Vistaterra: il progetto scommessa di Manital

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di Giuliana Tonini – Il 24 settembre, nella cornice dello spazio Slow Food dell’Expo di Milano, è stato presentato il nuovo, affascinante e promettente progetto di Manital, la società consortile di Ivrea, perno dell’omonimo gruppo Manital, leader nel settore del facility management (manutenzione e gestione di servizi integrati).
L’essenza dell’ultima fatica del gruppo fondato dall’imprenditore Graziano Cimadom nel 1993 è tutta nel nome del progetto: Vistaterra – L’agriparco che abbraccia il castello.
Sì, perché Manital – che, pur nell’attuale periodo di crisi, dati alla mano, sta andando a gonfie vele – ha intenzione di investire 40 milioni di euro nella creazione di un polo turistico e di produzione agricola nel Canavese, nel comune di Parella, tramite la ristrutturazione e riqualificazione del Castello San Martino e del contiguo storico parco.
Il sito sarà operativo nel corso del 2016.
Ci hanno illustrato l’iniziativa lo stesso Graziano Cimadom e Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Slow Food e l’Università di Scienze Gastronomiche, infatti, saranno coinvolti nel progetto sia nella selezione e distribuzione di eccellenze sul territorio sia nella formazione di personale altamente qualificato che possa rispondere al meglio alle esigenze di una clientela sempre più attenta ai valori della sostenibilità e della biodiversità.
L’iniziativa attira l’attenzione già dall’accattivante e azzeccatissimo nome. Come gli ospiti di una struttura in una località marina godono della vista mare delle loro camere, così chi alloggerà nel castello di Parella potrà godere di una splendida vista terra, la terra del Canavese.
Ma non sarà un polo turistico qualunque. La cosa che più sta a cuore agli ideatori del progetto è che l’agriparco sia tre volte sostenibile: dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.
Prima di tutto, nell’ambito della sostenibilità sociale, Vistaterra si propone di diventare un polo di attrazione sul territorio del Canavese e di generare un’economia di filiera radicata sul territorio stesso, dando visibilità alle aziende locali e attirando investimenti.
Sin dall’inizio del progetto, inoltre – quando, nel 2011, Manital ha acquistato la tenuta e il parco circostante – è sempre stata prestata la massima attenzione alla sua sostenibilità ambientale. Per la ristrutturazione del Castello San Martino sono stati utilizzati materiali locali o nazionali, e tenendo ben presente il ciclo di vita dei prodotti e il conseguente impatto sull’ambiente. E per la riqualificazione dell’area parco sono stati impiegati materiali naturali e riciclabili che consentano il minimo impatto sullo stato dei luoghi e la totale reversibilità degli interventi.
Dal punto di vista della sostenibilità economica, infine, si prevede un positivo impatto occupazionale, grazie all’impiego di circa 120 persone oltre a figure stagionali e personale extra staff, una valorizzazione di prodotti agroalimentari a kilometro zero, di cui beneficeranno in particolare i produttori e i fornitori locali, e la creazione di sinergie con imprese del settore agroalimentare.
Ma non sarà solo il territorio del Canavese a godere di Vistaterra. Guardiamo ora il progetto dal punto di vista dei futuri visitatori. Già a elencare le cose che l’agriparco offre verrebbe voglia di andarci subito.
Sì, perché il visitatore avrà a disposizione una residenza di charme, un ristorante gourmet, una spa accessibile a tutti, che siano o meno ospiti del castello, un birrificio artigianale con annessa birreria, un’enoteca concepita come luogo di incontro e confronto per enologi professionisti o amatoriali, degli orti per la coltivazione di prodotti a kilometro zero direttamente acquistabili dalla clientela, delle botteghe con una proposta di prodotti artigianali e sempre a kilometro zero, dei laboratori artigianali, un biolago balneabile e un garden center. Tutto all’insegna della sostenibilità.
Più di così…
Last but non least, altre due perle di Vistaterra sono il vigneto e i vivai canavesani. Manital ha provveduto a ripristinare i preesistenti terrazzamenti per riportare al precedente splendore la vigna all’interno del parco e a piantare duemila barbatelle di Erbaluce, vitigno autoctono piemontese e caratteristico proprio del Canavese. E ha riunito al parco del castello i vivai canavesani voluti negli anni Cinquanta da Adriano Olivetti, l’eporediese orgoglio dell’imprenditoria italiana.
Non ci resta quindi che aspettare il 2016 per andare a visitare Vistaterra!

Sito web: www.manital.it

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