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Itinerari in bici

La primavera è la stagione ideale per avventure in bici alla scoperta del territorio italiano tra borghi, enogastronomia se  sapori tipici,  percorsi immersi nella storia o scenari naturali.  Pedalare fa bene, è divertente e con la bici elettrica è alla portata di tutti o quasi. In bici si possono scoprire scenari inconsueti senza fretta, assaporando ogni minuto del viaggio. Per questo il cicloturismo negli ultimi anni è letteralmente esploso portando viaggiatori solitari o in gruppo a scoprire borghi, colline e campagna da un altro punto di vista, quello del sellino. E, allo stesso tempo, il cicloturismo è uno strumento di rigenerazione territoriale, sociale e ambientale che valorizza le comunità locali, tutela i paesaggi e promuove esperienze che lasciano un impatto positivo, per chi pedala e per i luoghi attraversati.
Ecco alcuni spunti di itinerari per organizzare un week end o un viaggio più articolato in bici, immergendosi nella bellezza del paesaggio ed esplorando il territorio.

. La Ciclovia del Sole: in bici tra piccoli borghi, natura e buon cibo

La Ciclovia del Sole nel tratto Mirandola – Bologna è  un viaggio che coinvolge tutti i sensi nel cuore dell’Emilia-Romagna. Lungo il tragitto, infatti, non mancano le occasioni per assaporare le eccellenze gastronomiche della cucina emiliana dai tortellini ai bolliti misti, dallo gnocco fritto con salumi tipici accompagnati da un bicchiere di Lambrusco Che si tratti di una pedalata rilassante o di un’avventura su due ruote, la Ciclovia del Sole è l’ideale anche per principianti. Il percorso, interamente pianeggiante, si sviluppa lungo l’ex tracciato ferroviario della linea Verona-Bologna, attraversando i  paesaggi rurali della pianura emiliana. Tra campi coltivati, corsi d’acqua e borghi, questa ciclovia tocca località ricche di storia e tradizioni, come Mirandola, San Felice sul Panaro, Crevalcore e San Giovanni in Persiceto, per poi proseguire verso Bologna.

. L’Anello di Perugia in bici nel cuore dell’Umbria

L’Anello di Perugia è un itinerario che combina sport, natura e cultura.
Il percorso, lungo 38 km con un dislivello di 906 metri, si sviluppa prevalentemente su asfalto ed è adatto a biciclette gravel, city bike, mountain bike ed e-bike. Il livello di difficoltà è intermedio. Lungo il tragitto si alternano tratti immersi nella natura a tappe nei borghi storici umbri, dove piazze, antiche fortezze e architetture secolari raccontano secoli di storia. Pedalando, si attraversa Perugia toccando luoghi iconici di questa città come la Fontana Maggiore, la Cattedrale di San Lorenzo e la Rocca Paolina.

. La Ciclovia dei Parchi della Calabria

Pedalare lungo la Ciclovia dei Parchi della Calabria significa attraversare un territorio autentico, dove la natura incontaminata si fonde con le tradizioni di una terra millenaria. Un percorso di 545 km che si snoda tra boschi, borghi e vette dell’Appennino calabrese, toccando quattro aree protette: il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale della Sila, il Parco Naturale Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Premiata con l’Italian Green Road Award 2021 e l’Oscar dell’Ecoturismo 2024, questa Ciclovia rappresenta un modello virtuoso di turismo lento, capace di valorizzare il territorio senza alterarne l’identità.
L’itinerario si sviluppa lungo strade poco trafficate e sentieri ciclabili, con un dislivello impegnativo che regala panorami mozzafiato. Strutturato in 12 tappe, il tracciato offre percorsi adatti a diversi livelli di difficoltà, dalle sezioni più agevoli fino alle impegnative salite appenniniche, riservate ai ciclisti più esperti. La variante verso il Lago Angitola, immerso nel Parco delle Serre, aggiunge un’ulteriore opportunità di scoperta. La Ciclovia inoltre è un viaggio nei sapori autentici della Calabria: dai salumi artigianali ai formaggi tipici come il caciocavallo di Ciminà, dai legumi di montagna ai piatti iconici come il Pesce Stocco.

