedicato a Maria Santissima della Visitazione, è stato costruito nel Trecento per volere di Eleonora d’Angiò, moglie del re di Sicilia Federico III d’Aragona, per celebrare la nascita del figlio Pietro. A poca distanza si ergono d la Torre di Federico II, usata probabilmente come residenza estiva dell’imperatore e il castello di Lombardia, di origine medievale, che deve il suo nome a una guarnigione di soldati lombardi posti a difesa del maniero durante la dominazione normanna. Anche ad Enna, i riti della Settimana Santa sono particolarmente sentiti e culminano con la processione degli incappucciati del Venerdì Santo, quando tremila confrati circa  procedono lentamente lungo le vie cittadine, accompagnando le Vare del Cristo Morto e dell’Addolorata, in un’atmosfera carica di spiritualità.  In provincia di Enna, vale infine la pena ricordare la “Corsa dei Santoni”, statue alte oltre tre metri che raffigurano i dodici apostoli che si tiene ad Aidone la Domenica della Palme.

 




A Instanbul per la Festa dei Tulipani

Ad aprile c’è una ragione in più per andare a Istanbul: il Tulip Festival che colora strade, giardini, spazi pubblici e monumenti cittadini dal 1 al 30 aprile.  L’evento segna l’inizio della primavera e regala ai visitatori uno spettacolo straordinario grazie agli oltre 20 mila bulbi di tulipani, simbolo della capitale turca, piantati a Instabul 

Originari dei monti Pamir nell’Asia Centrale, i tulipani i arrivarono in Turchia già nel XII secolo, per poi essere coltivati come fiori da giardino fin dal XVI secolo. Sotto il regno di Solimano il Magnifico la passione dei tulipani esplose, portando alla creazione di numerose varietà. Portati in Europa i tulipani diedero origine alla prima bolla speculativa dei mercati.

A Istanbul la festa dei tulipani è l’occasione perfetta per esplorare i parchi più belli di Istanbul come il Parco Emirgan, con un tappeto di tulipani composto da oltre 545,000 tulipani di oltre 120 tipi diversi,  i giardini Yildiz o il  Parco Gulhane, situato nel cuore della Città Vecchia, il Boschetto di Fethi Pasa, la Camlica Hill a Uskudar, il Boschetto di Cubuklu Hidiv a Cubuklu, e il Parco Beikoz a Beykoz nella parte asiatica. A Piazza Sultanahmet viene intrecciato un tappeto di tulipani utilizzando il metodo dell’acquacoltura. Il festival dei tulipani di Istanbul è anche una celebrazione della storia, della cultura e delle tradizioni turche, con concerti di musica dal vivo, danze tradizionali, mostre d’arte, di fotografia e di artigianato.




Itinerari in bici

La primavera è la stagione ideale per avventure in bici alla scoperta del territorio italiano tra borghi, enogastronomia se  sapori tipici,  percorsi immersi nella storia o scenari naturali.  Pedalare fa bene, è divertente e con la bici elettrica è alla portata di tutti o quasi. In bici si possono scoprire scenari inconsueti senza fretta, assaporando ogni minuto del viaggio. Per questo il cicloturismo negli ultimi anni è letteralmente esploso portando viaggiatori solitari o in gruppo a scoprire borghi, colline e campagna da un altro punto di vista, quello del sellino. E, allo stesso tempo, il cicloturismo è uno strumento di rigenerazione territoriale, sociale e ambientale che valorizza le comunità locali, tutela i paesaggi e promuove esperienze che lasciano un impatto positivo, per chi pedala e per i luoghi attraversati.
Ecco alcuni spunti di itinerari per organizzare un week end o un viaggio più articolato in bici, immergendosi nella bellezza del paesaggio ed esplorando il territorio.

