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Alsazia, una destinazione gourmande

L’Alsazia con i suoi castelli arroccati sulle dolci colline come il medioevale Haut Koenigsbourg, la suggestiva Strasburgo, la natura selvaggia con le sue foreste infinite e una tradizione gourmande tutta da scoprire, si propone come ideale per i prossimi ponti e, per chi può,  anche per una vacanza anche più lunga.

Route des Vins d'Alsace--®Tristan VuanoCathédrale de Strasbourg-®IstockICE CATTIN @ Cattin

Punto di partenza? L’irresistibile Strada dei Vini, 120 chilometri che, da nord a sud, attraversano una campagna tappezzata di vitigni e pittoreschi villaggi a graticcio (a iniziare da Selestat nota anche per la Bibliothèque Humanist e da  Riquewihr con i suoi imponenti bastioni e il Dolder, un portale a graticcio del 1200 sormontato da una torre campanaria) e che portano a una destinazione che è prorio il caso di definire divina: i 50 Gran Cru. Qui è emozionante dove perdersi fra le stradine dei piccoli villaggi, scoprire nidi di cicogna (a Hunawihr, chiamato il villaggio delle cicogne, nidificano oltre 100 cicogne  che vivono prevalentemente nella zona gestita dal Centre de Reintroduction de Cigognes), entrare nei cortili dei produttori di vino e ascoltarli mentre declinano la poesia del proprio terroir: riesling, gewurztraminer, sylvaner, pinot noir… e poi, inevitabilmente, lasciarsi tentare e riempire i calici per cogliere l’anima e i segreti dei vini d’Alsazia. Proprietà e cantine vinicole del territorio propongono diverse occasioni di ospitalità e scoperta tra laboratori di degustazione, casinò del vino, degustazioni alla cieca, quiz sugli aromi.

Vignoble Rangen Thann-®AAA-MeyerVin et Vignoble-®Zvardon-Editions du SigneRiquewihr et son vignoble-®Tristan VuanoDétails Bibliothèque Humaniste - Sélestat-P-Mod Ville de Sélestat. (2)

Un buon inizio è il Domaine Cattin di Voegtlinshoffen affonda le sue radici addirittura la 18° secolo. Stabilitasi qui dal 1720 e proprietaria di circa 70 ettari di vigne, la famiglia Cattin costituisce una delle più grandi case vinicole alsaziane che lavora il proprio vigneto. Oggi, Anaïs e Jacques Cattin sono la 13° generazione di viticoltori con sede a Vœgtlinshoffen, sulle alture dei vigneti alsaziani, a pochi chilometri da Colmar, tra i borghi più suggestivi dell’Alsazia e con un mercatino di natale particolarmente pittoresco. Qui il visitatore si trova immerso nel mondo del domaine, con uno showroom che lascia vedere l’attività della cantina dietro una spettacolare vetrata. Ma il luogo sorprende soprattutto per il rooftop, con una vista a 360° sui vigneti. Uno spazio inedito che propone laboratori di degustazione a tema sui vini della proprietà e sugli abbinamenti piatti e vini.

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Détails Bibliothèque Humaniste - Sélestat-P-Mod Ville de Sélestat

Da non perdere poi:
Arthur Metz a Marlenheim – www.arthurmetz.com
Wolfberger a Eguisheim – www.wolfberger.com
Domaines Schlumberger a Guebwiller – www.domainesschlumberger.fr
Cave Vinicole di Cleebourg – www.cave.cleebourg.com
Domaine Dirler-Cadé – www.dirler-cade.com
Domaine du Bollenberg – www.bollenberg.com
Cave du Vieil Armand – www.cavevieilarmand.com
Domaine Klipfel a Barr – www.klipfel.com
Château de Riquewihr « Dopf & Irion » a Riquewihr – www.dopffirion.com

Sauna - Nature Spa - La Cheneaudière--®Jérome MondièreSpa - 5 Terres Hôtel à Barr-©Coralie Le Breton - Elles en parlentHall - 5 Terres Hôtel-®Serge Lohner 5 Terres Hôtel

Una buona base di partenza per esplorare il territorio è il Parc Hotel Obernai, struttura familiare iconica della Strada dei Vini d’Alsazia che ne prossimi mesi ha in serbo l’apertura di una sontuosa zona benessere il cui progetto è affidato allo studio SIEGRIST & CONSTANS. Un tempio del design contemporaneo, dai dettagli curati e dalle linee pure, che proporrà in particolare 1 piscina interna con 10 bacini, una piscina esterna infinity, 8 attività Spa, 3 saune, 2 hammam, 4 zone relax inedite, 5 spazi massaggio, un ristorante, un’area fitness e un innovativo boxing studio. Pensato come un viaggio iniziatico confidenziale, la piscina offrirà 10 diversi spaziatmosfera e 90 diverse attrazioni-acquatiche, che permetteranno agli ospiti di rilassarsi in un’acqua riscaldata a 33°, senza mai uscire dalla piscina. Vera rivoluzione, questo percorso balneo-sensoriale è un’esperienza unica. Lo spazio è dotato anche di 5 suites Spa dedicate al benessere, con sale di balneazione e grandi vetrate che offrono una splendida vista sul Massiccio dei Vosgi.
Per una dimensione più intima,  l’Hostellerie La Cheneaudière & Spa a Colroy-la Roche costituisce una struttura di charme in equilibrio perfetto tra la raffinatezza di un Relais et châteaux e l’autenticità della natura attorno.

Per maggiori informazioni:  www.france.fr e www.experience.alsace.com .

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Caramanico Terme, il benessere nella terra di Celestino V

 

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Caramanico Terme è un piccolo angolo di paradiso immerso nel Parco Nazionale della Majella ancora, per fortuna, celato agli occhi die più che raramente si spingono in questo territorio a due ore da Roma.  La distanza da Pescara è di soli quaranta km, ma una volta arrivati a Carmanico Terme sembra di entrare in una dimensione parallela: un piccolo borgo isolato e gentile dalle case di pietra completamente fuori dal tempo e circondato da una natura selvaggia. Non è un caso che proprio questo territorio, sia stato per secoli terra di eremiti che, nella natura, traevano forza e ispirazione.  Il più noto? Celestino V, il Papa del gran rifiuto che, tornato Fra Pietro Angelieri ha cercato rifugio in questa natura, oggi come quasi mille anni fa,  dalla struggente bellezza, dominata da aspri dirupi, picchi, praterie e e da boschi di faggi e frassini, modellati dalla roccia. Ma sul territorio, si contano una cinquantina tra eremi e antichi santuari, rifugio, nel corso dei secoli di mistici, ma anche di briganti e partigiani.