. Il Parco delle Dune Costiere in bici a ridosso della spiaggia

Non occorre essere dei ciclisti professionisti per regalarsi una pedalata nel Parco delle Dune Costiere: il territorio infatti è sostanzialmente pianeggiante e i percorsi sono ben tenuti e segnalati. Per una prima esplorazione del territorio, si può scegliere un itinerario ad anello che si snoda dall’ex casa cantoniera per 18 km tra uliveti, masserie e dune fino al mare su stradine pianeggianti a basso traffico e, in parte, sterrate. Un breve raccordo conduce dall’ex casa cantoniera alla via Traiana, strada tracciata agli inizi del II secolo d.C. per collegare Roma al porto di Brindisi e facilitare, tra l’altro, il trasporto dell’olio. Dalla via Traiana poi, si prende una stradina sterrata diretta verso la foce del fiume Morelli attraverso distese di uliveti e pascoli,  da cui si intravedono le “lame”canali carsici su cui si aprono grotte. La zona umida del Fiume Morelli, tra i gioielli naturalistici del Parco, è infine angolo incontaminato di natura dominato da dune fossili con oltre 120mila anni di storia alle spalle e costellato da specchi di acqua dolce dove si possono osservare anatre, uccelli migratori, canneti e ginepri pluricentenari.

.Cycling Riviera: in bici in Liguria sulla riviera dei fiori
La Cycling Riviera è un percorso adatto a tutti, in gran parte pianeggiante, dove il mare è protagonista. La ciclabile di 24 km si snoda tra Ospedaletti e San Lorenzo a Mare sul percorso, riconvertito, della dismessa vecchia rete ferroviaria. Riconosciuta tra le ciclabili più belle d’Europa è una delle eccellenze della riviera ligure di Ponente.

. Ciclovia del Mincio, in bici tra natura e cultura
La pista ciclabile del Mincio collega Peschiera del Garda a Mantova in 45 chilometri di pista che si snoda lungo le alzaie del Mincio toccando Valeggio sul Mincio, Borghetto, Pozzolo e, infine, Mantova. Il percorso è pianeggiante, abbastanza ombreggiato e costellato di una nutrita presenza di fauna, per lo più di uccelli. In primavera le fioriture del Parco del Mincio regalano un’atmosfera indimenticabile.

. Ciclovia Meridiana per scoprire in bici l’Appeninno Lucano
La Ciclovia Meridiana attraversa il Parco dell’Appennino Lucano con un tracciato principale ad anello di 295 km (6.110 m di dislivello), prevalentemente su strade a basso traffico,  suddivisibile in due circuiti autonomi. Il sistema include cinque percorsi di intersezione, un anello pianeggiante nella Val d’Agri e un tracciato MTB “La via dell’acqua”. La Ciclovia ricalca parzialmente l’antica Via Herculia.

-La Via dei Templi e dei Borghi” per attraversare in bici la storia della Sicilia
La Via dei Templi e dei Borghi collega Catania, Agrigento e Palermo, attraversando alcune delle zone più suggestive della Sicilia. Questo percorso è pensato per offrire un’esperienza immersiva tra storia, archeologia, enogastronomia e natura, con tappe nei borghi più affascinanti dell’entroterra siciliano.

. Ciclovia del Trasimeno in bici in riva al lago
La Ciclovia del Trasimeno è un percorso ad anello di circa 60 km che abbraccia il lago Trasimeno, ideale per ogni tipo di ciclista. Con i suoi scorci panoramici, i lidi tranquilli e i borghi pittoreschi, rappresenta la cornice perfetta per una vacanza in bici indimenticabile.




Erl, il palcoscenico culturale delle Alpi

Erl è un minuscolo piccolo paese della regione austriaca di Kufstein che, grazie alla presenza di due futuristici (e giganteschi) teatri si trasforma in un vero e proprio palcoscenico delle Alpi con enti culturali di eco internazionale. E quest’anno è l’anno giusto per organizzare un viaggio in questo angolo di Tirolo peraltro comodamente raggiungibile in treno da Verona.

Quest’anno, a Erl vanno in scena i “Passionsspiele” che dal 2013 sono inseriti nella lista dei Patrimoni orali e immateriali dell’Umanità quale opera d’arte che contraddistingue e ha contraddistinto nei secoli questa parte dell’Austria. Tutti i sabati e le domeniche compresi tra il 25 maggio e il l 4 ottobre 2025 verranno portate in scena le esibizioni teatrali nel celebre teatro “Passionsspielhaus” costruito 60 anni fa appositamente per recitare la Passione. Si tratta di un teatro dall’incredibile acustica e dal design particolare. Non potendo essere riscaldato è utilizzato solo dalla tardi primavera ad inizio autunno.