. La Ciclovia del Sole: in bici tra piccoli borghi, natura e buon cibo

La Ciclovia del Sole nel tratto Mirandola – Bologna è  un viaggio che coinvolge tutti i sensi nel cuore dell’Emilia-Romagna. Lungo il tragitto, infatti, non mancano le occasioni per assaporare le eccellenze gastronomiche della cucina emiliana dai tortellini ai bolliti misti, dallo gnocco fritto con salumi tipici accompagnati da un bicchiere di Lambrusco Che si tratti di una pedalata rilassante o di un’avventura su due ruote, la Ciclovia del Sole è l’ideale anche per principianti. Il percorso, interamente pianeggiante, si sviluppa lungo l’ex tracciato ferroviario della linea Verona-Bologna, attraversando i  paesaggi rurali della pianura emiliana. Tra campi coltivati, corsi d’acqua e borghi, questa ciclovia tocca località ricche di storia e tradizioni, come Mirandola, San Felice sul Panaro, Crevalcore e San Giovanni in Persiceto, per poi proseguire verso Bologna.

. L’Anello di Perugia in bici nel cuore dell’Umbria

L’Anello di Perugia è un itinerario che combina sport, natura e cultura.
Il percorso, lungo 38 km con un dislivello di 906 metri, si sviluppa prevalentemente su asfalto ed è adatto a biciclette gravel, city bike, mountain bike ed e-bike. Il livello di difficoltà è intermedio. Lungo il tragitto si alternano tratti immersi nella natura a tappe nei borghi storici umbri, dove piazze, antiche fortezze e architetture secolari raccontano secoli di storia. Pedalando, si attraversa Perugia toccando luoghi iconici di questa città come la Fontana Maggiore, la Cattedrale di San Lorenzo e la Rocca Paolina.

. La Ciclovia dei Parchi della Calabria

Pedalare lungo la Ciclovia dei Parchi della Calabria significa attraversare un territorio autentico, dove la natura incontaminata si fonde con le tradizioni di una terra millenaria. Un percorso di 545 km che si snoda tra boschi, borghi e vette dell’Appennino calabrese, toccando quattro aree protette: il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale della Sila, il Parco Naturale Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Premiata con l’Italian Green Road Award 2021 e l’Oscar dell’Ecoturismo 2024, questa Ciclovia rappresenta un modello virtuoso di turismo lento, capace di valorizzare il territorio senza alterarne l’identità.
L’itinerario si sviluppa lungo strade poco trafficate e sentieri ciclabili, con un dislivello impegnativo che regala panorami mozzafiato. Strutturato in 12 tappe, il tracciato offre percorsi adatti a diversi livelli di difficoltà, dalle sezioni più agevoli fino alle impegnative salite appenniniche, riservate ai ciclisti più esperti. La variante verso il Lago Angitola, immerso nel Parco delle Serre, aggiunge un’ulteriore opportunità di scoperta. La Ciclovia inoltre è un viaggio nei sapori autentici della Calabria: dai salumi artigianali ai formaggi tipici come il caciocavallo di Ciminà, dai legumi di montagna ai piatti iconici come il Pesce Stocco.

. Il Parco delle Dune Costiere in bici a ridosso della spiaggia

Non occorre essere dei ciclisti professionisti per regalarsi una pedalata nel Parco delle Dune Costiere: il territorio infatti è sostanzialmente pianeggiante e i percorsi sono ben tenuti e segnalati. Per una prima esplorazione del territorio, si può scegliere un itinerario ad anello che si snoda dall’ex casa cantoniera per 18 km tra uliveti, masserie e dune fino al mare su stradine pianeggianti a basso traffico e, in parte, sterrate. Un breve raccordo conduce dall’ex casa cantoniera alla via Traiana, strada tracciata agli inizi del II secolo d.C. per collegare Roma al porto di Brindisi e facilitare, tra l’altro, il trasporto dell’olio. Dalla via Traiana poi, si prende una stradina sterrata diretta verso la foce del fiume Morelli attraverso distese di uliveti e pascoli,  da cui si intravedono le “lame”canali carsici su cui si aprono grotte. La zona umida del Fiume Morelli, tra i gioielli naturalistici del Parco, è infine angolo incontaminato di natura dominato da dune fossili con oltre 120mila anni di storia alle spalle e costellato da specchi di acqua dolce dove si possono osservare anatre, uccelli migratori, canneti e ginepri pluricentenari.