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A Caramanico Terme si arriva inerpicandosi da Pescara su una strada che attraversa gli Appennini, tra minuscoli borghi in pietra e boschi di querce e faggi. La strada, come si usa ormai dire, è “sfidante”, curve a perdifiato, ma con la bella stagione può essere perfino divertente percorrerla sulle due ruote. E soprattutto, una volta arrivati a destinazione, a Caramanico,  lo scenario è di quelli che aprono il cuore: il verde accecante dei boschi e il profumo delle ginestre in fiore che coprono la montagna danno le vertigini mentre lo sguardo vaga nel susseguirsi di montagne che si perde nell’orizzonte e su cui si staglia, maestoso, il profilo a panettone della Majella. Caramanico Terme si protende, con le case del borgo antico serrate su un crinale roccioso, verso la Valle dell’Orta, in un suggestivo susseguirsi di monti, fiumi e lievi ondulazioni con una profondità di scenario che mette i brividi. E, mentre l’orizzonte da Caramanico Terme spazia, senza trovare ostacoli, sull’infinito  le stradine del centro storico corrono ripide verso la parte bassa dell’abitato, dividendosi in vicoli e gradinate, aprendosi in piazzette incorniciate da palazzi e da chiese monumentali medievali.

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In questo borgo medioevale, confluiscono acque termali miracolose dai nomi decisamente evocativi, acque sulfuree e antiossidanti (“La Salute”) e acque diuretiche (“Pisciarello”) che aiutano a depurare l’organismo dalla frenesia quotidiana. Acque in cui immergersi, da bere, da inalare e alla base di prodotti mirati che, sapientemente applicati, purificano e rigenerano la pelle. Trascorrere un week end rigenera, ma una vacanza più lunga può ritemprare mente e fisico in vista dell’autunno. L’offerta non manca tra hotel a tre e a quattro stelle, appartamenti e camere, compreso l’Hotel Terme Maiella (085 92301), un albergo liberty completamente restaurato e inserito all’interno del parco in cui, dai primi del ‘900 è presente lo stabilimento termale storico delle Terme di Caramanico. Ma per una coccola in più l’indirizzo è quello de La Réserve (085 9239502) oasi che oramai da vent’anni, è il posto ideale per dedicare tempo a se stessi a contatto con una terra ricca di acque e di fanghi dalle proprietà terapeutiche, di verde e di aria pura.  L’hotel, progettato dall’architetto milanese Filippo Piattelli (e ristrutturato da Bruno Rainaldi, vincitore del Compasso d’Oro nel 2004) emerge per la sua struttura lineare e per il suo design d’avanguardia (La Réserve infatti era stata selezionato alla VI Biennale), ma al contempo rispettoso delle tradizioni, nel verde abbagliante della valle.

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Qui rigenerarsi è facile come respirare tra piscine termali affacciate sulla valle dell’Orfento, percorsi spa, trattamenti benessere di operatori sempre all’avanguardia  e l’attenta cucina della brigata di Antonello De Maria che, sotto l’occhio vigile del dottor Corrado Pierantoni, propone la tradizione abruzzese rivisitata in chiave salutista per una perfetta rémise en form.  L’offerta benessere conta su un centinaio di alternative tra massaggi orientali e occidentali, rituali termali, trattamenti estii e di medicina estetica per soddisfare, al meglio, le esigenze di ogni tipo di clientela, da quella giornaliera a quella settimanale, che cerca a La Rèserve la strada per ritrovare il proprio benessere.  Tra le novità il massaggio drenante integrato “pride” di Concetta e il trattamento facciale “staminal green” che, in nove passaggi accuratamente spiegati da Maria Grazia, toglie almeno cinque anni dal viso riportando alla luce il “tesoro” nascosto sotto stati di stress e diversi kg di trucco.  Da non perdere poi il massaggio californiano di Rita, operatore con oltre 31 anni di esperienza tra l’Hotel Terme Maiella e La Réserve, grazie ai movimenti molto estesi e avvolgenti sull’intero corpo, aiuta la circolazione e libera la mente dallo stress quotidiano o  il water stretch un trattamento eseguito in acqua che abbina tecniche di rilassamento ad altre di riequilibrio posturale e aiuta  a ritrovare la serenità nella propria vita quotidiana.

 

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Dal 2018 poi ci sarà una ragione in più per spingersi sulle montagne abruzzesi della Majella: tra La Réserve e l’Hotel Maiella Terme sarà infatti costruito un nuovo parco termale di quattro piscine di acqua sulfurea e zone curative, affacciato sulla valle dell’Orfento, dove potersi rilassare ammirando la natura circostante.

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Il benessere a Caramanico Terme passa anche dall’immersione nella natura che circonda il borgo. Il Parco della Majella invita alla scoperta degli imponenti paesaggi costellati da caratteristiche case in pietra e delle antiche chiese romaniche, testimoni di un misticismo che, da sempre, ha pervaso queste valli. A pied, a cavallo, in mountain bike o perfino in quad, un’escursione nel parco nazionale della Majella è sempre rigenerante, Majambiente (085 922343) offre diverse proposte di escursioni organizzate nel Parco e mette a disposizione le proprie competenze per l’organizzazione di escursioni personalizzate con guide professionali. Tra le mete consigliate e adatte a tutti: l’escursione ad anello che scende nella gola scavata dall’Orfento attraverso il sentiero delle scalette; le gole calcaree della valle e del canyon carsico delle “Marmitte Giganti o Rapide di Santa Lucia” e il safari notturno. Per chi ha più tempo la scoperta degli eremi millenari che ancora si trovano, celati, sula Majella, è un percorso decisamente suggestivo.

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Musica, terme e stelle per la Notte Celeste

Save the date: il 17 giugno le terme in Emilia Romagna si vestono a festa con La Notte Celeste 2017, un’occasione da non perdere per trascorrere un week end alla scoperta di borghi e, arte e mare e, allo stesso tempo coccolarsi in alcune delle più note località termali italiane. Per Notte Celeste tutti i 23 centri termali della regione resteranno aperti fino a tarda sera con un fitto programma di iniziative che celebreranno la notte del benessere tra terme, musica, spettacoli e stelle in 19 località, da Salsomaggiore Terme a Riccione. Strade e piazze saranno addobbate sulle tonalità del celeste e del bianco,  i colori che contraddistinguono l’evento. 

 Si può scegliere fra le rustide sulla spiaggia al calar del sole a Rimini e a Punta Marina, i tour guidati fra le palazzine Liberty di Salsomaggiore Terme, le feste in piscina, a Monterenzio, a Riolo Terme, a Cervia. A Riccione c’è il concerto anni ’70 di Ivan Cattaneo nel giardino delle Terme. Si balla sotto le stelle a Castrocaro e in piazza a Bagno di Romagna. A Bertinoro si può stendere una tovaglia sull’erba per un pic nic celeste. A Castel San Pietro Terme va in scena uno spettacolo musicale con giochi di luci e mapping 3D, mentre a Sassuolo si terrà l’esibizione dei talenti televisivi di Italia’s got Talent. A Porretta Terme chiunque sappia suonare la chitarra può avere l’occasione della sua vita e far parte del concerto corale “Mille Chitarre”, mentre a Monticelli si sorseggiano apertivi celesti sul solarium sotto le stelle. In alcuni comuni le iniziative partiranno già dal giovedì pomeriggio.