Erl minuscolo paese del Tirolo
Immagine per gentile concessione ufficio stampa Kufstein

Dal 1623 a Erl, ogni sei anni, va in scena da maggio a ottobre  al “Passionsspielhaus“(Teatro della Passione)  la rappresentazione sacra della Passione di Cristo che coinvolge praticamente tutto il villaggio tra comparsi, attori e cantanti. Si tratta della rappresentazione teatrale in lingua tedesca più antica al mondo. Da quattrocento anni questa tradizione è portata avanti dagli abitanti Erl, i quali, per salire sul palco nelle antiche vesti di chi conobbe Gesù, non tagliano capelli e barba per parecchi mesi antecedenti i Passionsspiele. Sul paco infatti salgono oltre 600 persone, la metà degli abitanti di Erl, a recitare i Passionsspiele.  Lo stesso Passionsspielhaus ospita fino a 1500 persone, più di tutti gli abitanti di Erl, eppure in occasione della rappresentazione della Passione di Cristo è sempre esaurito. I i numeri hanno dell’incredibile e, anche per questo si ritiene che il Passionsspielhaus sia un punto fondamentale della vita culturale di Erl e di tutto il Kufsteinerland, il territorio tirolese che gravita intorno Kufstein e che comprende anche Erl.
Oltre al “Passionsspielhaus” ovvero “Teatro della Passione” dove per tutta estate vanno in scena i Passionsspiele, Erl vanta un secondo teatro innovativo, dalla forma futuristica: si chiama Festspielhaus e sorge vicino al Passionsspielhaus. Qui si tengono numerosi eventi e festival musicali durante tutto l’anno, rassegne di opere liriche e concerti di musica da camera di alto livello rendendo la regione di Kufstein il “palcoscenico culturale” delle Alpi.

Erl è celebre anche per la Blaue Quelle, una fonte d’acqua molto speciale in quanto si tratta di un luogo energetico. Circa 700 litri di acqua potabile sgorgano dalla terra ogni secondo alla temperatura di 8,1 gradi e alimentano un piccolo laghetto, una sorta di piscina naturale che brilla di tonalità iridescenti di verde, blu e turchese, a seconda di come i raggi del sole illuminano lo specchio d’acqua.

 




Courmayeur brinda alla primavera

Courmayeur chiude la stagione invernale e brinda primavera con un calendario ricco di eventi che accompagnano il risveglio e con la nuova cantina presso il Pavillon du Mont Fréty di Skyway Monte Bianco. della natura che trasforma la montagna in un paradiso per gli amanti delle attività all’aria aperta

Il 5 aprile si tiene l’Hardbooter’s Day, e una giornata all’insegna dello sport, del divertimento e dello stile vintage. L’atmosfera si carica di energia tra gare goliardiche, una spettacolare water slide e la sfida per il titolo di King of Style.

Il 21 aprile è la volta della 27ème Foire de la Pâquerette, la tradizionale fiera dell’artigianato valdostano che trasformerà il centro storico di Courmayeur in un vivace mercato all’aperto, tra bancarelle ricche di creazioni in legno, ferro battuto e vimini.

A Courmayeur comunque si scia nel comprensorio ai piedi del Monte Bianco fino al 6 aprile, senza considerare che con lo Skyway Monte Bianco si raggiungono i  3.466 m di Punta Helbronner da cui parte uno degli itinerari iconici in fuoripistia. Si attraverano ghiacciai, la Mer de Glace, per poi approdare a Chamonix dopo aver coperto un dislivello di circa 2.500 metri.