.Cycling Riviera: in bici in Liguria sulla riviera dei fiori
La Cycling Riviera è un percorso adatto a tutti, in gran parte pianeggiante, dove il mare è protagonista. La ciclabile di 24 km si snoda tra Ospedaletti e San Lorenzo a Mare sul percorso, riconvertito, della dismessa vecchia rete ferroviaria. Riconosciuta tra le ciclabili più belle d’Europa è una delle eccellenze della riviera ligure di Ponente.

. Ciclovia del Mincio, in bici tra natura e cultura
La pista ciclabile del Mincio collega Peschiera del Garda a Mantova in 45 chilometri di pista che si snoda lungo le alzaie del Mincio toccando Valeggio sul Mincio, Borghetto, Pozzolo e, infine, Mantova. Il percorso è pianeggiante, abbastanza ombreggiato e costellato di una nutrita presenza di fauna, per lo più di uccelli. In primavera le fioriture del Parco del Mincio regalano un’atmosfera indimenticabile.

. Ciclovia Meridiana per scoprire in bici l’Appeninno Lucano
La Ciclovia Meridiana attraversa il Parco dell’Appennino Lucano con un tracciato principale ad anello di 295 km (6.110 m di dislivello), prevalentemente su strade a basso traffico,  suddivisibile in due circuiti autonomi. Il sistema include cinque percorsi di intersezione, un anello pianeggiante nella Val d’Agri e un tracciato MTB “La via dell’acqua”. La Ciclovia ricalca parzialmente l’antica Via Herculia.

-La Via dei Templi e dei Borghi” per attraversare in bici la storia della Sicilia
La Via dei Templi e dei Borghi collega Catania, Agrigento e Palermo, attraversando alcune delle zone più suggestive della Sicilia. Questo percorso è pensato per offrire un’esperienza immersiva tra storia, archeologia, enogastronomia e natura, con tappe nei borghi più affascinanti dell’entroterra siciliano.

. Ciclovia del Trasimeno in bici in riva al lago
La Ciclovia del Trasimeno è un percorso ad anello di circa 60 km che abbraccia il lago Trasimeno, ideale per ogni tipo di ciclista. Con i suoi scorci panoramici, i lidi tranquilli e i borghi pittoreschi, rappresenta la cornice perfetta per una vacanza in bici indimenticabile.




Tappa tra le fioriture d’Italia ancora da scoprire

L’arrivo della primavera è il momento perfetto per lasciarsi ispirare e andare alla scoperta di fioriture insolite organizzando un viaggio on the road per il BelPaese, magari in camper per immergersi completamente nella natura.

I mandorli di Agrigento

Ogni anno in primavera la Valle dei Templi di Agrigento ospita la Festa dei Mandorli in fiore. Nella zona patrimonio dell’Unesco infatti, nascono, in mezzo alle rovine, alberi dai fiori rosa che si adattano molto bene al clima di questa terra. Simbolo di speranza, oltre che di ritorno in vita della natura, rendono il paesaggio unico nel suo genere. Originari dell’Asia, questi alberi si diffusero presto in tutto il Mediterraneo grazie al popolo dei Greci.

 I ciliegi in fiore di Vignola 

 Vignola (Modena) offre uno spettacolo straordinario grazie alla fioritura dei ciliegi tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile che colora le campagne per chilometri. Il percorso ideale per assistere a questa magia è la “Via dei Ciliegi”, un itinerario ciclopedonale che permette di ammirare lo spettacolo naturale immersi nella natura. Inoltre, dal 5 al 13 aprile 2025 la Festa dei Ciliegi in Fiore animala città con eventi enogastronomici e culturali.