Il filo conduttore del 2017 è la “pavement art”, un’installazione che trasforma un semplice pavimento in un luogo da sogno virtuale. In ogni località il pubblico si potrà posizionare in un punto “magico”, dove avrà la sensazione di trovarsi in mezzo ad un luogo incantato.

Salsomaggiore Terme e le sue Terme (Pr)

Il centro di Salsomaggiore Terme sarà animato con visite guidate lungo i percorsi del Liberty. A Palazzo Berzieri, sede delle terme, ci sarà l’installazione della Pavement Art. Alle 21 la festa in Piazzale Berzieri per lo spettacolo di Radio Number One. Il lancio di palloncini luminosi concluderà la serata.  Info 0524/82111

Terme di Monticelli (Pr)

Musica dal vivo sotto le stelle presso il centro termale. Dalle ore 19 aperitivi. Gran finale con il lancio di palloncini luminosi. Info 0521/657425

Sassuolo e le Terme della Salvarola (Mo)

Alle 21.30 piazza Garibaldi si accenderà con l’Art Festival dove sono attesi gli artisti di Italia’s Got Talent. Non mancheranno la Pavement Art e il lancio di palloncini. Info 0536/987530 – 880801

Terme dell’Agriturismo a Monterenzio (Bo)

Alle Terme dell’Agriturismo La Notte Celeste sarà celebrata un pool party, una festa in una piscina di acqua termale, con dj set, buffet e cocktail bar a bordo piscina. Si ballerà fino a tardi sotto le stelle in un party estivo originale a pochi chilometri da Bologna. C’è la possibilità di fermarsi anche la notte nelle case coloniche della struttura. Nell’area piscina sarà installata la Pavement Art e da qui si potrà assistere al lancio di palloncini luminosi. Info 051/929791

Castel San Pietro Terme e le sue Terme (Bo)

Il centro medioevale di Castel San Pietro si riempirà fin dal mattino di sabato con i mercatini del cibo di qualità Quest’anno c’è il “trenino celeste” che farà la spola fra il borgo e il centro termale. La sera spettacolo musicale con giochi di luci e mapping 3D. Tanti intrattenimenti alle Terme dove sarà installata la Pavement Art. Per concludere la serata, il lancio di palloncini e un appetitoso spuntino celeste. Info 051/6954159

Porretta Terme Comune di Alto Reno Terme e le sue Terme (Bo)

Nel corso de La Notte Celeste ci saranno anche concerti di pop music e ska e di cover music (ore 21). Domenica arrivano la Banda di Porretta (ore 14), le animazioni con Radio Number One e (ore 16. 30) lo spettacolare concerto 1000 Chitarre, raduno dove chiunque può esibirsi. E fino al 24 giugno c’è una mostra sul Liberty nel centro termale. Info 0534/521111

Terme di Punta Marina (Ra)

Tutti possono iscriversi al grande torneo di beach-volley sulla spiaggia con tanto di festa finale in riva al mare a base di musica e birra e salsicce alla griglia. E’ questo il programma di Punta Marina per La Notte Celeste. Non mancherà l’installazione tridimensionale della Pavement Art per lo scatto fotografico da condividere sui social. Info 05444/37222

 

Castrocaro Terme e Grand Hotel Terme & Spa (Fc)

Per chi andrà a Castrocaro per il weekend, la festa comincia giovedì sera con una commedia dialettale in piazza. Venerdì pomeriggio c’è un percorso benessere alle terme, aperitivi con musica dal vivo, infine il concerto gospel in piazza. Sabato proseguono i tour guidati alle terme e alla Città Fortezza di Terra del Sole e alle 20.30 decolla la festa de La Notte Celeste con musica i tutta città e lancio di palloncini. Domenica visita guidata alla Fortezza di Castrocaro. Info 0543/769631

Bagno di Romagna e le sue Terme (Fc)

Venerdì i negozi faranno sconti alle donne. La sera festa in piazza con musiche e danze. Sabato pomeriggio in piazza c’è una riedizione di Giochi Senza Frontiere per i più piccoli mentre la sera la piazza si anima con uno spettacolo in piazza dedicato all’acqua e lancio dei palloncini luminosi. Domenica si chiude con la Gran Fondo del Capitano, una grande festa per ciclisti e spettatori. Info 0543/ 911046

Bertinoro e Grand Hotel Terme della Fratta (Fc)

Venerdì 16 giugno stand gastronomici e musica dal vivo e sport al centro sportivo comunale. Sabato 17 La Notte Celeste entra nel vivo con l’aperitivo celeste nel giardino del centro termale con degustazione dei vini e dei prodotti gastronomici del territorio. Il pubblico potrà partecipare a un’escursione guidata alla scoperta delle fonti e poi stendere una coperta per una cena a picnic nel parco delle terme. La serata prosegue con un concerto celeste con musica dal vivo. Alle 23.30 lancio dei palloncini luminosi. Domenica mattina il concerto di buongiorno nel parco e una piccola colazione. Alle10.30 visita guidata alle sette e preziose fonti termali. Info 0543/469213

Cervia e le sue Terme (Ra)

Sarà un weekend dedicato al benessere e all’attività sportiva. Venerdì all’alba (ore 6) a Pinarella c’è risveglio in riva al mare con la pratica del Qi gong. Alle 9 passeggiata nordica tra mare e pineta a Milano Marittima e per tutto il giorno visite guidate alle saline di Cervia a bordo di una barca. Alle 19 occhi puntati sul tramonto in salina (su prenotazione). Si potrà poi festeggiare nella piscina termale fino a tarda sera con musica stellare e piaceri conviviali. Domenica alle 6 del mattino concerto all’alba sul mare a Pinarella. Domenica continueranno le visite storico naturalistiche in salina in barca. Info 0544/973040

Riolo Terme e le sue Terme (Ra) 

Venerdì sera a Riolo Terme La Notte Celeste comincerà con un… giallo. Al ristorante Acquavitae alla Rocca è in programma una cena particolare dove ai commensali sarà richiesto di scoprire un piccolo mistero, dovranno indovinare dove è nascosto un certo bottino. Sabato pomeriggio Pool party a ritmo stellare nella grande piscina termale con vetrate sul parco con dj set di musica anni 70-80 e 90. Info 0546/71045

Rimini e Riminiterme

A Riminiterme La Notte Celeste sarà una lunga festa in spiaggia dedicata a tutta la famiglia. Si parte alle 18.30 con attività per bambini in spiaggia. Si mangerà in riva al mare con una grande rustida di pesce azzurro, organizzata con la Compagnia di Pescatori e ascoltando il cantastorie romagnolo Nevio Bedin. Alle 21 spettacolo di danza e alle 23 fuochi d’artificio. Il lancio dei palloncini luminosi chiuderà la serata. Il centro benessere rimarrà aperto fino a mezzanotte ci si potrà scattare una foto ricordo nel luogo magico del Pavement Art. Ingresso gratuito, cena a pagamento. Info 0541/424011