Per i meno sportivi la risalita sullo Skyway Monte Bianco può essere l’occasione per visitare la Cave Mont Blanc che ha recentemente inaugurato la sua nuova cantina d’alta quota a 2.173 metri presso il Pavillon du Mont Fréty di Skyway Monte Bianco. A dieci anni dall’apertura della prima cantina con laboratorio di spumantizzazione presso la stazione intermedia, ha preso vita il nuovo concept, progettato in collaborazione con lo studio di architettura Giò Forma. Proprio qui a 2.173 metri è prodotto lo spumante Pas dosé “Cuvée des Guides”, un omaggio alla montagna e alle Guide Alpine di Courmayeur. L’intero processo di spumantizzazione  avviene in quota in condizioni di altitudine, temperatura e pressione atmosferica uniche. Dal 2022, Cave Mont Blanc, in collaborazione con il dipartimento di Enologia dell’Università di Torino, sta studiando come l’ambiente d’alta quota influenzi il processo di spumantizzazione i cui risultati definitivi sono attesi entro fine anno. La nuova cantina sperimentale del Pavillon è un invito a celebrare l’altezza e a superare i limiti.

Con la chiusura della stagione sciistica, il risveglio della natura  trasforma la montagna in un paradiso per gli amanti delle attività all’aria aperta. Le valli Vény e Ferret diventano protagoniste delle escursioni a piedi o in mountain bike, mentre le acque della Dora offrono l’opportunità di vivere il brivido del rafting, di esplorare il fiume in kayak o di provare il canyoning tra gole e cascate.

 

 




Murcia, eredità millenaria e fiesta

Ci sono tanti motivi per visitare Murcia, nel Sud-Est della Spagna che celebra i 1200 anni dalla sua fondazione ad opera dell’emiro Abderramán II:  l’eredità culturale, l’enogastronomia e ancora di più le feste. Murcia, allora Medina Mursiya, è divenuta fin da subito un  importante centro economico grazie alle tecniche idrauliche che ne hanno sfruttato la vicinanza del fiume Segura alla città, creando una complessa rete di canali di irrigazione, condotte, dighe, ruote, idrovore e acquedotti che servirono per sfruttare le risorse della fertile pianura del Segura. Fu così costruita una città con 90 torri difensive e 16 porte d’ingresso di cui si conservano ancora alcuni resti e, nel corso del XII secolo, Murcia fiorì come importante centro economico e politico, con la realizzazione di numerose opere pubbliche, edifici religiosi e fortezze.
Cattedrali e antichi palazzi La città vecchia si estende lungo Segura, con strade ricche di storia che conservano i nomi delle antiche corporazioni che vi avevano sede,  Platería, Trapería e Vidrieros.  Sulla piazza del Cardenal Belluga si ergono due gioielli architettonici di Murcia: il Palazzo Episcopale con facciata rococò e cortile churrigueresco, e la Cattedrale. costruita a partire dalla fine del XIV secolo e caratterizzata da una sovrapposizione di stili. Il barocco a Murcia è ampiamente rappresentato da edifici religiosi come la chiesa della Merced, la chiesa convento di Santa Ana, la chiesa di Santo Domingo, San Nicolás e San Miguel. Va
Celebrazioni  Gli eventi che si susseguono nel corso dell’anno sono un’occasione perfetta per esplorare la città. Dalla Settimana Santa, al curioso Funerale della Sardina, sfilata popolare che risale al 1850, quando un gruppo di studenti decise di formare un corteo presieduto da una sardina che simbolizzava il digiuno e l’astinenza,al Bando de la Huerta, che da oltre centocinquanta anni si tiene il primo martedì dopo Pasqua e  rappresenta un’esaltazione della gastronomia e del folclore della regione, con sfilate, costumi tradizionali, degustazione di prodotti tipici e lettura di versi in panocho (il dialetto della campagna). A 1.200 anni dalla fondazione della città, Murcia continua a celebrare ogni settembre (dall’8 al 15 settembre) la sua Festa dei Mori e dei Cristiani, riconosciuta già come Festa di Interesse Turistico Nazionale le cui origini risalgono  al XV secolo. La Festa dei Mori e dei Cristiani di Murcia ricorda due grandi eventi, la fondazione della città di Murcia nell’anno 825 da parte di Abderraman II e la consegna delle chiavi dei musulmani all’Infante di Castiglia e poi al re Alfonso X Il Saggio, nel 1243.  Le Feste dei Mori (i Romani li chiamavano Mauros, poiché provenivano dalla Mauretania, che per loro era l’intera Africa settentrionale) e dei Cristiani, sono molto popolari in Spagna. Si stima che siano più di 220 le città che ne celebrano. A Murcia la giornata principale della Festa dei Mori e dei Cristiani è quella del sabato in cui si tiene la grande parata. La domenica si svolge l’Ambasciata (una rappresentazione che trae origine dal teatro popolare dei secoli XVI, XVII e XVIII) della Fondazione di Murcia, in Plaza del Cardenal Belluga, con l’attuale Cattedrale e l’antica moschea sullo sfondo. Il lunedì, invece, è la volta dell’Ambasciata della consegna delle chiavi, in occasione della quale viene inscenato l’ingresso trionfale dell’Infante Alfonso di Castiglia a Murcia, per poi ricevere le chiavi della città. Durante i giorni della festa, ci sono molti altri eventi: dai queimadas alle presentazioni di portabandiera e re, dai tornei di scacchi alle processioni del pane, oltre all’offerta di fiori e alla presentazione dei bambini nati l’anno precedente alla Vergine di Arrixaca. E ogni giorno, al calar della sera, mori e cristiani si riuniscono, ancora una volta, nell’Accampamento Medievale, situato accanto al Paseo del Malecón, dove ogni cabila o mesnada ha il suo spazio, un luogo di incontro, divertimento e convivenza, con diverse specialità gastronomiche .
Gastronomia La gastronomia murciana vede come protagonisti stufati e piatti tipici come il pisto huertano (con peperoni, cipolle e pomodori), lo stufato di ceci e bietole o lo zarangollo (zucchine, uova e cipolle), accompagnati da vini a denominazione di origine di Murcia, Bullas, Yecla e Jumilla.