I crochi di Campo Imperatore

Tra le più affascinanti fioriture in Italia c’è quella dei crochi a Campo Imperatore, in provincia dell’Aquila in Abruzzo. Su questo vasto altopiano il fiore trova il suo habitat ideale. Appena si scioglie la neve, infatti, migliaia di boccioli spuntano e vanno a formare un nuovo manto dalle sfumature viola e bianco.

Le orchidee del Parco Aymerich di Laconi 

In Sardegna, in provincia di Oristano, il Parco Aymerich di Laconi ospita un’incredibile varietà di orchidee selvatiche autoctone, rendendolo un vero paradiso per botanici e amanti della natura. Il parco Aymerich è un’oasi di 22 ettari situata nel  borgo di Laconi. Si tratta del più grande parco urbano della Sardegna caratterizzato da sentieri naturalistici tra innumerevoli specie vegetali grotte, cascate e rovine medievali.
La collina delle peonie a Vitorchiano 

Il Centro Botanico Moutan, situato a Vitorchiano, piccolo borgo medievale della Tuscia viterbese, ospita la più grande collezione al mondo di peonie cinesi, che si estendono a perdita d’occhio su una superficie di quindici ettari, tra lecci, cipressi, querce e ulivi secolari. La collina del centro botanico ogni anno a primavera si trasforma in una tavolozza di colori, da aprile fino ai primi di maggio.

I tulipani di Parco Sigurtà

A Valeggio sul Mincio, nel Parco Sigurtà, sono presenti tantissime varietà di tulipani che da marzo a fine aprile offrono un’esplosione di colori a perdita d’occhio. Qui si svolge un evento molto amato dagli appassionati di fiori, Tulipanissima: durante questa manifestazione, aiuole e ampi tratti di prato si tingono dei forti e variegati colori dei tulipani.

I meleti in fiore e Castel Cles 

Tra aprile e maggio la Val di Non si trasforma in un tappeto di fiori bianchi grazie alla spettacolare fioritura dei meleti. Un percorso ideale per godere di questa meraviglia è quello che porta da Castel Cles alla frazione di Maiano e al rione di Pez, attraversando i meleti con vista sul lago di Santa Giustina.

Parco della Lavanda di Campotenese, la “Provenza d’Italia” 

Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, a Campotenese (frazione di Morano Calabro, in provincia di Cosenza), si estende una coltivazione di lavanda con 60 varietà diverse. La Lavanda Loricata, chiamata anche “Loricanda”, fiorisce tra giugno agosto, creando un paesaggio suggestivo e profumato. Il parco, facilmente raggiungibile, è un vero e proprio paradiso per gli amanti della fotografia, specialmente al tramonto.

Le camelie della Lucchesia


La camelia è un fiore di rara bellezza: grande, a larghi petali sui toni del rosso, del rosa e del bianco; vederla fiorire è uno spettacolo da non perdere. In Italia, è nella Lucchesia che è presente la più grande coltivazione di camelie da fiore. Percorrere questa regione è una gioia per gli occhi ed è perfetta da visitare in questo periodo dell’anno. Nel mese di marzo, inoltre, si tiene la manifestazione “Antiche camelie della Lucchesia” a Sant’Andrea di Compito, piccolissimo borgo toscano dove si trovano vivai e ville con giardini vocati alla coltivazione di camelie da fiore.

 

Il Dente di Leone della Val di Non

Il Tarassaco o Dente di Leone, è una pianta dalle grandi e rinomate virtù. In Alta Val di Non si celebra e festeggia questa pianta, diventata ormai il simbolo della valle, con una manifestazione che si chiama “Le Settimane del Dente di Leone”. Durante le settimane di fioritura di questa pianta, recandosi nella zona di Merano e dintorni, è possibile scoprire le numerose virtù terapeutiche e gustare piatti tipici della tradizione che lo includono come ingrediente.




