Ted Neely: “42 anni da Jesus, 5mila repliche e voglio proseguire ancora”

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Sono da 42 anni Jesus in Jesus Christ Superstar. Prima nei cinema con il cult del 1973 firmato da Norman Jewison e poi con oltre 5mila repliche nei teatri di tutto il mondo. E voglio proseguire ancora e ancora. Non mi stancherò mai di questo ruolo. Quello di Jesus è il ruolo più entusiasmante del mondo!” sostiene Ted Neely con Cosmopeople a margine della presentazione del nuovo tour, questa volta europeo (il che per uno spettacolo italiano, soprattutto per quanto riguarda il genere musical, è più unico che raro), di Jesus Christ Superstar firmato da Massimo Piparo. Lo spettacolo debutta stasera, venerdì 5 giugno, al Teatro Nuovo di Milano per restarvi fino al prossimo 28 giugno, dopo aver rischiato di essere rinviato a causa dell’imprevisto occorso a Ted Neely che nel tragitto tra gli Usa e Roma Fiumicino ha perso il passaporto trovandosi costretto a ritornare negli Usa per rifarsi i documenti. Insomma oltre 100mila miglia in meno di una settimana, una sola prova con il cast che solo in parte ripropone quello della “reunion” andata in scena lo scorso autunno (dove oltre al Jesus del cult del 1973 figuravano anche Maddalena e Pilato “originali”) eppure Ted Neely è entusiasta di ritornare ancora una volta a rivestire i panni del Messia, di Jesus Christ Superstar per l’appunto.

Sorridente e affabile con tutti, Ted Neely, Jesus, emana un’energia fuori dal comune anche lontano dalle scene. Cosmopeople ha avvicinato la leggenda per carpire qualche curiosità in più.

Dopo 42 anni e 5mila repliche di Jesus, non è stanco?
Per niente. In Jesus interpreto il ruolo più entusiasmante e carismatico del mondo. Sin dall’inizio per me è stata una gioia immensa poter interpretare la figura di Jesus grazie agli studi biblici che avevano accompagnato la mia giovinezza. In seguito poi ho realizzato a potenza del ruolo e del musical che avvicina le persone tra di loro e talvolta ai Vangeli e innesca un circolo di energia positiva tra le stesse. Sono cresciuto con Jesus e sono felice di tornare in scena con Jesus Christ Superstar.

Qual è il ricordo principale legato alla produzione del film?
L’aver girato in Israele, nei luoghi dei Vangeli ha rappresentato per me una gioia immensa. Senza considerare il cast, all’epoca eravamo tutti attori di Broadway amici tra di noi, e la forza travolgente della musica che ancora oggi ritorna ogni sera sul palcoscenico. Con il cast originale del film, salvo Carl Anderson (Giuda) purtroppo mancato, ci siamo ritrovati lo scorso aprile per delle proiezioni che celebravano i primi 41 anni del film in un’atmosfera di festa, con il pubblico che spesso cantava. Potremmo fare quasi concorrenza al Rocky Horror Show.

E delle numerose tournée teatrali a cui negli ultimi anni ha partecipato come Jesus c’è qualche episodio particolare?
In genera nel corso degli anni per me è stata una gioia conoscere il pubblico, assistere all’alternarsi delle generazioni e fermarmi a parlare con le persone per scoprire in alcuni casi di aver concorso tramite il film prima e le tournée dopo di Jesus Christ Superstar, a portare un po’ di luce e di speranza nella vita dei singoli. Più in particolare invece,  mi ricordo le contestazione a Broadway negli anni ’70. Quando trovavo manifestanti fuori dal teatro che accusavano Jesus Christ Superstar di blasfemia pur senza aver assistito al musical. Spesso invitavo, come miei ospiti, i manifestanti  che, una volta assistito al musical, cambiavano idea rispetto allo show percependo l’energia positiva che proveniva e proviene ancora, ogni sera,  da Jesus Christ Superstar.

Qual è la forza di Jesus Christ Superstar?
Quella di raccontare la vita di Jesus come uomo visto dai propri amici. Un  uomo che tuttavia trasmette un messaggio universale ancora attuale

foto Gianmarco Chieregato

 

 

 

 

 

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