Helsinki festeggia gli 80 anni dei Moomin

I Moomin  (o Mumin), tra i personaggi più amati della cultura finlandese creati da Tove Jansson, festeggiano i loro primi 80 anni a Helsinki.

Simili a ippopotami bianchi, i Moomin  compaiono in una serie di libri illustrati per bambini pubblicati dalla casa editrice Schlidts a partire dal 1945 e da allora sono stati tradotti in più di cinquanta lingue (italiano compreso) oltre ad essere diventati protagonisti di serie tv, spettacoli e cartoni animati. Il primo libro, ottant’anni fa alla fine della seconda guerra mondiale, vedeva i Moomin  cercare un posto sicuro per la famiglia per poi trovarlo nella Moominvalley.

Helsinki, luogo di nascita della scrittrice e illustratrice di queste creature (e non solo), celebra l’anniversario della famiglia che è diventata vera e propria icona finlandese con due esposizioni tutte da scoprire, insieme alle innumerevoli opportunità per esplorare la città ripercorrendo le orme di Tove Jansson. “La porta è sempre aperta”, tema scelto per festeggiare il compleanno dell’icona finlandese, evidenzia i valori di eguaglianza, inclusione e aperture che hanno ispirato il lavoro e la vita dell’artista. Tutti infatti sono benvenuti nella valle dei Moomin, indipendentemente dall’età, dalla provenienza e dall’identità.

I Moomin all’Ham Helsinki Art Museum  “Tove Jansson: Paradis” è la mostra dedicata all’Ham di Helsinki aperta fino al 6 aprile.  L’esposizione celebra il lavoro di Jansson con oltre 180 opere inclusi, per la prima volta, i murales creati dall’artista tra il 1940 e il 1950. L’Ham ospita anche una galleria permanente dedicata a Jansson con lavori esposti a rotazione.

I Moomin all’Architecture and Design Museum Helsinki A ottobre è prevista una esposizione presso l’Architecture e Design Museum di Helsinki che punta ad esplorare la visione dell’artista sul design iniziando proprio dal mondo accogliente, sicuro e pieno di gioia creato nei Moomin.

Il Moomin Museum di Tampere Uscendo dalla capitale finlandese, a Tampere, il museo ospita esposizioni che mettono in relazione la vita di Tove Jansson con le storie di queste creature fantastiche oltre a disegni, dipinti e bozzetti originali dedicati a queste creature.

Il Moomin World di Naantali e la Moomin Ice Cave di Leppävirta Nei pressi di Turku, a Naantali, il parco a tema di apre nella stagione estiva, mentre, verso Kuopio, presso la Moomin Ice Cave di Leppävirta si scende nella  grotta sotterranea, situata a 30 metri sotto terra per ammirare le sculture di ghiaccio e provare lo scivolo di ghiaccio.