Riccione e le sue Terme (Rn)

Una Notte Celeste speciale quella di Riccione Terme perché partirà venerdì con una visita guidata al Centro di recupero e riabilitazione delle tartarughe marine e prosiguirà con una passeggiata in riva al mare sotto le stelle. Sabato sera Riccione Terme ospita Ivan Cattaneo, un tuffo nel passato per i nostalgici figli delle stelle. Il pubblico potrà godersi il concerto nella pineta del centro termale. A fine serata il lancio di palloncini luminosi. La  Notte Celeste continua domenica al centro di benessere termale con una presentazione delle ultime novità come il trattamento rimpolpante Blue Secret. Info 0541/602201




Val Verzasca, i Caraibi del Canton Ticino

Sembrano i Caraibi eppure è il Canton Ticino. In Svizzera, a pochi km dal confine italiano, la piscine naturali della Val Verzasca costituiscono un’attrazione irresistibile, soprattutto in estate quando a Milano, a due ore di distanza da questo paradiso naturale, la ricerca di refrigerio sembra un miraggio.  In Val Verzasca l’acqua scorre come smeraldo liquido tra boschi, villaggi e pascoli e i colori vivi invogliano  un bagno rinfrescante …o meglio, ghiacciato.

Il Ponte dei Salti in Val Verzasca. Foto Credits: Foto Credits: Luciano Meoni
Il Ponte dei Salti in Val Verzasca. Foto Credits: Foto Credits: Luciano Meoni

La meta è perfetta per una fuga dalle torride estati cittadine. Anche per una sola giornata. Ma un week end, meglio se lungo, permette di rigenerarsi completamente e di poter affrontare, ricaricati, afa e fatica.  Da Gordola, nei pressi di Locarno, ci si inerpicarsi lungo la strada che risale fino a Sonogno. E fin da subito lo spettacolo è di quelli che si imprimono nella memoria. Dopo solo pochi minuti di strada, infatti, ci si imbatte con la mastodontica diga di Contra, 220 metri di vertiginosa parete verticale che, sbarrando il corso del fiume Verzasca, hanno creato il lago artificiale di Vogorno. Proprio qui, in quello che è stato il palcoscenico delle avventure di James Bond (all’epoca Pierce Brosnam) in “Goldeneye”, non mancano mai gli intrepidi pronti a sfidare il vuoto con un volo di bungee jumping: sette e mezzo di caduta libera e parallela alla imponente diga, trattenuti solo da una apposita fune. I voli regalano adrenalina pura … anche solo da spettatori  (per informazioni Trekking Outdoor Team+41 091 780 78 00. Primo salto: 255 franchi svizzeri).

L'acqua irresistibile della Val Verzasca. Il Ponte dei Salti in Val Verzasca.  Foto Credits: Luciano Meoni
L’acqua irresistibile della Val Verzasca. Il Ponte dei Salti in Val Verzasca. Foto Credits: Luciano Meoni

Ancora qualche curva e si arriva al Ponte dei Salti di Lavertezzo, un doppio ponte di pietra del XVII secolo utilizzato in estate come una sorta di trampolino olimpico per rinfrescarsi nell’acqua ghiacciata del fiume. La tentazione di avvicinarsi all’acqua a questo punto è irresistibile: qui infatti, dove il Verzasca rende onore al suo nome, “acqua verde”, il fiume si insinua tra le rocce bianche creando piscine naturali dove il colore delle acque passa, a seconda della luce, dal turchese allo smeraldo. Dal ponte partono dei sentieri per scendere al fiume dove concedersi un tuffo veloce prima di sdraiarsi al sole o effettuare un’immersione meglio se accompagnata visto che le acque irresistibili e maliarde sono anche soggette a correnti pericolose (rivolgersi al Gruppo Sub Verzasca, +41 79 65 60 918 o all’Associazione Maggiore Diving,  380 9065101, che organizza uscite di gruppo sulla base di un calendario consultabile sul sito e prevede la possibilità di organizzare escursioni su richiesta ). Per chi infine vuole esplorare il fiume da un punto di vista diverso, dal fiume, non mancano le proposte di torrentismo (Swiss Challenge +41 41 282 28 82) o di canoying che prevede la discesa a piedi di impervi tratti di corsi d’acqua montani superando gli ostacoli con corde, tuffi, scivolate o passaggi di arrampicata in discesa (Adreventura Sagl, +41 78 948 12 81, un’escursione di mezza giornata costa circa 150 franchi).

 

Sole e tuffi in val Verzasca. Foto credits: Luciano Meoni
Sole e tuffi in val Verzasca. Foto credits: Luciano Meoni

Risalendo ancora il corso del fiume, si arriva poi fino a Sonogno, un borgo pittoresco dove concedersi il meritato relax, magari in un tipico grotto davanti a un buon bicchiere di merlot, il vino tradizionale del Canton Ticino.  Al Grotto Efra (+41 91 746 11 73)  c’è perfino una pista di bocce e, se il clima lo consente, si può ordinare polenta e merlot sulla terrazza offre uno spettacolo meraviglioso sui Monte Zucchero, Corona di Redorta e Pizzo di Mezzodì. Anche al Grotto Sassello (+41 917461309) si può godere di una terrazza immersa nel silenzio della valle; mentre il punto di forza del Grotto Redorta (+41 91 7461334) sono invece i prodotti a km zero dai formaggi alla trota di fiume.  A Sonogno arriva poi un percorso particolarmente apprezzato per le bici che passa da Brione a Verzasca fino a Sonogno, e permette di pedalare su un territorio piuttosto pianeggiante alla scoperta delle meraviglie della Val Verzasca e dei suoi colori. Un buona idea in questo caso potrebbe essere quella di portarsi l’occorrente per un pic-nic: prati e pascoli  non mancano, così come non manca l’acqua gelida dove riporre bibite e angurie, e spesso, in Val Verzasca e comunque in Svizzera, ci sono strutture pubbliche dove poter preparare una grigliata in compagnia. Insomma un giorno qualunque in Val Verzasca si può trasformare in una esperienza indimenticabile.

Immersione in Val Verzasca. Foto credits: Associazione Maggiore Diving
Immersione in Val Verzasca. Foto credits: Associazione Maggiore Diving

Per gli amanti delle camminate più o meno impegnative la Val Verzasca offre solo l’imbarazzo della scelta. Tra i tanti se ne segnalano tre. Il Sentierone Val Verzasca, è una vecchia mulattiera che si snoda attraverso l’intera Valle, da Tenero a Sonogno ed è segnalata dai colori bianco-rosso; il Sentiero delle piscine naturali che parte da Sonogno e arriva, snodandosi per 13 km lungo il fiume a attraversando villaggi e boschi, fino a Lavertezzo; e la più impegnativa Via Alta della Val Verzasca che collega il rifugio di Borgna a quello del Barone, passando per gli altri tre: Cornavosa, Efra e Cognora.