Tutte le terme della Polonia

Perché andare per terme in Polonia? Innanzitutto perché il paese, facilmente raggiungibile dai maggiori aeroporti italiani, offre una tradizione secolare nel turismo termale e una vasta scelta di destinazioni a prezzi accessibili tra spa, pachi termali e centri benessere diffusi dalle cime dei Monti Tatra, ai laghi fino alla costa baltica.  Con oltre 30 centri, la Polonia è uno scrigno di sorgenti termali calde di acque minerali, ricche di proprietà terapeutiche e risorsa per il benessere e la salute, oltre ad avere una lunga esperienza nei trattamenti naturali come i bangi di fango, toccasana per le articolazioni e la pelle.

Ai piedi dei Monti Tatra: Terme di Chocholow, Terme Bukovina e Terma Bania
Le Terme di Chocholow nella regione montuosa di Podhale grazie alle acque termaliacque sulfureeacque salate iodate ricche di minerali e con temperature che raggiungono i 36 °C, sono perfette per rigenerarsi con oltre 3mila metri quadrati di relax.  A pochi chilometri  da Zakopane,capitale invernale della Polonia, le terme rappresentano una soluzione per chi cerca una vacanza che unisca benessere, sport e natura. Le Terme Bukovina vantano invece 20 piscine alimentate da acqua altamente mineralizzata con temperatura che varia tra i 30 e i 38  gradi. Alla Terme Bania di Bialka Tatrzanska, infine, l’acqua  ricca di minerali, tra cui solfuri, silice, potassio, calcio, magnesio e ferro, scorre in 15 piscine ricreative interne ed esterne di acqua geotermica a una temperatura di 34 – 38  gradi e con vista sui Monti Tatra. E se il relax non basta,a  poca distanza dalle Terme Bania si scia.

Terme Malta
Sulle rive del lago Malta, nel centro di Poznan, le Terme Malta (Termy Maltanskie) utilizzano acque geotermiche naturali nei tre ambienti in cui sono suddivise: Aquapark, Sports Pools, Sauna World. Completano la struttura, un complesso di piscine olimpioniche e l’Aquapark che offre tutti i tipi di attrazioni acquatiche, con scivoli di vari gradi di difficoltà, una piscina a onde, acqua geotermica e idromassaggi rilassanti.

Terme di Szczawnica
Le Terme di Szczawnica, nel Parco Nazionale di Pieniny, sono note per i trattamenti delle vie respiratorie, oltre a costituire una meta ideale per passeggiate nel parco e escursioni lungo il fiume Dunajec.

Terme Cieplickie
Le Terme Cieplickie sono un complesso di piscine sportive e ricreative situate a Jelenia Gora, nella provincia della Bassa Slesia ai piedi dei Monti dei Giganti. Ideali per i trattamenti al sistema muscolo-scheletrico e alle malattie della pelle, la destinazione è una delle più antiche della Polonia a proporre turismo termale. Le acque sono poco mineralizzatefluorurate e silicee. Inoltre, per bilanciare la composizione dell’acqua nelle vasche delle piscine, viene utilizzata anche l’acque calde provenienti da sorgenti sotterranee di trivellazione. Le proprietà salutari uniche di queste acque sono note da centinaia di anni: previene la formazione di calcoli nel sistema urinario, aumenta la mineralizzazione ossea, previene la carie, aumenta la minzione e la diuresi e ha proprietà antibatteriche. Le piscine e le vasche idromassaggio sono riempite con acqua ad una temperatura ottimale tra 27 °C e 36 °C.

 




Valle Camonica da scoprire

La Valle Camonica, primo sito italiano entrato nel Patrimonio Mondiale Unesco nel 1979 per le sue incisioni rupestri, è molto di più rispetto alle 200mila incisioni camune che la rendono straordinaria galleria en plein air distribuita in 180 siti dalle sponde del lago di Iseo fino a Ponte di Legno in cui si legge la storia del camuno attraverso 12mila anni di storia. La Valle Camonica è sinonimo di storia, cultura, borghi medievali, natura e benessere. E vale la pena di scoprirlo.