 




Da Nova Gorica ai territori di confine

La nomina di Nova Gorica e Gorizia come Capitali Europee della Cultura (o meglio come prima Capitale europea della cultura transfrontaliera ) offre l’occasione ideale per esplorare queste terre di confine. Le due città non potrebbero apparire più diverse. Una, sul lato italiano, si sviluppa a partire da un centro storico medievale dominato da un castello in cima a una delle colline che costellano la destra  del fiume Isonzo; l’altra, slovena, è invece una città orientata tutta al futuro o, almeno, a quello che alla metà del Novecento si pensava il futuro sarebbe stato.

Nova Gorica, che i locali chiamano Gorica (mentre quella italiana è identificata come Stara Gorica, Gorizia Vecchia) è nata solo nel secondo dopoguerra, per dare un capoluogo a tutta quell’area del goriziano che nel 1947 era stata assegnata alla Jugoslavia. Concepito dall’architetto sloveno Edvard Ravnikar,  il nuovo agglomerato urbano si è fin da subito configurato come un manifesto del modernismo socialista, fatto di ampie prospettive e caseggiati in cemento armato, proiettato a un’idea di futuro che appare mai però del tutto compiuta.

Un’altra idea di futuro era quella che avevano avuto, qualche decennio prima, gli Austriaci, artefici della ferrovia Transalpina che collegava, in epoca asburgica, quella che oggi è Nova Gorica a Trieste e Salisburgo, allora tutte parte dello stesso Impero.

L’elegante e monumentale edificio insiste sulla piazza omonima, attraversata durante il secolo scorso dal confine non solo tra la Slovenia jugoslava e l’Italia, ma anche tra blocco occidentale e blocco orientale. Qui, dove permane una placca in memoria di questa stagione passata, simbolo oggi di unione e della neonata Capitale Europea della Cultura, correva una cortina di filo spinato che per decenni ha invece diviso le due Gorizie.

Terre di confine: Isonzo, Brda e Valle del Vipava La nomina di Nova Gorica, insieme a Gorizia, a Capitale Europea della Cultura  è un’occasione di scoperta non solo per le due città, ma anche per tutti i territori di confine che le circondano: Brda, ad esempio, una regione di frontiera che prende il nome dai colli che ne tratteggiano il profilo (nella parte friulana si chiama, non a caso, Collio) e tra le regioni vinicole da scoprire nel mondo. Oltre alla cultura enogastronomica che ha dato vita a marchi come Brdalicious, Brda si distingue anche come destinazione escursionistica. Da qui infatti passano due tappe del Alpe Adria Trail, due tappe del Juliana Trail e il Sentiero della Pace sul monte Sabotino).

Appena fuori dall’abitato di Nova Gorica si apre la Valle del Vipava (Vipacco), una terra di vini pregiati dove a dominare è il bianco autoctono Zelèn, contraddistinto da riflessi verdolini e note fruttate di mela e pera: Vipava è il luogo perfetto da esplorare a piedi o in bicicletta tra le sue  colline. Nel monastero francescano di Kostanjevica riposa infine, insieme alla sua famiglia, l’ultimo Re di Francia della dinastia borbonica, Carlo X. Il re, deposto dalla rivoluzione del 1830, fece di Gorizia l’approdo del suo esilio.  Tra i simboli di questa terra, è immancabile la vista sulla valle e sul fiume Isonzo dal ponte di Salcano, il più grande ponte ferroviario sospeso in pietra del mondo che in estate diventa l’unico luogo in Slovenia dove è possibile praticare il bungee-jumping.

Enogastronomia senza frontiere  L’occasione per organizzare un fine settimana a Nova Gorica e nei territori di confine potrebbe essere ispirata da alcuni eventi come: Le Giornate delle Cantine Aperte (15-16 giugno) in cui 37 viticoltori di Brda aprono le loro cantine ai visitatori e Gusti senza frontiere (26-28/09/2025) che unisce il Borderless Beer, un evento che si tiene tradizionalmente nel Piazzale della Transalpina – trg Evrope, dove un bar è diviso esattamente a metà dal confine tra Slovenia e Italia e  uno dei più grandi festival enogastronomici della regione, Gusti di Frontiera a Gorizia.




A Dresda va in scena il Carnevale Veneziano dell’Elba

A Dresda, dal 28 febbraio al 2 marzo, va in scena il Carnevale Veneziano dell’Elba, un evento che reinterpreta la storica tradizione del Carnevale italiano.