 

 

I mille colori della Val Verzasca. Foto Credits: Luciano Meoni
I mille colori della Val Verzasca. Foto Credits: Luciano Meoni

 

 

 

 

 

 

 




In Puglia in bici tra ulivi e mare

Oliveti millenari, dune e mare cristallino. Un week end in bici nell’Alto Salento, in Puglia, alla scoperta del Parco naturale regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo, sono un’esperienza rigenerante.  Il parco si estende tra le due torri aragonesi poste nel territorio dei comuni di Ostuni e Fasano per un perimetro di 55 km  e vi si può accedere sia dal litorale (tra Torre Canne e Torre san Leonardo-Pilone) sia dall’entroterra. Ela bici è il mezzo ideale per esplorare i 1.100 ettari del Parco che si estende tra Ostuni e Fasano, pedalando tra le distese di ulivi e lasciandosi sedurre dalla bellezza di un territorio costellato di muretti a secco, masserie fortificate e frantoi ipogei (sotterranei). Non occorre essere dei ciclisti professionisti, per immergersi nei colori e nei profumi del Salento e, allo stesso tempo, di muoversi in piena libertà tra soste golose e deviazioni archeologiche e naturalistiche. Il territorio è sostanzialmente pianeggiante e i percorsi sono ben tenuti e segnalati.

Per scoprire quest’angolo di Puglia, il percorso migliore parte dall’alberga – bici ospitato nell’ex casa cantoniera di Montalbano di Fasano, sull’ex statale 16, dove si può lasciare la macchina, affittare, se necessario, una bici  e, con pochi euro in più, unirsi a visite guidate. Per una prima esplorazione del territorio, si può scegliere un itinerario ad anello che si snoda dall’ex casa cantoniera per 18 km tra uliveti, masserie e dune fino al mare su stradine pianeggianti a basso traffico e, in parte, sterrate. Un breve raccordo conduce alla via Traiana, strada tracciata agli inizi del II secolo d.C. per collegare Roma al porto di Brindisi e facilitare, tra l’altro, il trasporto dell’olio. E, proprio all’incrocio con l’antica via dell’‘oro liquido’, tra gli ulivi millenari, si erge un colossale dolmen, monumento megalitico di 4mila anni fa e costruito, pare, per il culto dei morti. Dalla via Traiana poi, si prende una stradina sterrata diretta verso la foce del fiume Morelli attraverso un susseguirsi di scenari che hanno fatto da sfondo a numerosi set dai film con Domenico Modugno, al ‘Il commissario Rex” fino a ‘Braccialetti rossi’”.  Si arriva infine alla zona umida del Fiume Morelli, un angolo incontaminato di natura dominato da dune fossili con oltre 120mila anni di storia alle spalle e costellato da specchi di acqua dolce dove si possono osservare anatre, uccelli migratori, canneti e ginepri pluricentenari. Meteo permettendo, un tuffo in mare nella spiaggia del Lido Morelli, magari al tramonto, rende la giornata indimenticabile.

Per esplorare il Parco delle Dune (e non solo…) un’ottima base di partenza è La Masseria Brancati (330.822910) situata nella piana degli ulivi plurisecolari della “Marina di Ostuni”, in una posizione ideale per programmare itinerari agli scavi di Egnazia, ai trulli di Alberobello, alle grotte di Castellana e per la Valle d’ Itria.  La quattrocentesca Masseria Carparelli (333.8196550) vanta un ristorante specializzato in prodotti a chilometro zero (‘A Massarija’); la Masseria Il Frantoio (380.4329301), fondata nel 1500, è sia hotel di charme sia azienda biologica con produzione e vendita di olio proprio, mentre Agriturismo Masseria Salamina (080 4897307)  è il luogo ideale dove trascorrere una vacanza fatta di natura, cibi genuini e fascino di tempi passati.

 

 




Biennale al via a Venezia

Al grido di “Viva Arte Viva” sabato 13 maggio prende il via a Venezia l’Esposizione Internazionale d’Arte, meglio nota come Biennale, presso i Giardini e Arsenale . L’apertura ufficiale della Biennale sarà preceduta da intense giornate di anteprima in cui per i calli veneziani si riverserà la stipa internazionale oltre agli attesi buyers provenienti dai quattro angoli del pianeta. L’esposizione sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, ad eccezione del lunedì, fino al 26 novembre 2017. Il biglietto di accesso giornaliero alla Biennale parte da 25 euro.

La 57° edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia è curata da Christine Macel e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. La Mostra annovera la partecipazione di 120 artisti provenienti da 51 Paesi di cui 103 presenti per la prima volta in Biennale e 86 Partecipazioni Nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Il tema scelto per questa edizione della Biennale Arte è Viva Arte Viva, immaginando una mostra fatta dagli artisti, con gli artisti e per gli artisti. Il progetto espositivo pone gli artefici della creazione in prima linea, garantendo loro l’opportunità di esprimersi in totale libertà.

La mostra si sviluppa intorno a nove capitoli o famiglie di artisti, con due primi universi nel Padiglione Centrale ai Giardini e sette altri universi che si snodano dall’Arsenale fino al Giardino delle Vergini. “La Biennale si deve qualificare come luogo che ha come metodo, e quasi come ragion d’essere, il libero dialogo tra gli artisti e tra questi e il pubblico” sostiene Paolo Baratta, presidente della Biennale, secondo cui: “con questa edizione si introduce un ulteriore sviluppo; è come se quello che deve sempre essere il metodo principale del nostro lavoro, l’incontro e il dialogo, diventasse il tema stesso della mostra. Perché questa Biennale è proprio dedicata a celebrare, e quasi a rendere grazie, all’esistenza stessa dell’arte e degli artisti, che ci offrono con i loro mondi una dilatazione della nostra prospettiva e dello spazio della nostra esistenza”.  Per Christine Macel si tratta di una Biennale “ispirata all’umanesimo. Un umanesimo che celebra la capacità dell’uomo, attraverso l’arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana. È un umanesimo nel quale l’atto artistico è a un tempo atto di resistenza, di liberazione e di generosità”.

Ognuno dei nove capitoli o famiglie di artisti della mostra costituisce di per sé un Padiglione. Dal “Padiglione degli artisti e dei libri” al “Padiglione del tempo e dell’infinito”, questi nove episodi propongono un racconto, spesso discorsivo e talvolta paradossale, con delle deviazioni che riflettono la complessità del mondo, la molteplicità delle posizioni e la varietà delle pratiche. Per la curatrice “la mostra si propone così come una esperienza che disegna un movimento di estroversione, dall’io verso l’altro, verso lo spazio comune e le dimensioni meno definibili, aprendo così alla possibilità di un neoumanesimo”. In definitiva Viva Arte Viva vuole al contempo infondere una energia positiva e prospettica, rivolta ai giovani artisti e che al contempo dedica una nuova attenzione agli artisti troppo presto scomparsi o ancora misconosciuti al grande pubblico, malgrado l’importanza della loro opera”.

Attorno alla mostra principale della curatrice, 86 padiglioni dei Paesi partecipanti daranno vita ancora una volta a quel pluralismo di voci che è tipico della Biennale di Venezia.