Valle Camonica patrimonio Unesco
Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa Visit Brescia

I parchi archeologici e i parchi avventura
Sono otto i parchi archeologici: Parco Nazionale di Naquane, in cui sono incise su 104 rocce oltre 30 mila figure, i Massi di Cemmo e poco distante il Parco archeologico comunale di Seradina e Bedolina. Altre incisioni si ammirano nei parchi di Lago Moro, Luine e Monticolo a Darfo Boario Terme; Ossimo; Ceto, Cimbergo e Paspardo; Sellero; Sonico e, con molti altri reperti, al Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica di Capo di Ponte. Da non perdere anche una visita all’Archeopark di Boario Terme  dove viene proposta in modo interattivo la ricostruzione della vita dell’uomo preistorico dal Paleolitico all’Età Romana, si visita una fattoria neolitica e si pagaia su una canoa preistorica.

Snodo commerciale romano tra i monti
Cividate Camuno (l’antica Civitas Cammunorum) era il principale centro in epoca romana della Valle Camonica. Oggi l’eredità romana nel Parco Archeologico di Cividate Camuno dove sono state riportati alla luce il teatro e l’anfiteatro. I reperti che raccontano la fusione tra la  civiltà romana e le antiche tradizioni camune, provenienti da tutta la valle, sono raccolti nel vicino Museo Archeologico Nazionale della Valle Camonica, dove si ammira fra l’altro una statua in  marmo greco di Minerva, trovata nell’aula centrale del santuario a lei dedicato a Breno.

Benessere e salute alle Terme di Boario 
Benessere e salute si coniugano in Valle Camonica alle vacanze grazie all’offerta della nota località termale di Darfo Boario Terme. Le Terme di Boario sfruttano i benefici effetti delle acque bicarbonato-solfato-calciche delle sue 4 fonti, provenienti dal monte Altissimo dopo aver fatto ben 10 anni di viaggio sotterraneo nella montagna. Con caratteristiche diverse, agiscono nell’organismo su specifici apparati (ad iniziare da fegato, vie biliari ed intestino) e sono utilizzate per la cura idropinica, terapia che qui ha ben 150 anni di storia. Nel grande Parco termale si sorseggiano le acque delle quattro fonti. Nel parco si trova anche il Centro Wellness & Beauty, oasi di benessere e relax, con due piscine con acqua termale interne e una piscina esterna.

Cappelle, affreschi e castelli
Straordinari cicli di affreschi decorano le chiese camune e possono essere il filo rouge di inusuali itinerari alla scoperta di capolavori artistici ancora poco noti. Come quello sulle tracce di Giovanni Pietro da Cemmo, maestro del Rinascimento lombardo attivo nel tardo Quattrocento. Nel Santuario dell’Annunciata di Piancogno l’artista ha affrescato scene della vita di Cristo e di Maria, mentre nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Esine  si ammirano cicli che narrano della devozione ai Santi Taumaturghi e della vita di Maria. A Bienno, nella Chiesa di Santa Maria Annunciata, le sue opere dedicate alla vita di San Francesco e un arco con le Sibille dialogano con quelle del Romanino presente anche negli affreschi della Chiesa di S. Antonio a Breno e nel grande ciclo dedicato alla Passione del santuario di Santa Maria della Neve di Pisogne.
Un altro capolavoro artistico unico nel suo genere è il Santuario della Via Crucis che sorge accanto alla chiesa parrocchiale del piccolo borgo di Cerveno. Il Santuario si inserisce nella tradizione lombardo-piemontese dei Sacri Monti con 14 cappelle della Via Crucis disposte lungo un corridoio a gradoni che culmina alla sommità con la cappella della Deposizione. La maggior parte delle quasi duecento statue che decorano le cappelle sono state realizzate dallo scultore camuno Beniamino Simoni a partire dal 1° gennaio 1752.
Un vero tuffo nel Medio Evo è quello che offre il Castello di Breno: vi si sale con una breve camminata dal centro cittadino e dall’alto si ha una spettacolare vista sulle montagne. Edificato come un insieme di torri e palazzi nel periodo di Federico I Barbarossa (1100 – 1200) e convertito a roccaforte militare sotto la Repubblica di Venezia (1400 – 1500), il castello rivela anche tracce preistoriche risalenti al VIII sec a.C. V.