Il programma trasforma Dresda in un palcoscenico barocco per tre giorni di festeggiamenti, con momenti di spettacolo, cultura e convivialità. L’inaugurazione avverrà venerdì sera 28 febbraio con un buffet italiano all’Hilton Dresden. Il momento clou è previsto sabato 1° marzo con una  passeggiata in maschere e abiti veneziani attraverso il  centro storico di Dresda, arricchita da spettacoli di danza. Dopo una pausa caffè nel palazzo residenziale, i partecipanti possono visitare in costume le storiche sale del Palazzo Reale, un tempo teatro delle celebrazioni del Carnevale Veneziano dell’Elba da pIl percorso  attraversa i luoghi simbolo di Dresda: la Neumarkt, Altmarktgalerie, Schloßstraße, Stallhof, Fürstenzug, Brühlsche Terrasse e il Brühlschen Garten.arte della corte sassone.

Per gli appassionati di storia e danza, la giornata prosegue con una conferenza dedicata ai festeggiamenti e alle danze barocche nella storica Kügelgenhaus. La serata si conclude  con unel cortile barocco dell’Hotel Bellevue, un tempo sede dell’ufficio del capomastro Pöppelmann.

A chiudere il weekend di festeggiamenti, domenica pomeriggio il Travestie Revue Theater Carte Blanche  porta in scena lo spettacolo “Maskentanz”, un’esibizione scenica ispirata alla “joie de vivre” barocca veneziana.

 




Al via l’avventura con I Misteri del Monte Rosa

“I Misteri del Monte Rosa” sono una proposta di avventura, sul modello dell’escape village,  per scoprire luoghi, leggende e tradizioni di Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme e Issogne.
L’idea è quella di coinvolgere i partecipanti, grazie ai kit distribuiti dall’ufficio del turismo in giochi e enigmi che portino, tappa dopo tappa, alla scoperta del territorio del Monte Rosa.  Attraverso il gioco saranno raccontate ai viaggiatori di tutte le età le bellezze dei villaggi , rivelando il fascino delle leggende popolari, eredità culturale di inestimabile valore per le valli coinvolte. Le quattro esperienze sui misteri del Monte Rosa saranno disponibili 365 giorni l’anno a partire da dicembre 2024 e con tre eventi inaugurali: l8 dicembre 2024 a Brusson, il 27 dicembre 2024 -per Issogne e il 28 dicembre 2024 a Challand-Saint-Anselme. Per informazioni:  info@valdayasmonterosa.com.

Sempre a dicembre a stagione, dal fine settimana dell’Immacolata, prende il via la stagione della neve  del Monte Rosa nel comprensorio Tre Valli si inizierà a sciare da venerdì 6 dicembre con la messa in moto degli impianti che collegano Val d’AyasValle di Gressoney e Valsesia, attivi fino al 21 aprile 2025 (con l’eccezione dei settori di Champoluc-Crest e Punta Jolanda, in chiusura domenica 13 aprile).   Nelle Ski Area satellite, invece, gli impianti saranno attivi nei weekend 7-8 e 14-15 dicembre e, quindi, ogni giorno a partire dal 21 dicembre. Apertura continuativa fino al 16 marzo per AntagnodBrusson e Gressoney-Saint-Jean, che chiuderanno definitivamente la stagione il successivo weekend 22-23 marzo; gli impianti di Alpe di Mera resteranno attivi ogni giorno fino al 23 marzo, mentre quelli di Champorcher fino al 30.




A Londra per i 200 anni della National Gallery

Un week end a Londra è sempre un’ottima idea. Ma quest’anno c’è una ragione in più per addentrarsi nella City: la celebrazione, il prossimo 10 maggio, dei duecento anni della National Gallery (NG200). Per l’occasione la pinacoteca ha organizzato un ricco calendario di appuntamenti che coinvolgeranno Londra e non solo. Tutti sono invitati a partecipare.

Il 10 maggio infatti in 12 musei e gallerie della Gran Bretagna sono attesi altrettanti capolavori della collezione della National Gallery.  Nella centralissima Trafalgar Square a Londra, sede della galleria, è invece in programma un festival estivo che si ripromettere di accendere la creatività dei visitator, mentre le sale della pinacoteca saranno coinvolte in un nuovo allestimento con pannelli tematici, sorprendenti conversazioni con gli artisti  e accostamenti inconsueti.