In particolare, il Padiglione Cina  presenta un progetto espositivo curato da un artista per gli artisti, dal titolo Continuum – Generation by Generation. La mostra propone una riflessione incentrata sul concetto di ‘eternità’: ponendo in dialogo arte contemporanea e arte vernacolare, offre una chiave di lettura del misterioso protrarsi della tradizione cinese nella produzione artistica, nel corso dei secoli. Qiu Zhijie è stato chiamato a curare questa esposizione. La missione che il Padiglione Cinese si pone è quella di catturare l’energia del continuum – o del “Bu Xi” così come definito nella cultura cinese – al fine di ritrovare nella vitalità che caratterizza il fare arte ai nostri giorni quel valore di rigenerazione narrato dai testi antichi, registrando le trasformazioni e il rinnovamento nelle arti applicate tradizionali.

Oltre al percorso ufficiale della Biennale, sono numerosi gli eventi artistici collaterali che, nei prossimi mesi, affiancheranno l’Esposizione Internazionale. Tra questi:

JAN FABRE Glass and bone sculptures 1977-2017 Venezia, Abbazia di San Gregorio (Dorsoduro 172) | 13 maggio -26 novembre 2017

MEMORY AND CONTEMPORANEITY – Venezia, Arsenale Nord – Tese 98-99 | 13 maggio -26 novembre 2017

SAM HAVADTOY. 18 – 17 Venezia, Palazzo Bembo (Riva del Carbon 4793) | 13 maggio -26 novembre 2017

BEAT KUERT. Good Morning Darkness – Venezia, Palazzo Bembo (Riva del Carbon 4793) | 13 maggio -26 novembre 2017

Con la Biennale nasce inoltre la Fondazione delle Arti presso il Palazzetto Pisani di Sestiere di S. Marco per promuovere gli eventi culturali veneziani di elevata qualità, legati alla salvaguardia dell’identità della città, del suo patrimonio artistico e storico e della qualità della sua offerta culturale.

Nel corso dei prossimi mesi poi, tra gli eventi che affiancheranno l’Esposizione vi sono: il Festival Internazionale di Danza Contemporanea e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. 




Destinazione Innsbruck. Arte, natura e sport

Innsbruck 3Destinazione Innsbruck. La capitale del Tirolo è una meta ideale per almeno un week end lungo  in qualsiasi stagione dell’anno: è infatti uno scrigno di otto secoli di arte e storia racchiuso in uno scenario naturale impressionate, tra boschi, cime innevate e ghiacciai perenni. In primavera poi Innsbruck si presenta nella sua veste più bella. Il cielo azzurro, l’aria tersa, le cime delle montagne che la circondano ancora innevate, con il sole primaverile che invita a sedersi all’aperto nei tipici caffè, avvolti da morbide coperte, ammirando la luce che si riflette sui palazzi nobiliari. La scelta è ampia e comprende il super chic Cafè Sacher all’interno del sontuoso Palazzo Imperiale dove provare l’autentica delizia di cioccolato e confettura e magari decidere di fare provviste per portarsi a casa un pezzetto d’Austria, il più goloso. La primavera a Innsbruck accompagna poi una delle feste più amate, la Pasqua, che trasforma la città con decorazioni a tema, danze e musica folkloristica, un mercatino colorato (oltre 30 bancarelle, all’ombra del “Tettuccio d’Oro” proporranno artigianato locale e delizie tirolesi) e   tanti appuntamenti legati alla tradizione tirolese e un calendario di eventi culturali molto intenso.

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Già dopo pochi minuti emerge l’atmosfera unica di Innsbuck, capitale anche economica del Tirolo e paradiso degli sport all’aria aperta. Passeggiando nel dedalo di stradine del borgo gotico della città asburgica si nota subito che l’unione sorprendente dello struscio borghesia locale passeggia a quello degli studenti del polo universitario locale, senza considerare che i numerosi turisti provenienti da tutto il mondo e il pubblico eterogeneo di sportivi di ogni età, il tutto mentre Ciclisti e runner percorrono la Innpromenade. Al mattino presto alle fermata degli autobus, ad attendere i mezzi di trasporto si incrociano manager e sportivi con attrezzature da montagna, sci e snowboard compresi. Nel comprensorio di Kuhtai si scia fino a fine aprile. Insomma tacchi a spillo e scarponi.

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Il bello di Innsbruck infatti è che arte e cultura si sposano con una natura senza uguali: il roccocò dell’Hofburg Imperial Palace, il “Tettuccio d’oro” con le sue 2657 tegole di rame dorate a fuoco commissionate dall’imperatore Massimiliano I nel ‘500, oltre al trampolino olimpico sul Bergisel disegnato da Zaha Hadid così come la ripida  funicolare che dalla città sale in vetta, sono tutti simboli di Innsbruck che, non a caso, è stata più volte città olimpica.

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Dal centro cittadino si possono prendere gli impianti della Nordkette che in mezz’ora portano a oltre duemila metri. Qui, in inverno, si può sciare su piste piuttosto ripide ammirando i tetti della città tirolese dall’alto, si può passeggiare esplorando il territorio circostante o godere il panorama sulle comode sdraio del rifugio Seegrube a quasi 2mila metri per con un gluttenwein (un vin brulè che d’inverno riscalda il sangue) o una coca cola ghiacciata. Da qui lo sguardo spazia dalla cima del Glugenzer allo Stabaier Galtscher dalla cima dello Schrankogel di quasi 3500 metri fino al Pirchkogel. Qui poi ogni venerdì sera si può approfittare dell’apertura degli impianti della Seegrubenbahn fino alle 23.00, per aspettar eil tramonto lasciandosi poi dalle mille luci notturne di Innsbruck davanti a una tipica specialità tirolese.

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Per gli amanti della montagna, in qualsiasi stagione dell’anno, la scelta da Innsbruck comunque non manca. A mezz’ora circa dalla capitale infatti si può infatti esplorare, tra l’altro, il comprensorio dello Stubai, uno dei più grandi ghiacciai austriaci o scegliere il più famigliare Schlick2000, poche piste ma lunghe e divertiti. La Valle dello Stubai offre quattro comprensori sciistici con neve da ottobre ad aprile e alcuni impianti aperti anche d’estate, oltre a 80 km di sentieri per escursioni sulla neve, 62 km di sci di fondo, la più grande pista da slittino del Tirolo (la pista Olympia). Per chi poi non soffre di vertigini la Valle inoltre è un vero e proprio paradiso per il parapendio e il deltaplano. Nei dintorni di Innsbruck peraltro i comprensori sciistici sono addirittura nove con oltre 300 km di piste e fanno parte dell’Olympia SkiWorld Innsbruck: con un unico skipass si può sciare ovunque.