Bienno, il paese dei magli
Torri merlate e antiche case con loggiati e portali in pietra: Bienno, fra i Borghi più Belli d’Italia, conserva intatto il suo affascinante aspetto medievale che va scoperto passeggiando senza fretta fra vicoli e piazzette. La vera curiosità del paese sono le antiche fucine, dove  ancor oggi  è possibile vedere come si lavorava un tempo il ferro, utilizzando i magli del 1600 mossi dalla sola forza delle acque.

Big Bench, dieci panchine giganti
In Valle Camonica ci sono dieci Big Bench (panchine giganti ideate dal designer americano Chris Bangle) meta di inconsuete passeggiate visto che sono collocate in punti particolarmente panoramici a Darfo Boario Terme che dalla collina del Monticolo sopra l’Archeopark regala un colpo d’occhio senza eguali sul fondo valle fino al lago d’Iseo, Capo di Ponte, Breno, Lozio, Paspardo con vista sul castello di Cimbergo e sulla Concarena, Borno da cui si ammirano il Pizzo Camino e la Concarena, Sellero, Sonico, Edolo, Incudine. Q

Vigneti terrazzati
Vigneti eroici sono quelli che disegnano i declivi della e media Valle Camonica, da cui provengono pregiati vini a Indicazione Geografica Tipica. Negli ultimi anni c’è stato un recupero della vitivinicoltura in questa zona dove era stata in parte abbandonata, il paesaggio sta lentamente e piacevolmente mutando. Il Consorzio Vini di Valle Camonica propone itinerari da fare in bici o piedi, che coniugano sport, buon vino e cucina di montagna, fra tracciati antichi, vigneti terrazzati e percorsi tra borghi e cantine dove sostare per visite e degustazioni. Qualche esempio? ll percorso “Tra vigne e vini” attraversa i vigneti e le cantine del conoide della Concarena, toccando la Casa museo di Cerveno, mentre il percorso “Tra vigne e ulivi” si snoda tra vigneti e uliveti dei comuni di Piamborno e Darfo Boario Terme, offrendo al visitatore scorci incantevoli sul Lago di Iseo e sul Lago Moro, con tappe a siti di rilevanza storicoculturale come il Santuario dell’Annunciata di Piamborno.




A Dresda nel cuore della Sassonia

La primavera è la stagione ideale per organizzare un viaggio nel cuore della Sassonia, a Dresda. Dresda è tra i 52 luoghi da visitare nel 2024 per il New York Times per celebrare i 250 anni dalla nascita del pittore Caspar David Friedrich, tra i principali esponenti del Romanticismo, navigare sull’Elba, esplorare il territorio a bordo di una bici elettrica e scoprire l’ultimazione delle ristrutturazioni del Residenzschloss, della storica piazza Neumarkt, ultimata con il complesso barocco del Palais Hoy.

A Dresda si ammirano le opere di Caspar David Friedrich nelle Collezioni d’arte statali di Dresda e nella mostra “Caspar David Friedrich. Dove tutto è iniziato” (all’Albertinum dal 24 agosto al 5 gennaio 2025 e al Kupferstich-Kabinett dal 24 agosto al 17 novembre) e i paesaggi da cui il pittore ha tratto ispirazione esplorando la i territori della cosiddetta Svizzera Sassone, della Valle dell’Elba e dell’Alta Lusazia. Proprio nel Parco Nazionale Svizzera Sassone si trova il Malerweg, il Sentiero dei Pittori Romantici, che per 116 km attraversa le montagne di arenaria dell’Elba, tra gole, cime sinuose e iconiche formazioni rocciose.