Le celebrazioni della pinacoteca di Londra prevedono inoltre esposizioni, mostre (tra cui una dedicata a Vincent Van Gogh artista di cui la National Gallery celebra quest’anno i cent’anni dalla acquisizione di due capolavori, La sedia di Vincent” e “Girasoli”; e una sull’arte senese del XIV secolo), incontri e workshop in grado di coinvolgere il pubblico più vasto, oltre che all’ambizioso progetto architettonico che passa dalla valorizzazione dell’atrio dell’ala Sainsbury per migliorare l’accoglienza ai visitatori, al nuovo centro di ricerca fino alla riqualificazione dello spazio esterno.

La National Gallery, è stata fondata nel 1824 in seguito alla decisione del Parlamento inglese di acquisire 38 dipinti dal banchier John Julius Angerstein. Oggi il museo di Londra può contare su un patrimonio di oltre 2300 dipinti e le sue collezioni sono visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 10 alle 18.00 (fino alle 21.00 il venerdì sera).




Primavera a Bressanone con il Water Light Festival

Dal 24 aprile al 12 maggio, Bressanone si accende con il Water Light Festival, un’occasione da non perdere per visitare il borgo altoatesino attraversato dall’Isarco e dal Rienza e circondato dalle Dolomiti. A Bressanone la storia dell’antica città vescovile si fonde con una natura rigogliosa a portata di mano. A soli sette  chilometri  da Bressanone, la Plose offre una estesa area escursionistica affacciata sulle Dolomiti.

 Il Water Light Festival di Bressanone celebra la magia dell’acqua attraverso uno spettacolo di luci e suoni che trasforma la città in un’opera d’arte illuminata. Le sponde del fiume Isarco, le fontane e i luoghi d’acqua si animano di sera a Bressanone e di giorno all’Abbazia di Novacella con installazioni luminose e proiezioni che narrano storie legate all’acqua. L’acqua e la luce diventano mezzo di espressione artistica che parla tutte le lingue e costruisce ponti tra le culture. Nelle loro installazioni, gli artisti esplorano il tema della sostenibilità e ne danno interpretazioni sorprendenti, inaspettate e stimolanti.

Girando nel centro storico di Bressanone, si scoprono le 15 affascinanti opere di light art di cui solo tre a pagamento. Tra gli artisti presenti a Bressanone per il Festival ci sono: Philipp Artus, Tom Groll, RaumZeitPiraten dalla Germania, Piero Gilardi dall’Italia, Ocubo dal Portogallo, Onionlab, Studio Toer, Xavi Bové dalla Spagna, Tokyo Blue dalla Danimarca,  Julia Dantonnet dalla Francia e Matej Bizovičar e Tilen Sepič dalla Slovenia. Esther Stocker, Georg Ladurner, Moritz Brunner e Fabian Feichter, fanno parte degli artisti locali altoatesini del Festival.

Le 19 opere installate presso l’Abbazia di Novacella fino al 29 giugno sono invece firmate da:: Laurence Bonvin (Svizzera), Martina Dal Brollo (Italia), Sara Förster (Germania), Dorra Hichri (Tunisia), Annika Hippler (Germania), Julian Hölscher (Germania), Anish Kapoor (India-Gran Bretagna), Brigitte Kowanz (Austria), Heinz Mack (Germania), Atelier Mejia Wälz (Germania), François Morellet (Francia), Jakub Nepraš (Repubblica Ceca), Charly Nijensohn (Argentina), Juan Francisco Rodriguez (Colombia), Jazmin Rojas Forero (Colombia), Nicolás Rupcich (Cile), Keith Sonnier (USA), Rosmarie Weinlich (Germania).

Non solo acqua. Contemporaneamente al Water Light Festival infatti, il 27 e il 28 aprile, va in scena la Primavera di Novacella, un appuntamento per scoprire i sorprendenti vini del territorio, la regione vinicola più settentrionale d’Italia. Per il 2024, la guida enologica Gambero Rosso ha assegnato la massima onorificenza di “3 bicchieri” alla Cantina dell’Abbazia di Novacella (Grüner Veltliner Praepositus 2021), alla Cantina Valle Isarco (Kerner Aristos 2022) e al Köfererhof (Sylvaner R 2021)