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Un’alternativa allo sport è la visita ai luoghi asburgici (oltre al Palazzo Imperiale, la magnifica Hofkirche che ospita il cenotafio dell’imperatore Massimiliano I) e al museo più glamour al mondo, lo Swarosvski Kristallwelten, inaugurato a Wattens, sede storica della società, nel 1995, in occasione del centesimo anniversario dell’azienda e che con una concezione piuttosto innovativa per l’epoca voluta dall’artista multimediale André Heller rileggono le camere delle meraviglie tipiche dei castelli rinascimentali come appunto quella all’interno del vicino castello di Ambras.

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Lo Swarosvski Kristallwelten, così come il Castello di Ambras e i luoghi asburgici sono inclusi nella Innsbruck Card che garantisce l’utilizzo dei mezzi pubblici, permette l’utilizzo di alcuni impianti di risalita sulle montagne circostanti e dà accesso ai principali luoghi turistici dell’area per 24, 48 o 72 ore (il cui costo varia rispettivamente da 39 euro a 48 euro fino a 55 euro). Vale la pena considerare l’acquisto della Innsbruck Card qualora si vogliano visitare più attrazioni: si consideri che per il solo Swarosvski Kristallwelten si spendono 19 euro per entrare nel museo (oltre ad eventuali 9 euro di navetta per raggiungere la località su cui sorge) .

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Di sera, dopo le fatiche dello shopping o dello sport, niente di meglio che un aperitivo al tramonto (per una birra piccola si spendono 3,5 euro) sulla terrazza al 12° piano dell’Hotel Adlers, dove le cime che circondano Innsbruck sembrano a portata di mano. Volendo si può anche cenare in terrazza accompagnati dalle luci che si accendono progressivamente sulla città e da un’ottima selezione di musica. Un’alternativa nel centro storico invece può essere la Gastholf Hotel Weisser Rossl (Kiebachgasse 8, +43 (0) 512-583057) che propone le specialità tirolesi in un ambiente tipico (si cena con 25 euro circa).

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Per un fine settimana lungo al di là delle Alpi, una buona base di partenza è costituita dallo storico Grand Hotel Europa di Innsbruck (al di là di singole offerte, per una camera doppia i prezzi partono da 113 euro a notte … e si dorme in un hotel di fine ‘800) della catena JSH Hotels Collection. L’Hotel sorge proprio di fronte alla stazione internazionale di Innsbruck, luogo di arrivo e partenza per qualsiasi mezzo di esplorazione della città e dei suoi dintorni e, la sua posizione centrale rende facilmente raggiungibile qualsiasi attrazione della città dal palazzo Imperiale, al “Tettuccio d’oro” fino agli impianti di risalta che circondano la capitale. Di particolare fascino la stube (Europa Stuberl Brixner Strasse 6. +43 (0)512/5931-0), dove si può cenare a prezzi competitivi (per una immensa wiener schnitzel con verdure e una birra si spendono sui 30 euro), e l’ambientazione ricreata negli ambienti comuni dell’hotel che richiamano il tema del viaggio con cartine antiche, vecchi bauli e testimonianze dell’Europa dei primi del ‘900.

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Party e sci in alta quota

Party e feste scatenate contrassegnano la fine della stagione sciistica nei più noti comprensori italiani ed esteri. Perderli sarebbe un peccato…tanto più che, tra marzo e aprile, si moltiplicano le offerte sulla neve. Insomma un week end a buon prezzo per sciare, prendere il sole in quota, scoprire le meraviglie dell’enogastronomia di montagna e divertirsi il più possibile.

Ecco alcuni degli eventi da non perdere per dare l’arrivederci a tuta e scarponi. Si comincia con l’1 e il 2 aprile quando Alta Badia dedica un intero fine settimana  allo sci vintage con lo Ski Carousel Vintage Party: sci, abbigliamento e persino cucina oltre a party anni 80-90. In valle e sulle piste sarà ricreata l’atmosfera di una località sciistica d’antan, dove gli sciatori sfoggeranno abbigliamento e attrezzatura retrò, catapultando il moderno comprensorio nei tempi passati.  Un salto indietro nel tempo grazie a cui il comprensorio che va da Corvara a La villa, da San Cassiano a Colfosco porterà gli sciatori indietro nel tempo, ricreando sia in valle che sulle piste da sci, l’atmosfera degli spensierati Eighty, quando tutto sembrava realizzabile e non solo. A La Villa da non perdere i vintage party in programma sabato sera a La Bercia, mentre domenica è in programma sulla pista la Para una gara in cui sarà obbligatorio rispolverare i vecchi sci da troppo tempo lasciati in cantina. Tutto poi a festeggiare all’après ski L’Murin a Corvara in cui verrà premiato l’abbigliamento vintage più originale.

Il 3 aprile  inizia lo Snowbombing a Mayrhofen, sei giorni di puro divertimento in un mix di sport invernali e musica elettronica con i migliori dj che si esibiscono in un festival di musica elettronica ambientato sulle montagne della Zillertal. Non si può lasciare Mayrhofen senza buttarsi sulla leggendaria pista numero 34: una pista per i più arditi visto che la pendenza arriva al 78%. Protagonisti di questa settima edizione sono i Run The Jewels, i Groove Armada, i De La Soul e la band inglese The Enemy. Fino all’8 aprile ci sarà quindi tempo per scoprire Mayrhofen, località tirolese meta  per tutti gli sportivi di ogni età grazie ai versanti del Penken e dell’Ahorn che offrono puro divertimento a grandi e piccini.

Il 6 e 7 aprile sarà la volta di Sölden che farà da palcoscenico all’Electric Mountain Festival, una due giorni ad alta quota in cui la località sciistica si trasformerà in un club a cielo aperto. Igloo rave party, gare negli snow park e musica dal vivo con dj set e gruppi come i Chase&Status e il the Bronx Street APrty animeranno il week end in una delle più belle località alpine austriache.  

 L’8 e 9 aprile a fare festa con due giorni di gare, sport e musica è Madonna di Campiglio. Un fine settimana nel comprensorio Adamello-Brenta, scorre veloce. Si scia sui 150 chilometri di piste che collegano la Perla delle Alpi con Pinzolo e Folgarida-Marileva: un vero e proprio paradiso della neve. Per i più esperti il canalone Miramonti, sede della storica dello slalom di Coppa del Mondo di sci alpino e la leggendaria Spinale Diretta sono tappe obbligatorie, ma non mancano opportunità per divertirsi anche per i principianti grazie a ben 45 piste blu adatte a tutti tra cui la magnifica Cinque Laghi o la Pradalago. Madonna di Campiglio è inoltre un Paradiso per i “foodies” con due ristoranti stellati (“Il Gallo Cedrone” e il “Dolomieu”) e tanti altri da scoprire.  

Il 15 aprile è la volta del Corvatsch (St Moritz) con Kunz& Florian e una festa tra piste e rifugi in programma dalle 11.30 alle 22.

Il 21 aprile al ghiacciaio del Rettenbach va in scena Hannibal, spettacolare messa in scena, con oltre 500 partecipanti, dell’attraversamento delle Alpi da parte del generale cartaginese Annibale in uno scenario naturale mozzafiato aerei storici, elicotteri, paracadutisti, base jumper, motoslitte, paracadutisti, sciatori e ballerini tra fuochi d’artificio, giochi di luce sulla neve e tanta musica.