Da Dresda si può decidere di navigare in direzione di Meissen o Pirna, per continuare da qui alla volta della Svizzera Sassone. Durante la navigazione si scorgono numerosi castelli e residenze reali come il Castello di Pillnitz, il Lingnerschloss e lo Schloss Eckberg a ridosso del fiume tra bellissimi vigneti. Spettacolare è la tradizionale parata della flotta dei battelli a vapore che si tiene il 1° maggio, quando tutti e nove i piroscafi della storica flotta a vapore Sächsische Dampfschiffahrt sfilano sul fiume Elba per la “Dampferparade”. Migliaia di spettatori si radunano su entrambe le sponde del fiume per salutare le imbarcazioni, sentire i suoni delle sirene e vedere le pale del piroscafo accelerare nella manovra di svolta e, poco dopo, perderle di vista nel verdeggiante scenario fluviale della Valle dell’Elba

Da giugno a settembre infine il Castello di Pillnitz, nei dintorni i di Dresda,  torna come in origine ad essere un castello dedicato al gioco e all’intrattenimento con i “The King’s Games”, una mostra e uno spettacolo multimediale nell’Orangerie..  All’inizio del XVIII secolo, le aree gioco erano regolarmente allestite perché Augusto il Forte amava festeggiare e riuniva la corte a Pillnitz per tornei, gare e giochi. C’erano 60 giochi da tavolo, enormi altalene, un campo da badminton, piste da bowling, una ruota panoramica e molto altro.

 




In Finlandia a caccia di aurore boreali in treno

Esplorare la Finlandia a caccia di aurore boreali (e non solo) senza spendere un capitale e muovendosi in modo sostenibile, in treno, è possibile.

Se non si resiste al fascino selvaggio del Nord, l’estrema frontiera d’Europa, una volta giunti nella capitale della Finlandia, a Helsinki, la direzione non può che essere verso Rovaniemi, in Lapponia (treni a partire da 61 euro) dove immergersi nella straordinaria bellezza della regione e a vivere  esperienze indimenticabili. Nel Nord della Finlandia si scia sulle piste di Levi, Ylläs o Salla (letteralmente “in mezzo al nulla”), si passa dalle coste di Kemi alle  foreste di Ruka-Kuusamo fino ai laghi delle Lapland North Destinations  e si ammira l’aurora boreale (dormire a Saariselkä potrebbe essere una buona idea).  Nella Lapponia orientale  il Parco Nazionale di Riisitunturi è poi tra i luoghi più caratteristici e amati della Finlandia. La rete di sentieri che costella l’intera oasi naturale porta a numerosi punti panoramici c che permettono di godersi dall’alto le fitte foreste coperte di neve, il “tykkylumi”.

In Finlandia  l'”Everyman’s Right” garantisce a tutti di esplorare liberamente foreste e territori incontaminati e utilizzare le aree naturali a scopo ricreativo, ovviamente sempre nel massimo rispetto dell’ambiente e senza lasciare tracce che alterino l’ecosistema.

Da Helsinki, è poi facile organizzarsi via treno ( (in meno di due ora a partire da 13 euro) per andare alla scoperta di Turku, la città più antica della Finlandia affacciata sul Mar Baltico o a Tampere (un’ora e mezzo di treno a partire da 12 euro) nella Regione dei Laghi e, con oltre 50 saune pubbliche in città e nei dintorni, considerata la  capitale mondiale della sauna. Tra le numerose saune pubbliche presenti a Tampere vi è anche Rajaportin!, la sauna più antica della Finlandia ancora in uso e tappa immancabile per i visitatori che alla ricerca di esperienze all’insegna del relax.

Non mancano piattaforme come Omio per gestire le prenotazioni dei trasporti via terra