Il 30 aprile a Ischgl sul palco del Top of the Mountain salirà Zucchero Fornaciari per un concerto a 2.300 metri di altezza, seguito da apres ski e feste per un week end da non perdere. A Ischgl si scia su 238 km di piste tra i 1.400 e i 2.870 metri con neve fino a inizio maggio.

 




Francia, dieci ragioni per andarci nel 2017

Le ragioni per oltrepassare le Alpi e andare in Francia sono sempre numerose. Ecco le prime dieci per prenotare subito un volo o un collegamento ferroviario nelle principali città d’arte e non solo francesi

1 – Festeggiare i primi 25 anni del primo parco tematico di Francia e d’Europa. Chi l’avrebbe detto che è passato un quarto di secolo per  DISNEYLAND PARIGI?

2- Scoprire il NUOVO MUSEO YVES SAINT LAURENT Al n. 5 di Avenue Marceau nella storica Maison di Couture, tributo ai 50 anni di creatività del celebre couturier di origini algerine che ha lasciato il segno nella storia di Francia e della moda internazionale.

3- Andare per GIARDINI IN COSTA AZZURRA Nel 2017 la Costa Azzurra e il Vat lanciano il 1° Festival dei Giardini sul tema Il risveglio dei sensi, occasione per scoprire tutto l’anno oltre una sessantina di giardini aperti al pubblico.

4- Celebrare il decimo anniversario «BORDEAUX FETE LE FLEUVE». Dal 25 maggio al 4 giugno 2017 la città di Bordeaux, nota in Francia e nel mondo per i suoi vini, si prepara a celebrare per la decima volta il fiume Garonna e le sue rive, sempre animate.

http://www.bordeaux-fete-le-fleuve.com/

6- Scoprire LE HAVRE nei 500 anni dalla sua fondazione. Le Havre, città patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, festeggia nel 2017 i 500 anni dalla fondazione con un ricco programma di eventi e installazioni d’arte.  Un’occasione da non perdere per scoprire le realtà della Francia meno note.

7- Esplorare l’universo DALIDA al Museo Galliera di Parigi
In occasione dei 30 anni dalla morte, una grande mostra su Dalida, tra le artiste più amate di Francia, a Palais Galliera, il museo della moda della città di Parigi, dal 29 aprile al 13 agosto, con gli abiti dei più famosi stilisti Chanel, Christian Dior, Yves Saint Laurent, Azzaro, Balmain, Carven che ha indossato nella sua carriera.

8. PICASSO PRIMITIVO al Quay Branly di Parigi . Dal 28 marzo al 23 luglio, grande mostra su Picasso Primitivo e l’arte non occidentale al Museo del Quai Branly Jacques Chirac. www.quaibranly.fr

9-Celebrare il centenari0 di RODIN. Per celebrare il centenario della morte del grande scultore Auguste Rodin, tra gli artisti più noti in Francia e nel mondo, una grande mostra al Grand Palais di Parigi dal 22 marzo al 31 luglio 2017, un nuovo sguardo su uno dei padri della scultura moderna.

10- Brindare ai 40 anni del CENTRE POMPIDOU, icona di Francia
Compie 40 anni – è stato inaugurato il 31 gennaio 1977 – il Beaubourg, Centro nazionale d’arte e cultura Georges Pompidou, realizzato dagli architetti Renzo Piano e Richard Rogers.

 

 

 




Valle del Diavolo, la Toscana mai vista

È una Toscana sconosciuta quella della cosiddetta Valle del Diavolo, colline su colline comprese tra Grosseto e Siena. Eppure è una Toscana da scoprire, tra paesaggi inconsueti, gioie enogastronomiche, geotermia e scienza.

Con i suoi soffioni, fumarole e putizze e la sua conformazione geologica che porta alla presenza di numerose acque sorgive bollenti, si dice che sia stata proprio questa area della Toscana ad ispirare Dante Alighieri nella sua descrizione della porta dell’Inferno.

È una Toscana meno conosciuta ma che vale la pena di scoprire anche perché proprio la geotermia sta dando origine a un movimento che coinvolge materie prime, cucina e persino birre prodotti grazie all’energia geotermica…. Uno slowfood geotermico

Un giro in questa particolare area della Toscana non può che iniziare dalla sua capitale, Larderello, borgo nato su una fabbrica modello di fine ottocento (con tanto di statuto che prevedeva una serie di provvedimenti, all’epoca decisamente inconsueti, a favore degli operai) e oggi orgoglio della sperimentazione dell’Enel, in ambito geotermico ed eccellenza italiana nel mondo. Larderello infatti deve costituzione alla scoperta di Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “Provisioniere delle reali farmacie” della Toscana,  dell’acido borico nel lagone di Monterotondo Marittimo. Da qui, nel 1818 il conte Francesco de Larderel ha dato avvio all’attività chimica per produrre, appunto acido borido (in precedenza importato) e il principe Piero Ginori Conti nel 1904 alla trasformazione del calore geotermico in energia.  Larderello porta con orgoglio la medaglia di città geotermica tanto da mettere in evidenza, in uno scenario inconsueto, le stesse, lucidissime, tubature, vapordotti che imbrigliano il vapore sprigionato dai soffioni, come parte integrante del paesaggio. Qui si può persino visitare un museo unico nel Paese dedicato interamente alla geotermia: scoprire come già gli antichi romani avevano individuato questa particolarità del territorio della Toscana, verificare le applicazioni della scienza nella vita quotidiana e sperimentare la discesa e la risalita di una goccia di pioggia al centro della terra. Un museo mai banale e destinato ad affascinare grandi e piccini.

Da non perdere lo spettacolo impressionate dei soffioni, veri e propri geyser che fuoriescono dal terreno e volano in alto nell’aria, parco delle Biancane con il vapore che esce dalle fratture delle rocce a cui ha donato il colore bianco e sasso Pisano, borgo dove è possibile assistere allo spettacolo dei soffioni e ammirare il più grande centro termale etrusco e romano.  Lo scenario è davvero suggestivo in un’alternanza di borghi antichi e boschi, si stagliano colonne di vapore sprigionate dalle fessure nel terreno, dai soffioni dismessi e dalle torri delle centrali geotermoelettriche, ci si può imbattere in lagone, ovvero missione di acqua calda dal sottosuolo, che si raccoglie in un lago naturale e i intrecciano tubature tirate a lucido. Storia, scienza e natura in un’unione unica

Un week end in Toscana nelle terre della geotermia non può che comunque prescindere dai  luoghi etruschi e dai numerosi borghi caratteristici della valle (da Rocca Sillana con il suo imponente fortilizio del XII secolo che offre una vista mozzafiato da Siena a Volterra fino al mare, Sasso Pisano, Monterondo Marittimo con le sue vasche termali …) che si succedono collina dopo collina fino ad fino ad arrivare sulla costa.